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«È GIÀ DOMANI - Fast Animals and Slow Kids» la recensione di Rockol

I Fast Animals and Slow Kids si confrontano con il tempo

La band pubblica il nuovo album, “È già domani”, in cui indaga il concetto di tempo e si confronta con l’idea di quotidianità proiettata verso il futuro. Le sonorità si fanno più morbide e orecchiabili, sempre più lontane dalle atmosfere crude del passato

Recensione del 17 set 2021 a cura di Elena Palmieri

Voto 7/10

La recensione

Ogni album pubblicato dai Fast Animals and Slow Kids nel corso dei loro primi dieci anni di carriera ha portato con sé un cambiamento nella musica e nella stesura dei testi. Dopo il lavoro d’esordio, “Cavalli” del 2011, dove i turbamenti e la costante voglia di fuggire ma anche trovare la propria stabilità venivano raccontati con parole crude e al contempo con umorismo, Aimone Romizi e soci si sono raccontati via via in modo sempre più profondo, attraverso pezzi intrisi di riflessioni e sonorità più morbide e controllate. Nonostante questo, le canzoni della band perugina hanno sempre racchiuso racconti e pensieri simili a delle confessioni, rivolte a un confidente mai ben definito, lasciando la possibilità a chiunque di immedesimarsi. E le tracce del nuovo album della formazione umbra non fanno eccezione, anzi: in “È già domani”, sesto album dei FASK - come vengono amichevolmente chiamati dai fan - emerge ancora di più il bisogno di indagare un concetto, in questo caso il senso del tempo, e di confrontarsi con il pubblico e nuovi stimoli.

I FASK tra passato, presente e futuro

Il nuovo album dei Fast Animals and Slow Kids, prodotto come il precedente "Animali notturni" del 2019 da Matteo Cantaluppi, inizia con la traccia che dà il titolo al disco, “È già domani”. La canzone è una presa di coscienza sull’attimo e sull’idea di quotidianità proiettata verso il futuro. “Ho le vertigini / Ma la paura è di tuffarsi e non volare”, canta Aimone Romizi nel brano, in cui il rumore della pioggia introduce e chiude il suono della chitarra acustica, e l’enfasi del pezzo viene scandita dalla voce profonda del cantante.

A conclusione del disco, invece, si trova una riflessione sulla propria condizione presente e su ciò che si è, proiettata verso il futuro. “È già domani ora”, suona come una risposta alla title track e alle domande racchiuse nel disco. Il brano finale si costruisce attorno a una sezione ritmica compatta e vibrante, costituita da colpi netti di batteria e dai suoni profondi delle tastiere. “Io non ho nulla da rimpiangere / Eppure non riesco a smettere”, confida il frontman della band perugina nel pezzo, che si apre a una produzione più ricca ma termina con lo stesso rumore di pioggia dell’inizio.

All'interno di “È già domani” si trovano poi domande e considerazioni sulle situazioni affrontate da Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti, supportati come sempre da Daniele Ghiandoni, negli ultimi due anni. Il disco, infatti, ha preso forma proprio in questo lasso di tempo, e fotografa sia il momento prima della pandemia che il lockdown. Così, attraverso le 12 canzoni dell’album, i Fast Animals and Slow Kids cristallizzano i momenti vissuti e - come raccontato dalla band - si riposiziona al centro dei loro pensieri “il concetto di tempo, inteso come tempo che spendiamo per noi stessi e tempo che spendiamo nei confronti del futuro”. 

