Rockol30

«SENJUTSU - Iron Maiden» la recensione di Rockol

Tattica e strategia, è la parola d'ordine degli Iron Maiden

La band britannica con “Senjutsu” firma il 17esimo album in studio

Recensione del 07 set 2021 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

Iron Maiden capitolo 17. A sei anni esatti da "The Book of Souls", che veniva pubblicato nei primi giorni del settembre del 2015, ecco il ritorno discografico della band inglese. Un ritorno in pompa magna con un doppio album, come il capitolo precedente. Non finiscono qui le analogie del nuovo “Senjutsu” (in copertina è ritratto Eddie nei panni di un terribile samurai) con il fratello maggiore. In comune hanno l'essere un doppio CD composto da un numero di brani non elevato per un doppio – là erano undici, qui sono dieci – ma dalla lunghezza piuttosto importante, qui si superano infatti gli ottanta minuti. Identico è poi il produttore, Kevin Shirley, che li segue da oltre venti anni, considerando che il suo debutto risale al cambiare del nuovo millennio con "Brave New World", coadiuvato da Steve Harris. Identico è anche il luogo in cui “Senjutsu” (termine giapponese che si traduce con tattica e strategia) ha preso vita, come dichiarato da Steve Harris, “Abbiamo scelto di registrare di nuovo al Guillaume Tell Studio in Francia (a Suresnes, nelle immediate vicinanze di Parigi, ndr) perché il posto ha un'atmosfera davvero rilassata. Il setup li è perfetto per le nostre esigenze; l'edificio è stato un cinema e ha un soffitto molto alto, quindi c'è un’ottima acustica. Abbiamo registrato questo album nello stesso modo di “The Book Of Souls”: scrivevamo una canzone, la provavamo e poi la mettevamo insieme quando era tutto chiaro nelle nostre menti." Moltissimi davvero quindi i punti di contatto con "The Book of Souls".

Con “Senjutsu” gli Iron Maiden, una volta di più, non scendono a compromessi, e dimostrano di voler continuare a battere la strada che ritengono meglio li rappresenti, senza ruffiane concessioni che a questo punto della loro storia sarebbero solo inutili e controproducenti. L'onestà delle loro scelte fin qui non è mai stata messa in dubbio, nonostante, a volte, possa avere scontentato qualcuno. Onestà che traspare limpida dalle parole di Bruce Dickinson che parlando del disco, rivolgendosi ai numerosi tifosi del gruppo britannico, ha spiegato: “I brani sono molto vari e alcuni sono piuttosto lunghi. Ce ne sono uno o due che suonano in modo piuttosto diverso dal nostro solito stile, penso che i fan dei Maiden saranno sorpresi, in senso buono, spero!“.

In senso buono colpisce di certo la voce di Bruce che, nonostante negli ultimi anni abbia spesso avuto a che fare con problemi di salute, si comporta più che bene. Nicko McBrain non perde un colpo dietro le pelli e le tre chitarre fanno a gara tra loro per eleggere la più bella del reame. La prima parte di “Senjutsu” è più 'diretta', con brani come il primo singolo "The Writing On The Wall", il pezzo più rock'n'roll del mazzo, "Stratego" oppure "Days Of Future Past"; mentre la seconda è caratterizzata dalla lunga suite finale "Death Of The Celts"/"The Parchment"/"Hell On Earth" firmata in toto da Steve Harris. Qui (ma non solo) sono molti gli elementi che si rifanno alla musica prog (vedi anche "The Time Machine"), ma ciò non rappresenta una novità.

Al tirar delle somme con “Senjutsu”, seppur con qualche fisiologica divagazione e ripetizione di troppo, i ragazzi mostrano di tenere saldamente tra le mani il timone del loro vascello, la rotta è sempre chiara nelle loro menti anche a quaranta anni di distanza da quando si rivelarono come LA band di quella che allora venne definita la New Wave of British Heavy Metal. Se la prova ascolto è superata, il giudizio definitivo sulla bontà o meno del disco e dei nuovi brani lo si potrà dare solo dopo che questi saranno testati in concerto, in questo senso l'appuntamento dal vivo per i fan italiani è fissato per il 7 luglio 2022 al Sonique Park di Bologna.

Tracklist

#1
01. Senjutsu (08:20)
02. Stratego (04:59)
03. The Writing On The Wall (06:13)
04. Lost In A Lost World (09:31)
05. Days Of Future Past (04:03)
06. The Time Machine (07:09)

#2
01. Darkest Hour (07:20)
02. Death Of The Celts (10:20)
03. The Parchment (12:38)
04. Hell On Earth (11:19)
Schede:
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.