La canzone simbolo della band simbolo del Southern Rock

Tra gli eventi curiosi accaduti in questo 2025 va annoverata la pubblicazione, avvenuta lo scorso mese di maggio, del video ufficiale della canzone dei Lynyrd Skynyrd "Free bird". Che c'è di tanto strano nell'uscita di una clip, vi chiederete? Ebbene, c'è che la clip giunge a ben cinquantadue anni dalla pubblicazione del brano, datato 1973. Il video lo potete vedere qui sotto, più sotto ancora potete leggere la storia della canzone e di come è diventata un inno del classic rock.
"Free bird" dei Lynyrd Skynyrd è una delle canzoni rock più iconiche di tutti i tempi. È la canzone simbolo di una delle band simbolo del Southern Rock. Ma, come spiegò in una intervista concessa a Classic Rock uno dei chitarristi del gruppo, Gary Rossington, la canzone, quando venne scritta, non aveva certo tutte queste velleità. "Free Bird" venne scritta dal chitarrista Allen Collins e dal cantante Ronnie Van Zant, ma alla sua realizzazione partecipò tutto il gruppo, in primis il tastierista Billy Powell.
Rossington raccontò, a proposito degli inizi della band di Jacksonville, in Florida: "Come ogni bambino in America, volevamo essere i Beatles. Volevamo suonare in una band, abbiamo iniziato a parlare tra di noi e abbiamo imparato tutti insieme: io, Ronnie e Allen. Io conoscevo un paio di accordi, ma Ronnie non sapeva proprio cantare e non pensavamo di poter scrivere una canzone in vita nostra. Pensavamo che ci volesse talento! Avevamo solo il sogno di farcela in una band, ma non pensavamo di farcela davvero. Abbiamo iniziato a provare e a suonare in giro per la città, alle feste e cose del genere, e quando abbiamo iniziato a scrivere, abbiamo iniziato a impegnarci per davvero. Io e Al ci sfidavamo per gli assoli. Imparavamo una canzone e chi suonava meglio la parte solista se la aggiudicava. Così, dopo un po', ci siamo scontrati, e Ronnie se ne accorse. Diceva agli altri ragazzi: 'Guarda un po', Gary perché non suoni tu la parte solista?' E Al si incazzava così tanto che tornava il giorno dopo e la suonava meglio di me. Ronnie era furbo. Poi ci furono dei veri e propri litigi! Ma è stato fantastico. Per un periodo ho avuto una ragazza e ogni giorno andavo a casa sua dopo che la band aveva provato per un paio d'ore, mentre Allen non aveva una ragazza: tornava a casa e suonava. Questo significava che Al imparava più velocemente di me. Così ho finito per lasciare questa ragazza per poter suonare di più!".
Il musicista scomparso nel 2023 all'età di 71 anni nell'intervista citò il nome di alcuni bluesman che agli inizi della carriera ebbero un'influenza decisiva sia per sé che per il compagno di gruppo e amico Allen Collins. "Amavamo il blues. Paul Butterfield e John Mayall, Muddy Waters e Son House, Howlin' Wolf. Tutti erano influenzati dal blues, perché il rock 'n' roll si è evoluto dal blues."
Passando a parlare di "Free Bird" Rossington ricordò che quando Collins e Van Zant la scrissero lui non pensò che fosse qualcosa di particolarmente speciale. "Era una semplice canzone d'amore che parlava di lasciare una ragazza per essere libero come un uccello. Ronnie scrisse il testo, quindi avevamo una canzone, ma finì lì. La suonammo, ci piaceva e la insegnammo al resto della band. Ma era solo un pezzo per chitarra. Non avevamo ancora Billy Powell al piano. A quel tempo Billy era il nostro roadie, preparava l'attrezzatura e passava del tempo con noi. Lui suonava musica classica, non gli piaceva nemmeno il rock 'n' roll. I tre accordi finali li ho inventati io in modo che Allen potesse suonare la parte solista, e quando suonavamo nei club – per guadagnare tempo, lo giuro su Dio – Allen suonava trenta secondi di parte solista e io suonavo gli accordi per qualche passaggio, e questo era tutto."
Pescando nella memoria il suo ricordo si fa sempre più fluido e appassionato: "Non l'avevamo ancora registrata, la stavamo suonando in un club e Ronnie disse: 'Suonatela ancora un po', così posso riposare la voce'. Suonavamo quattro o cinque ore a sera, quattro o cinque set. Quindi furono due minuti, poi tre, poi quattro. Poi, puntualmente, Ronnie diceva: 'Continuate finché non vi dico di smettere!'. Si è evoluta semplicemente così. Quando andammo a registrarla, la casa discografica e molte altre persone del nostro giro ci dissero: 'Non potete suonarla, è troppo lunga'. Perché le canzoni potevano durare solo due o tre minuti, come le vecchie canzoni dei Beatles e degli Stones. Ma noi abbiamo detto: 'Non ci interessa!' La verità è che non pensavamo che sarebbe stata una grande canzone."
"Free Bird" è la traccia che chiude l'album d'esordio dei Lynyrd Skynyrd del 1973 "(Pronounced 'Lĕh-'nérd ‘Skin-‘nérd)". La canzone - prodotta da Al Kooper, un musicista di una certa esperienza che aveva suonato in brani come "You Can't Always Get What You Want" dei Rolling Stones e "Like A Rolling Stone" di Bob Dylan - venne pubblicata come singolo nel novembre del 1973, ma raggiunse, negli Stati Uniti, solo l'87° posto della classifica.
Gary Rossington a Classic Rock disse ancora, ricordando i vecchi tempi: "Dopo il primo album, tornammo a suonare nei club senza guadagnare nulla. Ogni centesimo che guadagnavamo lo usavamo per l'attrezzatura, la benzina o altro per la band. La prima volta che suonammo a Jacksonville davanti a tre o quattromila persone, pensavamo di avercela fatta! Volevamo solo suonare e andare in tour. Pensavamo che fosse la cosa più bella del mondo."
La canzone sarebbe, mano a mano, diventata un vero e proprio inno, e un punto fermo nella programmazione delle radio dedicate al classic rock. Quando al cantante dei Lynyrd Skynyrd Ronnie Van Zant venne chiesto di spiegare il significato di "Free Bird" , la sua risposta fu semplice ed immediata: "Significa essere liberi, nel senso che un uccello può volare ovunque voglia andare".