CSI, parla Ferretti: "La reunion è nell'aria". In tour nel 2026?

La reunion dei CSI è sempre più vicina. Vicinissima, verrebbe da dire. Dopo le indiscrezioni degli scorsi mesi, tra post enigmatici di Massimo Zamboni e enigmatici silenzi, ora a squarciare il velo ci pensa Giovanni Lindo Ferretti. Il cantante fa sapere che "la reunion è nell'aria" e che il gruppo nato dalle ceneri dei CCCP potrebbe tornare sul palco l'estate prossima, con un tour che dovrebbe fare tappa nei principali festival italiani. Intervistato da Andrea Scanzi sul palco del festival "Degustare Libri" a Rubiera, Reggio Emilia, parlando dei suoi prossimi progetti Ferretti ha dichiarato:
Finché ci sono stati i CCCP mi sono potuto permettere di dire: basta e avanza. Abbiamo finito il tour alla fine di luglio e ad agosto ho detto: "Non risponderò al telefono per un po'".. Alla sera del 1° settembre avevo il telefono pieno di messaggi di tutti i tipi. I CCCP, lo sanno tutti, sono un pezzo della mia vita. Quando il gruppo si sciolse, con Zamboni ci guardammo e ci dicemmo: "Mai più sul palco". Siamo recidivi. Subito dopo i CCCP nacquero per cause assolutamente trasversali i CSI. Che sono stati una storia non indifferente, dal punto di vista musicale anche più grande dei CCCP.
L'artista ha poi aggiunto, alludendo proprio alla reunion:
Io ho detto da subito che le cose accadono. Ciò che deve accadere accade. Non mi stupisco più, sono pronto. Se i CSI penseranno di risalire su un palco, io ci sono, volentieri. Non si è ancora deciso niente, ma è qualcosa che sta nell’aria. Se succederà, succederà nell’estate prossima. Ho detto a Ginevra (Di Marco, ndr) che sarei orgoglioso di risalire sul palco con lei.
Dopo la fine dei CCCP, nel 1990, quel che rimaneva dei CCCP originali (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, il "nucleo emiliano") si incontrò con il "nucleo toscano" in uscita dai Litfiba, composto da Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli, che già avevano collaborato all'ultimo album dei CCCP, il magnifico "Epica Etica Etnica Pathos", insieme al loro tecnico del suono, Giorgio Canali. Fu così che nacquero i CSI. Il nome del gruppo oltre ad essere l'acronimo di "Consorzio Suonatori Indipendenti" era anche un ovvio riferimento ai cambiamenti in atto nell'ex Unione Sovietica. Come infatti il precedente nome faceva riferimento alla sigla in cirillico dell'Unione Sovietica, così questo fa riferimento alla Comunità degli Stati Indipendenti che aveva preso il posto dell'URSS. Rispetto alla formazione dei CCCP, entrarono stabimente nella formazione Gianni Maroccolo (basso), Giorgio Canali (chitarre), Francesco Magnelli (piano, tastiere) e sua moglie Ginevra Di Marco (dapprima come corista), mentre abbandonarono la compagnia Fatur e Annarella.
E proprio Annarella Giudici durante la conferenza stampa di presentazione del tour d’addio dei CCCP, lo scorso aprile, a una domanda su un'eventuale reunion dei CSI aveva risposto che non era “il momento per parlarne”, senza permettere a Zamboni e Ferretti di rispondere, alimentando le voci. La reunion dei CSI, se accadrà, lo farà in concomitanza con le celebrazioni del trentennale del secondo disco del gruppo, "Linea Gotica", arrivato nei negozi nel 1996, a due anni dall'esordio con "Ko del mondo".