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"Perfect World": ritorno al rock

La storia del "Lost album": le canzoni, quando è stato inciso, perché non venne pubblicato
"Perfect World": ritorno al rock

Registrato tra il 1994 e il 2011, “Perfect World” è l’album più eterogeneo dei “Lost Albums”. Anzi, non è un album in senso stretto, quanto una raccolta di canzoni  trasformate in un lavoro unico da Bruce Springsteen appositamente per questo cofanetto. È il punto di chiusura dell’intero box, e vira volutamente verso il rock: “Volevo solo un po’ di divertimento, un po’ di rumore e rock’n’roll per chiudere il pacchetto”, ha raccontato Bruce. In effetti, dopo i dischi più introspettivi e narrativi, “Perfect World” riporta l’ascoltatore al suono classico, potente e diretto del Boss. Nonostante l’album non sia mai stato concepito come unitario in origine, suona come un lavoro compiuto e compatto, che rimanda al periodo di “Wrecking Ball” e di “High Hopes” .

La storia

Le canzoni raccolte in “Perfect World” coprono un arco temporale che va dal 1994 al 2011. Alcune erano nate per progetti specifici (come  le collaborazioni con Joe Grushecky), altre erano outtake di lavori ufficiali poi esclusi, altre ancora sono state completate di recente insieme a Ron Aniello. Il filo rosso è il suono: un rock chitarristico, spesso vicino all’estetica della E Street Band, anche se il gruppo non è presente al completo. Tuttavia, sono coinvolti molti dei suoi membri storici, da Max Weinberg a Roy Bittan, da Garry Tallent a Steven Van Zandt, oltre a Patti Scialfa, Charlie Giordano e persino Tom Morello.
Springsteen stesso ammette che questo è materiale che la band avrebbe potuto suonare e pubblicare. In realtà, molte di queste canzoni erano state effettivamente considerate per “Wrecking Ball”, ma non vennero incluse per ragioni di coerenza tematica e politica.

Cosa contiene

L’album si apre con un trittico di brani scritti a metà anni ’90 con Joe Grushecky: “I’m Not Sleeping”, “Idiot’s Delight” e “Another Thin Line”. Più che semplici concessioni all’amico, queste canzoni furono un modo per Springsteen di ritrovare la sua voce rock in un periodo di transizione. “Idiot’s Delight” è stata suonata da Bruce nel suo show radiofonico durante la pandemia del 2020.
A seguire, arrivano i brani più chitarristici: “Rain in the River”, registrata nel 1994, che rievoca il suono di “Lucky Town”; “The Great Depression” e “If I Could Only Be Your Lover”, due outtake di “Wrecking Ball”, la prima con un groove alla Dylan, la seconda scartata perché “non abbastanza politica” per lo spirito dell’album.
Il tono cambia con “Blind Man”, registrata nel 2002: una ballata intensa e cupa, dominata dall’organo Hammond e da una struggente dichiarazione d’amore. “You Lifted Me Up”, del 2010, è una delle canzoni più spirituali mai scritte da Bruce: solo quattro versi ripetuti, accompagnati da Patti Scialfa e Steven Van Zandt.
Il disco si chiude con “Perfect World”, la title-track: scritta nel 1997 e ceduta solo nel 2023 a John Mellencamp, è un brano che parla di errori e redenzione, con uno sguardo carico di malinconia ma anche di speranza: “Every lover would get a rose on Valentine’s Day / And every stray dog would find its way…”.

Perché ascoltarlo oggi

“Perfect World”  unisce diversi stili e registri, ma sempre con la coerenza narrativa e musicale che caratterizza l’intero box. È un promemoria del fatto che anche le canzoni “scartate” possono contenere universi paralleli da scoprire, e che a volte un artista trova la sua voce più classica proprio nei frammenti lasciati indietro. Ascoltarlo oggi è come scoprire un volto nuovo, eppure familiare, di uno dei più grandi narratori della musica americana.

Tracklist

1. I’m Not Sleeping
2. Idiot’s Delight
3. Another Thin Line
4. The Great Depression
5. Blind Man
6. Rain In The River
7. If I Could Only Be Your Lover
8. Cutting Knife
9. You Lifted Me Up
10. Perfect World

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