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«AUDIO VERTIGO - Elbow» la recensione di Rockol

Il pop massimalista degli Elbow

La band inglese, amatissima in patria, torna con un ambizioso album

Recensione del 25 mar 2024 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7.5/10

La recensione

Gli Elbow sono uno strano caso della musica inglese. Guy Garvey è una sorta di anti-frontman, eppure la sua voce potente e gli arrangiamenti complessi delle canzoni della band trasformano i loro concerti in esperienze di un'intensità rara. In patria sono un'istituzione, da noi capitano raramente (l'ultima nel 2019). Fuori dalla patria sono un gruppo di nicchia, eppure le loro canzoni hanno segnato lo sviluppo del pop-rock inglese degli ultimi due decenni al pari di nomi ben più blasonati.
Una dimostrazione è questo nuovo album: "Audio vertigo" è il primo lavoro da "Flying dream 1" del 2021, è il decimo album di studio. Ed è una sorpresa, per suono e arrangiamenti.

Come molto pop-rock inglese, gli Elbow hanno sempre avuto una grandeur sonora, che hanno spesso declinato in una scrittura raffinata e coinvolgente. L'ultimo album portava questa idea in direzione più malinconica, confortante. Il nuovo lavoro è, fin dal titolo, spiazzante: la vertigine sonora non è solo uno slogan.

Come ha raccontato Garvey, “Audio Vertigo” è stato costruito su "groove sporchi e scarni creati mentre provavamo in puro stile garage": nelle 12 canzoni si inseguono ritmi e chitarre, con improvvise aperture: le distorsioni e il basso di "Very heaven", la melodia che arriva e ti spiazza sono uno degli esempi migliori di questo approccio, che in brani come il primo singolo "Lover's leap" è ancora più radicale: un riff di fiati, ritmica incalzante. "Balu" e "Her to earth" sono quasi funk: la seconda potrebbe essere uscita dalla penna del Peter Gabriel solista degli anni '80.

"Audio vertigo" è un album di pop dagli arrangiamenti massimalisti: spiazzante, e difficile in certi momenti. Richiede diversi ascolti per essere compreso, soprattutto se si sono amate le ballate ariose ed intense degli album e precedenti. “Un album concepito per essere suonato dal vivo", hanno spiegato: peccato che a questo giro non passino dall'Italia, a maggior ragione con canzoni così.

Tracklist

01. Things I've Been Telling Myself for Years (03:33)
02. Lovers' Leap (04:34)
03. (Where Is It?) (00:26)
04. Balu (03:52)
05. Very Heaven (03:46)
06. Her to the Earth (05:00)
07. The Picture (03:31)
08. Poker Face (01:42)
09. Knife Fight (03:33)
10. Embers of Day (00:38)
11. Good Blood Mexico City (02:52)
12. From the River (05:43)
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