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«HURRY UP TOMORROW - The Weeknd» la recensione di Rockol

“Hurry up tomorrow”: l’ultimo disco di The Weeknd, spiegato

L’artista dei record chiude una fase della sua carriera con un'opera monumentale, tutta da decifrare

Recensione del 31 gen 2025 a cura di Mattia Marzi

Voto 8.5/10

La recensione

Minuto 2:15 di “Reflections laughing”, la nona delle ventidue tracce che compongono “Hurry up tomorrow”, il nuovo album di The Weeknd. Il telefono di Abel Tesfaye, questo il vero nome della popstar canadese, squilla, mentre l’artista sta annegando nella sua stanza d’hotel in fiumi di alcol, dopo un concerto. Risponde. La voce dall’altra parte è quella di una donna, interpretata da Florence Welch dei Florence and the Machine, preoccupata per lui: «So che sei sveglio. Pensi che non sappia che resterai sveglio tutta la notte, chiuso in quella stanza d’albergo? Ti conosco. Hai ancora addosso l’adrenalina del concerto. Spero solo che tu non sia tornato il vecchio te. Sono solo preoccupata. Hai lavorato duramente per essere il migliore. Ora sei tornato e stai annegando in quella merda», gli dice. E alla fine aggiunge: «Non lasciare che questa industria ti distrugga». La telefonata dura un minuto, forse il più intenso degli 84 complessivi di durata di “Hurry up tomorrow”. Dentro ci sono tutti i contenuti e i messaggi che The Weeknd, all’apice della sua carriera, ha deciso di veicolare con questo disco, destinato a segnare uno spartiacque nella carriera della 34enne star canadese dell’r&b.

"Hurry up tomorrow" è l'ultimo album di The Weeknd. Nel vero senso della parola

L’annuncio è arrivato alla vigilia dell’uscita dell’album, il più atteso della carriera di The Weeknd, a tre anni dal precedente “Dawn FM”: “Hurry up tomorrow” è l’ultimo che Tesfaye pubblica con il nome d’arte The Weeknd. Non una mossa di marketing per conquistare l’attenzione dei media (non ne ha bisogno: nel 2024 è stato ancora il secondo artista più ascoltato a livello mondiale su Spotify, dietro solo a Taylor Swift): «Il personaggio The Weeknd rappresenta uno spazio mentale in cui devo entrare e che semplicemente non desidero più. Quando è il momento giusto per farla finita, se non quando si è all’apice del successo?», ha detto in una lunga intervista concessa alla rivista statunitense Variety. Nel disco lo ribadisce in “Enjoy the show”: «Voglio morire quando sono nel picco della mia carriera». Il tema dell’addio è uno di quelli che ricorrono di più, nelle 19 canzoni incluse in “Hurry up tomorrow” (tre tracce, “I cant’ fucking sing”, “Until we’re skin & bones” e “Opening night” sono interludi strumentali), che comincia con il requiem elettronico di “Wake me up”, con un coro di sintetizzatori spettrali: «Nessuna vita dopo la morte, nessun altro lato». In “Cry for me”, la seconda traccia, si rivolge a una donna e le dice: «Suonerai questa canzone quando io non ci sarò più». I primi venti minuti di “Hurry up tomorrow” sono pervasi da presentimenti funesti, macabri. La svolta arriva in “Baptized in fear”, nella quale, su sonorità electro-rock, The Weeknd sembra raccontare un tentativo di suicidio. L’artista è in una vasca, forse ha preso dei sonniferi: dice di aver aperto il rubinetto e di non essere più riuscito, poi, a muovere il corpo, che andava giù, sott’acqua. «C’è una figura nell’angolo che non riesco a mettere a fuoco / so solo che quell’ombra mi sta fissando / si avvicina, si avvicina, si avvicina… e ride di me», canta, nei versi ansiogeni del brano. Il finale è lieto: «Le voci mi dicono che devo andare avanti». E così in quella vasca nella quale la sua esistenza sembrava essere sul punto di concludersi, Abel battezza il nuovo sé: comincia un’altra storia.

