I problemi dei Kings of Leon con la loro hit "Sex on fire"

Ancora un paio di giorni e sarà disponibile il nuovo album dei Kings Of Leon “Can We Please Have Fun”. La band statunitense in questo periodo è impegnata nel presentare alla stampa la nuova fatica discografica. In una intervista con la rivista britannica NME il gruppo ha ricordato di come nel 2008 non volesse che "Sex on Fire", il singolo di maggiore successo della band, fosse incluso nell'album "Only By The Night" (leggi qui la recensione).
Al batterista Nathan Followill è stato chiesto se ci fosse comunque pressione durante i lavori per la realizzazione del nuovo album anche senza avere una casa discografica alle spalle, lui ha risposto così: "C'era un po' di pressione, una cosa del tipo, 'Oh, non abbiamo un'etichetta', ma c'era più libertà nel sapere che questo disco una volta finito poi un paio di ragazzi in giacca e cravatta si sarebbero seduti e avrebbero detto: 'Questo è un singolo, questo è un singolo.'"
Il frontman dei Kings of Leon Caleb Followill ha aggiunto: “Di solito qualunque cosa piaceva all'etichetta. Io dicevo: "Oh, lo odio". Molte volte hanno ragione e finisce per avere successo." E porta ad esempio il caso di “Sex on Fire”. “’Sex on Fire’ non la volevo nell'album. Ma sapevo che... sapevo che aveva del potenziale, ma sentivo che c'erano altre canzoni... ho capito subito: 'Tutti ascolteranno questa e non ascolteranno il resto dell'album'".
A proposito della scrittura di “Can We Please Have Fun”, il nuovo album pubblicato a tre anni di distanza da “When you see yourself” (leggi qui la recensione), Caleb Followill ha dichiarato di sentirsi come se fosse "in un enorme viaggio acido" perché non era mai stato così ispirato. "So che sembrerà pazzesco, ma c'è stato un momento, realizzando questo disco, in cui mi sono sentito davvero l'uomo più ispirato del mondo. Vedevo le cose con colori, forme e suoni. Era proprio come se stessi facendo un enorme viaggio acido. Per mesi! Vedevo qualcosa in TV e mi dicevo: 'Ooh, posso utilizzarlo.' E mentre succedeva, pensavo: 'Vorrei che altre persone potessero sentire quello che sto provando io in questo momento'".