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«IF I CAN’T HAVE LOVE, I WANT POWER - Halsey» la recensione di Rockol

Femminismo e rock: la svolta di Halsey, prodotta dai Nine Inch Nails

La popstar torna con un album spiazzante: lo ha registrato insieme a Trent Reznor e Atticus Ross. Game of Thrones incontra un'opera gothic rock ambientata ai tempi della Rivoluzione Francese sul complesso della Madonna-Puttana (non è una bestemmia).

Recensione del 15 set 2021 a cura di Mattia Marzi

Voto 7/10

La recensione

Come si passa da un duetto iperpop con i Chainsmokers - "Closer" del 2016, roba da oltre 2 miliardi di streaming su Spotify - a un album inciso insieme a Trent Reznor e Atticus Ross? Chiedetelo ad Halsey, eroina del pop di questi ultimi anni che dopo aver duettato con Justin Bieber, i BTS e Khalid, infilando una hit dietro l'altra, ora spiazza tutti con un disco à la Nine Inch Nails, questo "If I can't have love, I want power", tra alternative rock, grunge, punk e pure qualche spolverata di industrial e noise. Oppure girate la domanda: cosa spinge due musicisti del calibro di Reznor e Ross ad accettare di produrre un disco di Halsey (a parte i soldi)?

Da parte i pregiudizi

Evidentemente il cantante della band di "Hurt" e il suo braccio destro hanno visto nella 26enne cantante americana del potenziale. In fondo, non tutta la sua discografia è da buttare via. Ci siamo dimenticati troppo in fretta di "Badlands", il suo esordio, datato 2015: pop al punto giusto, ma con un'attitudine underground e naïf e un umore dark (ricordate "Castle", nella colonna sonora de "Il cacciatore e la regina di ghiaccio"?). Forse Ashley Frangipane - questo il vero nome della cantante, origini italiane - doveva prima soddisfare il pubblico con dischi più semplici e tradizionali, vedi i successivi "Hopless fountain kingdom" e "Manic", per poter poi tornare a spiazzare. Ora Trent Reznor e Atticus Ross aiutano Halsey a riscoprire le sue radici nineties ("We are the new Americana / high on legal marijuana / raised on Biggie and Nirvana", cantava in una delle sue prime hit) e a ritrovare un'identità ben definita, dopo aver rischiato di finire per diventare la vocalist degli altri. "If I can't have love, I want power" è sicuramente il disco più convincente della sua carriera fino ad oggi e i puristi del rock che hanno storto il naso leggendo il nome di Halsey accanto a quelli di Reznor e Ross farebbero meglio a ricredersi: tra chitarre distorte e melodie tetre suonate al piano può piacere anche a loro, se mettono da parte i pregiudizi.

Femminismo e rock

L'album è un concept improntato sul femminismo: racconta le gioie e gli orrori della gravidanza - Halsey è diventata mamma a giugno dopo aver subito diversi aborti spontanei e un delicato intervento chirurgico: il padre è lo sceneggiatore americano Alex Aydin - e sulla copertina la cantante è ritratta come la Madonna. Come ha ironizzato l'Observer, "If I can't have love, I want power" è un disco - e anche un film omonimo, un lungometraggio di un'ora scritto dalla stessa Halsey e diretto da Colin Tilley - in cui Game of Thrones incontra un'opera gothic rock ambientata ai tempi della Rivoluzione Francese sul tema del complesso della Madonna-Puttana (non è una bestemmia: fu Freud a scriverne, raccontando l'incapacità da parte di un uomo di provare attrazione sessuale quando prova amore e viceversa).

Lo zampino di Grohl e Kurstin

Nel precedente "Manic" c'erano duetti con dj come Marshmello, rapper come Juice Wrld e Dominic Fike e membri dei BTS. Qui Halsey non duetta con nessuno. In compenso, Dave Grohl dei Foo Fighters suona la batteria in "Honey", Lindsey Buckingham le chitarre in "Darling" e Pino Palladino, negli Who dopo la morte di John Entwistle, il basso in "Lillith". In un paio di pezzi, "The tradition" e "You asked for this", c'è pure lo zampino di Greg Kurstin, autore e compositore già al fianco di Adele, Sia, Paul McCartney e Foo Fighters.

Tracklist

01. The Tradition (03:46)
02. Bells in Santa Fe (03:37)
03. Easier than Lying (03:26)
04. Lilith (02:47)
05. Girl is a Gun (02:26)
06. You asked for this (04:25)
07. Darling (03:02)
08. 1121 (02:42)
09. honey (02:53)
10. Whispers (03:11)
11. I am not a woman, I'm a god (02:56)
12. The Lighthouse (04:33)
13. Ya'aburnee (03:08)
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