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"È stato un tempo il mondo": la reunion dei CSI non è un sogno

Con la conclusione del tour d’addio dei CCCP, la band potrebbe tornare sulle scene: ecco perché.
"È stato un tempo il mondo": la reunion dei CSI non è un sogno

È bastato che Gianni Maroccolo, qualche giorno fa, pubblicasse sui social un vecchio documentario sui CSI, con scritto “è stato un tempo…”, citazione del loro brano “Del mondo”, per far crescere ancora di più i rumor di una possibile reunion della band. Noi, nell’ottobre dello scorso anno, vi avevamo già allertati: il ritorno del gruppo rock è tutt’altro che un sogno. Ci sono delle basi, c’è un dialogo tra i componenti, ma soprattutto stanno arrivando i tempi appropriati.

Sì, perché i CCCP termineranno il loro tour d’addio a luglio di quest’anno, e chissà che da questo autunno non possano rimettersi in moto i motori dei CSI. Proprio come avvenne originariamente con la caduta del muro di Berlino, e lo scioglimento della prima band punk di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, i CSI potrebbero continuare la saga, in un corso-ricorso storico affascinante. Ma non c’è solo del romanticismo, sia chiaro: il tour di reunion dei CCCP, a livello di numeri e quindi di incassi è andato bene, è naturale che si possa pensare a un “dopo”, rispolverando la band che nacque da quelle ceneri per poi puntare verso l’alto, i CSI per l’appunto.

Una curiosità: durante la conferenza stampa di presentazione del tour d’addio dei CCCP, il giornalista e collega Michele Monina ha chiesto senza giri di parole se effettivamente fosse in cantiere un ritorno anche dei CSI, facendo innervosire Annarella, la “benemerita soubrette” dei CCCP, che gli ha risposto che quello non era “il momento per parlarne”, senza permettere a Zamboni e Ferretti di rispondere. Altra conferma che qualche cosa di concreto c’è.

Corsi e ricorsi storici, si diceva. Dopo la fine dei CCCP nel 1990, con la caduta del muro di Berlino avvenuta nel 1989 e la conseguente disgregazione di un mondo, quel che rimaneva della band originale (Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, il "nucleo emiliano") si incontrò con un "nucleo toscano" in uscita dai Litfiba, composto da Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli, che già avevano collaborato all'ultimo album dei CCCP, “Epica Etica Etnica Pathos”, insieme al loro tecnico del suono, Giorgio Canali. A questi si aggiunse poi anche una voce femminile, quella di Ginevra Di Marco. In sostanza: i CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) sono stati una seconda vita, dopo i CCCP.

Ma tra le due band ci sono state e ci sono differenze giganti: i primi, come abbiamo potuto notare anche nel tour di reunion, sono strettamente legati a un immaginario, a una dimensione fisica e di performance che, oggi, non può avere la stessa forza evocativa e dirompente, anche per una questione anagrafica, di quella che c’era all’inizio. I loro pezzi sono da sempre schegge impazzite, tecnicamente sono più basici di quelli dei CSI, risentono dell’influenza del punk e hanno come obiettivo, da quelli più veloci a quelli più lenti, di scuotere l’ascoltatore. I brani dei CSI, invece, sono “canzoni” nel senso più alto del termine. Sia musicalmente, che testualmente. Sono strutturate, dense. Non si nutrono più di un immaginario, lo creano.

Sono canzoni spesso che hanno radici tra i confini del pianeta (come quelle del bellissimo “Tabula rasa elettrificata” del 1997, ispirato da un viaggio in Mongolia e arrivato in cima alle classifiche italiane, un risultato storico per il rock indipendente), parlano di guerra, di sgretolamento dell’Occidente, di valori che vengono schiacciati dal consumismo ma resistono, di ricerca della libertà, di spiritualità, di uomini che diventano macchine. Inoltre i CSI sono stati molto più complessi anche come “movimento”, intorno a loro si è creata un’etichetta, hanno lanciato artisti e segnato il panorama rock. Quello che hanno scritto i CSI, al contrario della discografia dei CCCP, oggi non solo è più attuale che mai, ma si è conservato in modo eccellente anche dal punto di vista tecnico. "È stato un tempo il mondo". E quel mondo musicale del CSI, noi ci scommettiamo, sta per tornare.

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