Rockol30

«TWELVE CARAT TOOTHACHE - Post Malone» la recensione di Rockol

Post Malone: morte e resurrezione di un artista

In “Twelve Carat Toothache” il rapper e cantautore va oltre le hit e affronta il suo dolore.

Recensione del 06 giu 2022 a cura di Claudio Cabona

Voto 7.5/10

La recensione

Il successo è un lampo. Anche la vita può esserlo. Una scheggia di luce fra una lama spietata e il volo soffice di una farfalla. Un’altalena fra il dolore di una pugnalata e un colpo d’ali verso il cielo. In “Twelve Carat Toothache”, il quarto album di Post Malone, c’è dentro tutto quello che il rapper e cantautore ha vissuto negli ultimi anni, fra luci e ombre. Il demone dell’alcol, che ha rischiato di stroncargli la carriera, la perdita di motivazioni nello scrivere, la paura di non essere più all’altezza dopo un successo mondiale, i vizi, il sentimento di abbandono e di spaesamento dovuto al lockdown.

Le hit (quasi) in secondo piano

E poi il ritorno della scintilla, quell’amore per la musica, ritrovato, che lo ha salvato: il pezzo di chiusura, una registrazione casalinga datata 2020, è quasi commovente perché testimonia un piccolo respiro fuori dall’acqua durante l’ansia di annegare nelle paranoie del non saper più realizzare canzoni. Il come questi argomenti vengono trattati nel disco è sorprendente. Post Malone, lo sappiamo, ha sempre avuto un’anima dark: in tutti i suoi dischi c’è una zona oscura, fra musica e parole, che prende campo. Ma mai, come in questo caso, era andato così in profondità, e con lucidità.

Che questo sia un album sentito, necessario e viscerale, si capisce sin dal piano e voce di “Reputation”, traccia di apertura del progetto. Certo, il suo animo da hitmaker non si è esaurito, basti pensare alla ruffiana “One right now” con The Weeknd pubblicata come primo singolo di lancio, alla gommosa “I Like You (A Happier Song)" con Doja Cat e a "Wrapped Around Your Finger", brutta copia di "Circles" , ma sono quasi delle eccezioni. Ci sono melodie ammiccanti, è ovvio, ma il cuore dell’album è un altro e non è rappresentato dai pezzi più radiofonici. Tutti gli ospiti, compresi Gunna, The Kid Laroi e Roddy Ricch, sono sensati.

Il gioiello con i Fleet Foxes

Diverse canzoni di “Twelve Carat Toothache” sono davvero gemme preziose in cui la vocalità magica di Post Malone solca produzioni inaspettate, tra cui torna a svettare il folk, uno dei grandi amori di Austin Richard Post, questo il suo vero nome. “Love/hate letter to alcohol” insieme ai Fleet Foxes, gruppo folk rock statunitense, è tanto meravigliosa quanto spiazzante: l’artista di Syracuse, che negli anni ha creato una miscela potente fra mondo urban-pop e atmosfere rock, prosegue verso una strada più intima, un racconto personale fra echi angelici e onirici. Il rapper, nella sua villa-santuario-rifugio antiatomico fra le montagne dello Utah, lucidissimo, ha raccontato tempo fa a Billboard l’approccio con cui si è messo a lavorare su questo quarto capitolo.

Il superamento della paralisi creativa

“Ho sofferto di paralisi creativa dopo aver pubblicato il mio ultimo album ‘Hollywood's Bleeding’ – ha raccontato – mi sono trasferito da Los Angeles allo Utah. Pensavo a una marea di cose, tutte nello stesso tempo. Era un fottuto sovraccarico di pensieri. Bisogna tenere saldo il volante per essere in grado di continuare a creare canzoni. Ed è difficile da fare perché viene da dire: ‘cazzo, ho già parlato di tutto'. E sei a corto di idee, ed è una merda spaventosa. Ti blocchi”. Il blocco lo ha superato concentrandosi solo sulla musica, ritirandosi in esilio nel suo “santuario musicale” fra i monti, senza distrazioni o modi di vivere al limite. “Twelve Carat Toothache” racconta il buco nero affrontato, ma anche la luce che squarcia le tenebre. “Lemon Tree”, “Euthanasia”, “When I’m Alone”, “Waiting For A Miracle” ci restituiscono, attraverso suoni notturni, il volto di un Posty che ha scavato con le mani sanguinanti dentro se stesso. E si è ritrovato.

Tracklist

01. Reputation (04:08)
02. Cooped Up (with Roddy Ricch) (03:05)
03. Lemon Tree (04:03)
04. Wrapped Around Your Finger (03:13)
05. I Like You (A Happier Song) (with Doja Cat) (03:12)
06. I Cannot Be (A Sadder Song) (with Gunna) (02:49)
07. Insane (02:49)
08. Love/Hate Letter To Alcohol (with Fleet Foxes) (03:03)
09. Wasting Angels (with The Kid LAROI) (04:03)
10. Euthanasia (02:25)
11. When I’m Alone (03:15)
12. Waiting For A Miracle (02:21)
13. One Right Now (with The Weeknd) (03:12)
14. New Recording 12, Jan 3, 2020 (01:32)
Schede:
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.