“Ma come un lago ad alta quota / Si gode il tempo che ha / Prima che il ghiaccio la ricopra / Prima dell’oscurità”, recita - per esempio - il ritornello della quarta traccia dell’album, in cui si racconta la presa di coscienza di ciò che si vorrebbe essere o si avrebbe voluto essere. Lo stesso tema trattato nel brano “Lago ad alta quota”, che si colora delle “influenze springsteeniane” a cui la formazione di Perugia è legata da sempre ma che solo con “Animali notturni” ha iniziato a canalizzarle nella propria musica, viene affrontato dai FASK anche in “Fratello mio” e “Senza deluderti”. Mentre “Stupida canzone” è uno dei pezzi che descrive più di altri la relazione tra la band e il suo essere in proiezione verso il futuro: “Ognuno ha il suo posto e allora il mio dov’è?”, si chiede Romizi nella seconda traccia.

Alla continua ricerca di un confronto (per “un’evoluzione sempre in continuo”)

Nell’indagare il concetto di futuro e la tematica legata al senso del tempo, i Fast Animals and Slow Kids hanno accresciuto il loro bisogno di confrontarsi con nuovi stimoli e aspettative, che - ha spiegato la band umbra a Rockol - “deriva in qualche modo, anche in maniera inconscia, da questa mancanza - evidente - che abbiamo provato dell’incontrare durante il lockdown”. Questa voglia di confronto ha portato il gruppo ha includere nel disco la sua prima collaborazione con un altro artista, il singolo “Come ci direbbe” di Willie Peyote, oltre a chiamare il loro amico Lodo Guenzi per scrivere il testo della canzone “Come un animale”, pubblicata lo scorso febbraio come prima anticipazione di “È già domani”.

Gli stessi componenti dei FASK hanno l’attitudine di confrontarsi fra loro per sentire “un senso di continua evoluzione”, soprattutto per la stesura e la scrittura dei brani. Con “Animali notturni” Aimone Romizi e compagni avevano intrapreso un cambiamento di atteggiamento e attitudine, smussando gli angoli della loro anima punk e adottando sonorità più morbide in confronto ai suoni più frenetici del passato. Il sesto album in studio dei Fast Animals and Slow Kids riprende  il discorso musicale dello scorso lavoro, arricchendosi di sonorità che si rifanno agli Anni Ottanta e a spunti sonori più aperti. “Su quello che saranno la musica, le influenza o come suonerà un disco noi nemmeno ci ragioniamo troppo. È un’evoluzione sempre in continuo”, ha dichiarato il chitarrista Alessandro Guercini. 

Verso una maturtità sempre più definita

“È già domani” include, come sottolineato anche dalla band, diverse influenze e spunti che rubano alla new wave tanto quanto al pop, che guardano ai New Order o ai War on Drugs e portano qualche arpeggio un po’ alla Stone Roses. Dalla ritmica sostenuta, ma a tratti malinconica, di “Fratello mio” , per esempio, in cui la voce di Aimone Romizi arriva a farsi anche graffiata, si passa a una canzone come “Senza deluderti” che prende il via quasi come una ballad, prima di aprirsi verso un esplosione di suoni accattivanti. “Rave” e “In vendita”, invece, sono due dei pezzi che si spingono più di altri verso il rock più orecchiabile e che vogliono essere le canzoni da cantare a squarciagola ai concerti, che i FASK torneranno a fare nei palazzetti dal prossimo aprile, mentre “Portami con te” ha in sé un’anima più pop.

Il sesto album dei Fast Animals and Slow Kids è il risultato di una maturità sempre più completa e definita della band, che non ha paura di “tradire” le proprie origini - e probabilmente le aspettative di alcuni fan della prima ora, affezionati alle attitudini più hardcore della formazione di Perugia - per inseguire qualcosa “che deve sempre migliorare nel futuro” e che rispecchi la propria evoluzione.

Tracklist

01. È già domani (01:46)
02. Stupida canzone (03:24)
03. Cosa ci direbbe (03:32)
04. Lago ad alta quota (03:37)
05. Fratello mio (03:38)
06. Senza deluderti (04:04)
07. Come un animale (03:40)
08. Rave (03:17)
09. Un posto nel mondo (03:02)
10. In vendita (03:09)
11. Portami con te (03:35)
12. È già domani ora (03:48)

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