Rockol30

«AUSTIN - Post Malone» la recensione di Rockol

Post Malone ha realizzato il suo album “chitarristico”

La voce di Syracuse ascolta la sua anima strumentale, lasciando indietro quella urban.

Recensione del 28 lug 2023 a cura di Claudio Cabona

Voto 7.5/10

La recensione

Post Malone, fra le sue tante stelle polari, ha anche i Nirvana, a cui ha dedicato un bellissimo tributo live nel 2020, lodato anche da Dave Grohl e Krist Novoselic, e Bob Dylan, che si è tatuato sul corpo. Sono questi, in molti frangenti, i due punti di riferimento principali del suo quinto album “Austin” in cui c’è anche una sempre più preponderante anima pop. Un disco che già dal titolo, ovvero il suo nome di battesimo, ha l’obiettivo di puntare al cuore, di rimettere al centro la forza della musica e soprattutto la sua dimensione “suonata”. Zero feat, zero sovrastrutture: “Austin” è un dialogo profondo con se stesso attraverso canzoni composte e scritte al meglio delle sue attuali possibilità.

Un nuovo corso 

Il rap e la trap, che hanno fatto parte della carriera di Posty, con questo album, vengono superate e del tutto abbandonate a livello sonoro. L’artista è maturato, cambiato, cresciuto. Ma guai a pensare che questo sia un riposizionamento ruffiano: Post Malone ha sempre coltivato, sin dal primo album “Stoney” del 2016, un approccio strumentale. Soprattutto la chitarra è un elemento simbolo del suo cammino, portata sul palco e suonata dallo stesso Posty sin dagli albori come strumento rappresentativo del suo lato più intimo e acustico.

La bellissima “Stay” del 2018 ce lo ricorda, ma anche l’esperimento più rock di “Take what you want” del 2019 con Ozzy Osbourne non va sottovalutato. “Austin” parte proprio dalla chitarra e arriva a una dimensione di band: per questo motivo, per la prima volta nella sua carriera, si sta facendo accompagnare in tour da un gruppo di musicisti per presentare la sua ultima fatica. I testi sono sempre malinconici, Post Malone continua a raccontarci che non si piace, affronta ancora una volta i demoni dell’alcol, è a caccia di un equilibrio e ha fame di normalità, ma al contrario dell’oscuro “Twelve Carat Toothache” del 2022, figlio della pandemia, qui c’è un riscatto, una luce, una danza sulle insicurezze.

Radici e famiglia

Questa svolta è possibile grazie alle radici che ha piantato, alla famiglia che ha costruito, mantenendo una privacy invidiabile, e all’essere diventato padre. Post Malone non è più “distruttivo”: anche nei momenti più tristi, non c’è mai la sensazione di baratro come accadeva in passato. Il post rock finale di “Laugh it off”, puramente strumentale, è una sorta di liberazione dalle paure, è un esorcismo che in qualche modo fa da contraltare alla sofferta ed essenziale “Don’t understand”, traccia di apertura del progetto. Ci sono vari pezzi che hanno un’anima movimentata, da ballare, a cominciare dalla scatenata “Chemical”, altri sono più essenziali, “Socialite”, e altri ancora hanno una struttura corale e aperta come “Something real”, che ha un cuore gospel, ed “Enough is Enough”. Le melodie di Malone sono da sempre incredibili e anche a livello testuale c’è un'evoluzione palpabile, ma non tutto è realmente interessante.

Anche alcuni arrangiamenti spiccano, come quello semplice e caldo di “Hold my breath”. “Austin” è una fotografia di un Post Malone innamorato perso della musica e delle sue sfumature, ne sancisce un’evoluzione che ha radici profonde e dimostra quanto il cantautore si metta costantemente in discussione, crescendo. È un disco però troppo prolisso che non mantiene lo stesso livello di carisma e forza in tutte le sue componenti. Ma nella sua discografia e nella sua formazione, “Austin” ha e avrà un peso determinante, al netto delle ripetizioni e della lungaggine.

Tracklist

01. Don't Understand (03:03)
02. Something Real (03:25)
03. Chemical (03:03)
04. Novacandy (03:17)
05. Mourning (02:27)
06. Too Cool To Die (03:24)
07. Sign Me Up (03:18)
08. Socialite (03:19)
09. Overdrive (02:27)
10. Speedometer (02:42)
11. Hold My Breath (03:28)
12. Enough Is Enough (02:45)
13. Texas Tea (02:19)
14. Buyer Beware (02:53)
15. Landmine (03:04)
16. Green Thumb (02:39)
17. Laugh It Off (04:06)
Schede:
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.