Francesco De Gregori, prima e dopo "Rimmel": la playlist

Era il gennaio del 1975 quando la Rca Italiana pubblicò l'ultimo album di un (allora) giovane cantautore romano, Francesco De Gregori. Il disco si intitolava "Rimmel" ed era il terzo che quel cantautore pubblicava da solista, dopo aver esordito tre anni prima in coppia con l'amico fraterno Antonello Venditti: il loro "Theorius Campus" suggellò un sodalizio nato nello scantinato del Folkstudio, il locale trasteverino - oggi chiuso - che tra la fine degli Anni '60 e i primi Anni '70 fu culla della prima, gloriosa scuola cantautorale romana. Prima di "Rimmel" Francesco De Gregori aveva pubblicato "Alice non lo sa" (1973) e l'eponimo "Francesco De Gregori" (1974). Si era fatto un nome, tra i seguaci della canzone d'autore romana e italiana più in generale. Ma non era ancora conosciutissimo. "Rimmel" cambiò tutto: il successo dell'album, che pure certa critica non comprese (celebre la recensione pubblicata da Giaime Pintor su Muzak, rivista musicale fondata attorno agli ambienti della sinistra extraparlamentare, in cui il critico massacrò letteralmente De Gregori per "Buonanotte fiorellino", arrivando ad accostare le canzoni del cantautore ai Baci Perugina), spalancò al Principe le porte del successo nazionalpopolare. Con tutto quello che ne derivò. A partire dallo storico "Processo" al PalaLido di Milano del 1976, quando militanti di estrema sinistra (principalmente di Autonomia Operaia) interruppero il concerto di De Gregori accusandolo di essere un intellettuale "borghese" e di guadagnare troppo, invitandolo a "ritirarsi" e a dedicarsi alla rivoluzione anziché alla musica.
I cinquant'anni di "Rimmel", che il 19 settembre torna nei negozi sotto forma di una ristampa firmata Sony Music (i vari formati possono essere già pre-ordinati sul sito ufficiale), sono anche un modo per sottolineare proprio il modo in cui "Rimmel" cambiò il corso della carriera di Francesco De Gregori, che avrebbe consacrato il suo successo con i successivi "Bufalo Bill" (1976), "De Gregori" (1978), "Viva l'Italia" (1979), prima di continuare a tenere alta la bandiera del cantautorato anche nel pieno dell'edonismo reganiano degli Anni '80 con capolavori come, per citarne uno su tutti, "Titanic" (1982). Ad aiutare ad orientarci nella vasta produzione del Principe precedente e successiva a "Rimmel" ci pensa la playlist che trovate proprio qui sotto e che potete ascoltare cliccando semplicemente su "play".
La ristampa di "Rimmel" non includerà brani inediti, outtakes o rarità, ma gli stessi brani dell'edizione originale del 1975. Sarà disponibile nelle seguenti versioni, tutte già preordinabili sullo store ufficiale di Sony Music: LP 180gr Clear e LP 180gr Black, entrambi a 192KHz (per chi non fosse audiofilo: si tratta di una delle migliori definizioni possibili), CD, CD + 45 giri black, CD + 45 giri picture disc e musicassetta. Il 45 giri segue la versione originale del 1975 con i brani “Rimmel” e “Piccola Mela”. Per la prima volta ci saranno i testi dei brani nella versione LP, un’occasione per approfondire un classico della musica italiana.
La ristampa di "Rimmel" si preannuncia così come un viaggio sonoro rinnovato, che esalta ogni sfumatura dell’album originale uscito nel 1975 che ha segnato intere generazioni con brani indimenticabili come “Pablo”, “Buonanotte Fiorellino” e la stessa “Rimmel”.
E in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario del capolavoro, mentre dall'11 al 17 settembre arriverà al cinema il film "Francesco De Gregori. Nevergreen", diretto da Stefano Pistolini (qui la recensione), il Principe porta "Rimmel" anche sui palchi con un tour, intitolato semplicemente "Rimmel 2025", in cui l'album del 1975 viene riproposto dal vivo integralmente insieme alla band composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (pianoforte), Primiano Di Biase (hammond, tastiere e fisarmonica), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (chitarra, pedal steel e mandolino) e Simone Talone (batteria e percussioni) e dalle coriste Francesca La Colla e Cristina Greco.