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«MIXING UP THE MEDICINE - Chris Jagger» la recensione di Rockol

La musica di Chris Jagger è una buona medicina

Il fratello minore del frontman dei Rolling Stones ha pubblicato nel medesimo giorno un album e una autobiografia

Recensione del 16 set 2021 a cura di Paolo Panzeri

Voto 7.5/10

La recensione

Davvero un bel personaggio Chris Jagger. Fratello minore del ben più noto Mick, è prima di tutto un musicista, ma non è il suo solo e unico campo d'interesse. Nel corso della sua vita si è impegnato in mondi tra loro diversi, è stato infatti attore (di teatro e di cinema), giornalista, designer, conduttore radiofonico, organizzatore di concerti e, da ultimo, anche scrittore. La scorsa settimana infatti, esattamente il 10 settembre, in quello stesso giorno è uscita, oltre al nuovo album "Mixing Up The Medicine", anche l'autobiografia "Talking To Myself". Una impresa questa che lo ha impegnato un paio di anni anche perché, non si vergogna ad ammetterlo, forse aveva sottovalutato l'impegno: “La scrittura ha richiesto più tempo del previsto. Ho dovuto dedicargli tutta la mia attenzione ed è stato molto più difficile di quanto pensassi. L'ho scritto io stesso e non avevo uno scrittore fantasma, quindi ho dovuto trovare la mia voce.” Il volume, senza mancare di rispetto a Chris, assume una certa importanza in quanto racconta sì le vicissitudini e le esperienze di una vita, ma non manca di gettare anche una luce sulla infanzia e la adolescenza di quello che poi diventerà il frontman dei Rolling Stones e una delle massime icone rock di sempre: nella parte del libro dedicata al rapporto con il fratello Mick, a quello dei due ragazzi con i genitori e al loro comune amore per la musica blues.

Ai cori il fratello Mick

Dare alla luce l'album "Mixing Up The Medicine" ha richiesto a Jagger un impegno temporale decisamente più breve rispetto a quanto occorsogli per il libro di memorie. Come molti dei dischi pubblicati nel 2021 anche questo è stato registrato durante il lockdown, per lo più dal vivo in studio. A dare manforte a Chris è principalmente il pianista Charlie Hart accompagnato da una band formata da vecchi amici (compare anche il fratello Mick ai cori in "Anyone Seen My Heart?") dove non mancano a colorare l'atmosfera fiati e contrabbasso. Un disco gioioso e rilassato che incorpora al suo interno molti generi musicali diversi che, come si addice a musicisti un poco attempati, hanno visto il tempo del massimo fulgore qualche decina di anni più addietro. Si passa con molta disinvoltura dalla ballata per pianoforte "Hey Brother" al solare ritmo in levare di "Anyone Seen My Heart?", oppure alle godibili atmosfere jazzy di "Talking To Myself", al blues campestre di "Too Many Cockerels" o a quello più urbano di "Love's Around the Corner". "Happy as a Lamb" farebbe un figurone nel repertorio di Van Morrison (e non è l'unica canzone del disco), mentre l'ossessiva "Wee Wee Tailor" ha il sapore di un traditional.

I versi di Thomas Beddoes

"Mixing Up The Medicine" è un album parecchio gradevole che ha beneficiato della registrazione in presa diretta in studio, che la dice lunga sull'affiatamento degli orchestrali. Un'ultima nota: l'ascolto del disco non deve essere scoraggiato dal sapere che la stesura di alcuni testi gli è stata ispirata dalla lettura di una composizione un poco macabra del medico e poeta inglese di fine Settecento Thomas Beddoes, come spiegato dallo stesso Jagger: "Stavo leggendo un libro di Ezra Pound, in cui menziona Beddoes. Allora ho trovato questo suo libro intitolato 'Death’s Jest Book'. Era un poeta di Bristol e suo padre conosceva Shelley. Era un alcolizzato e si è suicidato avvelenandosi a Basilea nel 1949. Aveva solo 45 anni. Ho letto alcuni suoi versi, li ho presi e li ho messi in musica". Quando si dice che l'ispirazione a volte è figlia della curiosità...

Tracklist

01. Anyone Seen My Heart? (03:10)
02. Merry Go Round (03:01)
03. Love's Around the Corner (03:55)
04. Talking to Myself (03:29)
05. Happy as a Lamb (02:49)
06. A Love Like This (03:13)
07. Loves' Horn (04:04)
08. Wee Wee Tailor (03:28)
09. Hey Brother (03:22)
10. Too Many Cockerels (02:51)

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