"Heaux Tales": le storie delle donne contemporanee di Jazmine Sullivan.
"Heaux Tales" è, come il titolo promette, un insieme di storie sull’esperienza sessuale femminile nella società moderna patriarcale. Un disco di buon r&b con Anderson .Paak, H.E.R. e Ari Lennox.
Parto con una notazione personale: nelle ultime settimale ho letto con un misto di disagio e fastidio tutti quegli articoli riepilogativi dell'anno appena trascorso di importanti riviste americane che si giustificavano per aver scelto come migliore canzone dell'anno “WAP” di Cardi B e Megan Tree Stallion. In molti casi questi articoli erano un puro esercizio di arrampicamento di specchi citando la canzone come inno di emancipazione della sessualità femminile, ma una volta svelata la carta della trasgressione un po' volgare, non rimaneva niente altro, né musicalmente né concettualmente.
Ecco, in questo panorama piuttosto desolante, per fortuna arriva il nuovo di Jazmine Sullivan, dopo cinque anni dal precedente “Reality Show”, a raccontare il ruolo della donna contemporanea e della sua sessualità.
Archetipi femminili in un mondo patriarcale
Anche qui si parte da un titolo forte - “storie di una puttana” - considerato che, come racconta la Sullivan, “nel patriarcato maschile le donne di tutte le età sono state chiamate 'troie' in qualche punto della vita, che lo meritassero o meno, da qualche uomo che cercava dii metterci al loro posto, sotto controllo, fuori dai piedi”. Uno statement forte, ma che dietro ha la meravigliosa voce da mezzosoprano di Jasmine Sullivan, cresciuta nel gospel nei cori di Philadelphia e diventata una delle voci più belle e, almeno qui in Italia, meno affermate del panorama soul/r&b. Il disco (definito dalla Sullivan come un EP) è strutturato come una serie di storie di archetipi femminili/narratrici, ognuna con un proprio nome (Antoniette, Ari, Donna, Rashida, Precious e Amanda) che rappresentano il loro punto di vista, interpretate tra le altre dalla stessa Sullivan, dall'attrice Amanda Henderson e dalla cantante Ari Lennox.
Le canzoni
Alcune canzoni sono introdotte da interludi, monologhi e discussioni che precedono la canzone, il personaggio e il tema. C'è la donna interessata solo al sesso (“Bodies”, “On it”), quella tradita da un'altra donna (“Girl like me”), l'amante che non si rassegna (“Pick up your fellings). Il tutto raccontato con estremo realismo, dove anche l'ode più esplicita al sesso diventa un'esperienza non solo passionale ma anche spirituale, con l'intenzione, riuscita, di umanizzare gli stereotipi.
Musicalmente ci si muove sul terreno del classico r&b che va dal groove più hip-hop (“Pricetags” con Anderson .
Paak, “Put it down”), alle ballad (“On it”) tutte però caratterizzate dalla splendida voce della Sullivan con un range vocale ampissimo, ma con dei toni bassi strepitosi che rendono l'interpretazione più dark e intensa. .
La traccia per la playlist
“Pick up your feelings” è un classico pezzo à la Sullivan che ricorda molto la “Dumb” del suo precedente bellissimo disco. Potrebbe essere una sorta di “Sorry” di Beyoncé, dove la Sullivan scatena la sua passione e potenza.
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