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«HOTEL ESISTENZA - Fast Animals and Slow Kids» la recensione di Rockol

I Fast Animals and Slow Kids nella loro maturità

L'album è candidato ai Rockol Awards 2024

Recensione del 28 dic 2024 a cura di Elena Palmieri

Voto 7.5/10

La recensione

Fino al 5 gennaio, ripubblichiamo le recensioni dei dischi candidati ai Rockol Awards 2024 nella categoria "Miglior album italiano": è possibile votare qua.  
Qua invece le candidature per i migliori live.

Quando si entra in un hotel si ha sempre un po’ la presunzione di sentirsi a casa, di rinchiudere nelle mura di stanze, dalle caratteristiche simili, la propria esistenza di un breve, o lungo, soggiorno. Così è per i Fast Animals and Slow Kids nel loro “Hotel esistenza” (qui la nostra intervista), un edificio dove ogni anima trova la propria dimensione e dove le canzoni possono respirare. Tra questi spazi soggiornano le esperienze, le sensazioni e le riflessioni che per tre anni hanno agitato e mosso i quattro cuori pulsanti della band perugina. E ora, “È già domani”, il titolo del precedente album dei FASK, suona profetico.

Dentro l'“Hotel esistenza” dei FASK

Il titolo scelto dai Fast Animals and Slow Kids per il loro nuovo e settimo lavoro di studio, "Hotel Esistenza", sembra quello di un film di Wes Anderson. Anche se a vedere la copertina, con Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti in abito scuro, viene in mente più un set di Quentin Tarantino. Eppure, i suoni delle undici canzoni del disco restituiscono l'immagine propria dei FASK, come ci si aspetterebbe di vederli, in jeans e con la t-shirt di qualche band. Nell'incisività delle parole che abitano l'album, tra le trame sonore dei vari stati d'animo, si scopre la formazione di Perugia nella sua maturità, verso cui tendeva già con “È già domani”. I Fast Animals and Slow Kids non sono più i ragazzi incazzati di "Cavalli" e le anime tormentate di "Hỳbris", né i malinconici di "Alaska". Aimone, Alessandro, Alessio e Jacopo hanno smussato gli angoli delle loro attiduni punk quando erano “Animali notturni” e hanno già aperto le loro sonorità con “È già domani”. Dentro il loro "Hotel Esistenza", i FASK sono ora tutto quello che sono stati, ma con la capacità di costruire attorno alla loro maturata consapevolezza il proprio suono

Nell'arrivare al suo nuovo e settimo album in studio, tre anni dopo il precedente disco, la formazione di Perugia ha arricchito la propria carriera di una tournée nei teatri e di un album con orchestra, prima di partire per la sua prima serie di concerti in giro per l'Europa per i 10 anni di "Hỳbris" e "Alaska". Nelle undici stanze di "Hotel Esistenza" si scoprono storie e ambienti sonori che sintetizzano il vissuto di tutti e quattro i componenti della band, o che si intrecciano con racconti esterni e riflessioni in ambito sociale.

Il filo conduttore di "Hotel Esistenza" è l'introspezione. Con un riff di chitarra ripetitivo e il rumore di una macchina prendono piede gli interrogativi su "Una vita normale", mentre il piglio di "Quasi l'universo" si insinua tra gli innumerevoli strati di pensiero di uno spaesamento, come in una storia d’amore, con la voce di Aimone, diretta e rotta, che confessa: "Dentro di noi ci sta / quasi l'universo / ma a dir la verità / io un po' mi sono perso”. Passati i trent'anni c'è anche la voglia di fuggire da una "Festa", che i Fast Animals and Slow Kids manifestano nel secondo singolo di "Hotel esistenza" ricordando "gli alcolici e niente più" di Levante in "Alfonso". E c'è il peso delle aspettative di "È solo colpa tua".

Il piglio hardcore di "Brucia" arriva a svegliare l'ascoltatore per esplorare il senso di colpa da un punto di vista sociale, riprendendo l'omicidio di George Floyd e il movimento Black Lives Matter. “Quando non sai cosa fare / Brucia un centro commerciale / La tua vita adolescente / non potrà che ringraziare / Ti fa strano respirare / Con un piede sopra il collo / La giustizia non persona / Brucia pure il tribunale”, sentenzia il frontman nel ritornello. L'atmosfera si addolcisce subito in "Riviera crepacuore", che su tocchi agrodolce afferma: "Guarda quanto resta di me / quando me ne devo andare", prima di affrontare l’orgoglio in amore in "Torna" e il dolore di un tradimento di "Come no", fino al profondo senso di speranza di "Dimmi solo se verrai all'inferno".

I FASK nella loro maturità

Con "Hotel esistenza" i Fast Animals and Slow Kids tornano per affermare senza incertezze chi sono, raccogliendo i pezzi degli anni passati per costruire una dimensione in cui inquadrare il proprio suono. Nella loro maturità, Aimone, Alessandro, Alessio e Jacopo Gigliotti riscoprono il valore di essere una band attraverso la magica triade chitarra, basso, batteria, aprendola a spunti di vario genere che non tradiscono le loro anime. Con un disco molto suonato, dove si amalgamano naturalmente le influenze di ogni componente, i FASK arrivano dritti al punto con sonorità incisive e talvolta crude, ma anche elaborate e più dolci, senza perdere complessità e sperimentazione. Ogni racconto, pensiero e anima di "Hotel Esistenza" ha quindi una propria espressione musicale, che ingloba gli ascolti del gruppo insieme a caratteristiche proprie. Nel trattare varie tematiche, il disco si costruisce su ritmi e ritornelli che sanno attaccarsi in fretta alla testa e alle immagini evocate, come in "Una vita normale" e "Festa". Non mancano poi richiami driving rock alla War On Drugs e Killers di "Quasi l'universo". Ci si spinge su echi di Jimmy Eat World e Get Up Kids in "È solo colpa tua", mentre il marchio FASK colpisce in faccia su brani come "Brucia" e "Santuario", dove la voce di Aimone Romizi si riappropria del proprio tipico graffiato appoggiandosi alla prepotenza di chitarra e batteria. In equilibrio tra rabbia e sensibilità, la traccia conclusiva tira fuori la veridicità di "Hotel esistenza" e degli stessi Fast Animals and Slow Kids che, dopo "È già domani", fanno quel passo in più che ci, e gli, si augurava tre anni fa.

Tracklist

01. Una vita normale (03:26)
02. Quasi l'universo (03:17)
03. Festa (03:09)
04. È solo colpa tua (03:32)
05. Brucia (03:40)
06. Riviera Crepacuore (02:51)
07. Torna (03:17)
08. Come no (02:33)
09. Cielo (03:22)
10. Santuario (03:03)
11. Dimmi solo se verrai all'inferno (03:49)

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