Un disco contro i lati oscuri della fama

È in “Open heart” che la popstar racconta il ritorno alla vita: «Intrappolato in un limbo / guardando attraverso la finestra della mia anima / soffrendo, sono stato giù / poi ho visto il tuo alone». A chi si rivolge? A chi sta parlando? Non è dato saperlo. L’identità della musa che lo ispira è avvolta da un velo di mistero, è una figura enigmatica, criptica. Nella stessa “Reflection laughing” le dice: «Non deludermi / se mi lasci annegare / morirò di nuovo tra le tue braccia». E racconta di essere intrappolato in una gabbia dorata: quella della fama. Eccolo, l’altro tema principale di “Hurry up tomorrow”. The Weeknd lo ha immaginato come una reazione al crollo mentale che ha avuto negli scorsi mesi, dopo anni vissuti perennemente sulla cresta dell’onda, all’insegna di quell’iperproduttività che gli ha permesso di diventare un artista da record sulle piattaforme (e di costruirsi con le oltre 150 milioni di copie vendute a livello mondiale un impero da 300 milioni di dollari di patrimonio). È il capitolo conclusivo della trilogia cominciata nel 2020 con “After Hours” e proseguita nel 2022 con “Dawn FM”. Lui cita Dante: «Il protagonista all’inizio viveva una notte oscura dell’anima, poi passava per una specie di purgatorio e ora trova la luce in fondo al tunnel». La fine di The Weeknd non sarà la fine di Abel Tesfaye, è bene precisarlo: «Non smetterò. Ma come The Weeknd ho detto tutto e non penso di poter fare di meglio».

The Weeknd esce dall'algoritmo

La sua reazione alla fama non la racconta solo nei testi (in “Drive” la definisce «una malattia»). Musicalmente parlando, in “Hurry up tomorrow” The Weeknd sembra uscire dall’algoritmo: non aspettatevi hit radio-friendly come quelle “Blinding lights”, “Save your tears” e “Take my breath” con le quali in questi anni ha monopolizzato le classifiche. I brani hanno una durata kolossale, per gli standard delle hit di oggi e dell’era di TikTok: alcuni si avvicinano ai 5 minuti di durata, altri li superano anche (come “Wake me up”, “Enjoy the show” o “Given up on me”, che dura addirittura quasi 6 minuti). E non seguono sempre la struttura della forma-canzone. Tutt’altro: cambiano forma, prendono svolte inattese, spiazzanti, evitando ogni schema.

Non un semplice album, ma «un’opera» (che diventerà un film)

L’album è un flusso di musica lungo quasi un’ora e mezza (la prima parte, da “Wake me up” a “Given up on me”, è la più densa, la più intensa, quella con più contenuti), in cui i brani si susseguono senza soluzione di continuità, spaziando dal pop al rock, dall’elettronica all’r&b, dal soul al jazz (anche grazie a campionamenti “d’autore” come quello di “Wild is the Wind” di Johnny Mathis, resa celebre da Nina Simone, nella stessa “Given up on me”). Tra gli autori e produttori che hanno contribuito all’album ci sono Mike Dean (Kanye West, Beyoncé, Drake), Pharrell Williams e anche Giorgio Moroder. Il nome del leggendario produttore italiano compare tra i crediti di “Big sleep”, ma il suo contributo non si sarebbe limitato solo a quello di co-firmare e produrre la canzone: si dice che abbia suonato nel disco tastiere e sintetizzatori, ma non è chiaro in che misura lo abbia fatto. «Mi sono ispirato al suono dei sintetizzatori che usò per la colonna sonora di “Scarface”», si è limitato a far sapere The Weeknd. Che ha definito il suo disco, non a caso, «un’opera». “Hurry up tomorrow” diventerà un film in uscita al cinema il 16 maggio, con protagonisti Jenna Ortega e Barry Keoghan. Bocche cucite sulla trama: sarà un thriller psicologico diretto da Trey Edward Shults, 36enne regista statunitense già dietro l’horror del 2017 It Comes at Night. Speriamo non sia troppo pretenzioso e che non faccia la fine di “The Idol”, la serie Hbo sull’industria musicale realizzata da The Weeknd, che nel 2023 è stata un flop e fu chiusa in anticipo: il rischio è quello di macchiare un progetto che è semplicemente un'opera monumentale

Tracklist

01. Wake Me Up (05:08)
02. Cry For Me (03:44)
03. I Can't Fucking Sing (00:12)
04. São Paulo (05:01)
05. Until We're Skin & Bones (00:22)
06. Baptized In Fear (03:52)
07. Open Hearts (03:54)
08. Opening Night (01:36)
09. Reflections Laughing (04:51)
10. Enjoy The Show (05:01)
11. Given Up On Me (05:54)
12. I Can't Wait To Get There (03:08)
13. Timeless (04:16)
14. Niagara Falls (04:37)
15. Take Me Back To LA (04:13)
16. Big Sleep (03:45)
17. Give Me Mercy (03:36)
18. Drive (03:08)
19. The Abyss (04:42)
20. Red Terror (03:51)
21. Without a Warning (04:57)
22. Hurry Up Tomorrow (04:51)
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