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«HACKNEY DIAMONDS - Rolling Stones» la recensione di Rockol

Questi sono i Rolling Stones, e mi piacciono

E' uscito il nuovo album della band britannica e si intitola "Hackney diamonds"

Recensione del 20 ott 2023 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

L'ultimo album dei Rolling Stones che mi ha fatto battere il cuore è stato "Tattoo you". Era il 1981, ero un ragazzino, forse bastava poco per accendere il mio entusiasmo. Ma forse era solo un bel disco. Due anni più tardi Jagger e soci pubblicarono "Undercover", io ero un po' meno ragazzino (si sa, a quell'età ogni anno porta enormi cambiamenti) e loro, nonostante avessero 40 anni giusti giusti mi parevano vecchi arnesi ormai buoni per la pensione. Per loro provavo affetto, ma ai miei occhi non erano più una cosa seria, gli anni Ottanta, per quanto Mick ci provasse a seguire le mode (o forse proprio perché cercava di seguire l'onda snaturando l'attitudine del gruppo), erano un'altra cosa. I fatti non migliorarono con il successivo "Dirty work" del 1986, Jagger e Richards erano separati in casa e non venne neppure fatto un tour a supporto del disco. Il tour ci fu - e pure elefantiaco - per "Steel wheels", uscito nel 1989. I rapporti tra i due deus ex-machina della band erano rientrati nell'ambito della civiltà, mi recai con un amico a vederli in concerto a Torino, era il 1990. Ci andai per vedere cosa combinavano dal vivo questi vecchietti che non avevano musicalmente più nulla da dire... ne rimasi impressionato, dal vivo erano altra cosa rispetto al disco. L'amico mi disse: "Sul palco è come se Jagger dicesse ai giovani rocker, 'sono vecchio ma in concerto non è ancora nato chi riesce a fare meglio di me'". Era proprio così. Per la cronaca, Mick Jagger aveva 47 anni. Nel 1994 uscì "Voodoo lounge" e nel 1997 "Bridges to Babylon", ma nonostante qualche premio e le discrete vendite, a qualcuno fregava ancora di un album dei Rolling Stones negli anni Novanta? Poi i tempi di attesa tra un disco e l'altro si fecero più lunghi, si dovette quindi attendere il 2005 per "A bigger bang". L'ultimo disco di inediti degli Stones almeno fino a "Hackney diamonds".

Gioia, musica e divertimento

Sono trascorsi diciotto anni da "A bigger bang", in mezzo, nel 2016, c'è stato il magico intermezzo dedicato al blues delle loro radici musicali "Blue & lonesome". Ora i Rolling Stones sono dei nonni rock per davvero, la carta d'identità evidenzia che Jagger e Richards hanno raggiunto gli ottanta anni (Richards andrà a compierli il prossimo dicembre). Circa un mese e mezzo fa la band convocò a Londra un buon numero di rappresentanti della stampa musicale mondiale per annunciare l'uscita del nuovo album e, data l'occasione, per presentare il primo singolo del disco, "Angry". Il clima era disteso, ridanciano, divertito. Jagger, Richards e Ron Wood avevano l'aria di quelli sicuri di avere in mano delle buone carte e, come spesso in passato, erano certi che avrebbero vinto a mani basse anche questa partita. Ora, ascoltato il disco comprendiamo meglio l'entusiasmo mostrato dai tre a Londra. In "Hackney diamonds" ogni tassello pare incredibilmente incastrarsi l'uno con l'altro. Ci sono canzoni di buona qualità, ma non è solo quello. Ci sono amici che rispondono al nome di Elton John, Lady Gaga, Stevie Wonder, Paul McCartney che hanno collaborato con loro, ma non è solo quello. In un paio di pezzi c'è ancora la batteria di Charlie Watts e in "Live by the Sword" ecco apparire anche Bill Wyman per una reunion fittizia quanto volete, ma questa probabilmente è l'ultima canzone dei Rolling Stones, quelli di una volta. Ma non è solo quello. Si dice in giro che sia il loro migliore album da "Tattoo you", non saprei dirlo, potrebbe anche essere, ma non è davvero importante. Ciò che è importante è che i Rolling Stones, come già in "Blue & lonesome", si siano ripresi i Rolling Stones (si dice che invecchiando si ritorna bambini) e vogliano solo suonare e divertirsi, aldilà di tutti i calcoli commerciali che ogni loro operazione comporta.

Let the old still believe that they're young

I Rolling Stones, tra una cosa e l'altra, in questo periodo hanno avuto modo di dichiarare che un altro album sarebbe solo da perfezionare e quindi "Hackney diamonds" potrebbe anche non essere l'ultimo disco di queste leggende viventi. Come dice qualcuno, le vie del rock sono infinite. Oppure, come cantano in "Sweet Sounds of Heaven" ("Let the old still believe/That they're young"). Ora più che mai, chi vivrà vedrà. "Hackney diamonds" non mi ha fatto battere il cuore come "Tattoo you", non avrebbe mai potuto farlo. Mai e poi mai. Però ciò non toglie che possa divertirmi con queste canzoni. Il mio consiglio è quello di abbracciare questo momento, senza pensare a nulla, potrebbe contenere l'incantesimo dell'eternità.

Tracklist

01. Angry (03:46)
02. Get Close (04:10)
03. Depending On You (04:03)
04. Bite My Head Off (feat. Paul McCartney) (03:31)
05. Whole Wide World (03:58)
06. Dreamy Skies (04:38)
07. Mess It Up (04:03)
08. Live By The Sword (feat. Elton John) (03:59)
09. Driving Me Too Hard (03:16)
10. Tell Me Straight (02:56)
11. Sweet Sounds Of Heaven (feat. Lady Gaga & Stevie Wonder) (07:22)
12. Rolling Stone Blues (02:41)

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