Tommaso Paradiso: “‘Space cowboy’ rappresenta chi sono adesso”
A distanza di più di due anni dal suo esordio come solista, dopo lo scioglimento dei Thegiornalisti, con il primo singolo "Non avere paura", durante i quali Tommaso Paradiso ha - tra le altre cose - fatto ascoltare altri suoi brani e la pandemia ha rallentato i suoi progetti, esce finalmente il primo album del cantautore. Il prossimo 4 marzo, infatti, l’artista pubblicherà il suo primo disco realizzato “in proprio”, intitolato “Space cowboy” e al quale farà seguito l'omonimo tour.
Attraverso il suo primo lavoro solista, Paradiso vuole rivelare le esperienze e i pensieri maturati negli ultimi tempi e gli stati d’animo che lo hanno accompagnato nella scrittura delle undici canzoni del suo album, prodotto da Federico Nardelli - con l’eccezione del singolo “Tutte le notti”, prodotto con Dario Faini. Per farlo, durante un incontro con la stampa per presentare “Space cowboy”, il cantautore ha spiegato di aver lavorato sul disco con l’obiettivo di “far sentire la canzone nella sua essenza più pura”.
“‘Space cowboy’ è un disco in cui volevo far sentire la canzone nella sua essenza più pura: una canzone svuotata, rispetto al passato, da tutti gli arrangiamenti, dai sintetizzatori e da tutto quello che mettevo prima nei dischi. Ho cambiato produttore per questo album, infatti, e ho legato con Federico Nardelli, nonostante ‘Tutte le notti’ sia stata prodotta con Dario Faini”, ha raccontato Tommaso Paradiso: “È un disco per cui a un certo punto mi sono chiesto: ‘Cosa piace a me della musica’. Spesso mi capita di parlare con Paolo Sorrentino: insieme ci interroghiamo sul perché io faccia musica e lui cinema. Un giorno gli ho risposto che attraverso la musica voglio sentire quello che non sento altrove. E lui la pensa allo stesso modo. Proprio per questo motivo ho fatto ‘Space cowboy’ con il desiderio che suonasse esattamente così: per me è proprio la purezza della musica pop”.
“Space cowboy”
Spinto dall’esigenza di mostrare la propria personalità e raccontare, a cuore aperto, i propri pensieri e il proprio vissuto, Paradiso ha colto nella lavorazione del suo primo album, nato durante la pandemia, l’opportunità di svelare anche una propria visione estetica che si concretizza nell’immagine di questo “cowboy dello spazio” e che, oltre a racchiudere il sogno americano, deve molto alla passione del cantautore per il cinema. “Questo disco mi ha dato l’opportunità di mettere nero su bianco una visione estetica, a prescindere dai testi che sono meno estetici e più profondi per quel che mi riguarda perché in essi parlo con l’anima”, ha spiegato il cantautore durante l’intervista con Rockol: “Sono arrivato a 38 anni, e ho pensato: ‘È il momento di incominciare a fare e dire e fare ciò che provi e quello che pensi, e mostrare il tuo immaginario, senza scendere a compromessi con niente’. A questo punto della mia vita, ho la fortuna di poter far capire ciò che ho in testa e ciò che vivo. E il western ne ha sempre fatto parte”.
“Space cowboy”, oltre a essere il titolo del primo album solista di Tommaso Paradiso, è anche il nome di una delle tracce del disco che, ha narrato l’artista, “ben rappresenta il manifesto del disco ed è quello che sono io in questo momento”. Riprendendo un passaggio del testo del brano che dice: “Tu vuo' fa' l’americano / Ma nel cuore c'hai Vasco”, Paradiso ha poi affermato: “È un po’ il mio testamento. L’America, a livello estetico, è sempre un orizzonte per noi, è il sogno, ma il disco afferma anche tutta la mia fierezza di essere nato nella melodia e nella drammaturgia italiana, in esso c’è molta Italia, come la Costiera Amalfitana dove ho registrato l’album. E Vasco per me rappresenta un po’ il padre, nel bene e nel male, di tutti noi italiani. Siamo tutti figli di Lucio Dalla che guardiamo da sognatori all’America”.
Con questo sogno dell’America, unito a un racconto che attraversa tutta l’Italia, e con l’idea dei grandi film western come quelli di Sergio Leone con cui Paradiso è cresciuto, l’ex Thegiornalisti ha dato vita all’immagine di “Space cowboy” che a Rockol ha descritto come “un tenerone, una persona che aiuta gli altri e cerca di riportare la giustizia dove non c’è”. Ha aggiunto: “È un cowboy, un po’ stilizzato di ispirazione anime con i jeans blu e gli stivali marroni, che a un certo punto si trova a galoppare per il Montana quando il suo cavallo prende il volo. E diventa in qualche modo questo cowboy delle stelle. È una sorta di ‘Guerre stellari’ western”.
Le citazioni nel disco
“Amo l’arte citazionista quando diventa propria, quando qualcuno la fa sua ma mostra ciò con cui è cresciuto”, ha raccontato a Rockol Tommaso Paradiso. Il suo primo album solista, anticipato dai singoli "Lupin", “La stagione del Cancro e del Leone” e “Magari no”, infatti, racchiude una serie di citazioni, nei testi e nella musica. Nei brani di “Space cowboy” è possibile cogliere diversi riferimenti a sonorità di altri artisti, alla letteratura o al cinema: da Carlo Verdone ai Kasabian, da Vasco Rossi agli Strokes, passando per il basso di John Lennon negli anni da solista che si sente nella title track con sonorità di ispirazione anni ’80. La canzone che apre il disco “Guardarti andare via”, che svela sentimenti e pensieri propri dell’artista come la paura, la solitudine, l'incertezza, la perdita e la ricerca di serenità, per esempio, include un omaggio a “Oh my love” dell’ex Beatle. Mentre in “Silvia” si riconosce un tributo alla musica degli Strokes e degli Arctic Monkeys e in “Vita” viene citata musicalmente “Be my baby” delle Ronettes. “Ognuno di noi, o comunque chi fa questo lavoro, è libero di trasmettere quello che sente e quello che prova, ma anche una propria visione estetica riguardo l’arte e la produzione artistica. Io ‘tarantinianamente’ sono un grande citazionista. A me la citazione fa volare”, ha dichiarato a Rockol Paradiso, prima di prendere a esempio una serie di film e registi, tra cui Tarantino e Paolo Sorrentino, che ricorrono a questo espediente nelle loro produzioni e da cui il cantautore si lascia ispirare. Ha aggiunto: “‘Be my baby’ prima o poi avrei dovuto citarla. Come ‘Goodbye kiss’ dei Kasabian alla fine di ‘Space cowboy’, con quella batteria: voglio far sentire che io ho sognato con quegli elementi o con gli intrecci di chitarra che si sentono in ‘Silvia’ o con i bassi di John Lennon".
Gli amici e le collaborazioni
“Space cowboy” include la collaborazione con Franco126 su “Amico vero”, che Paradiso ha raccontato essere nata proprio grazie alla sua amicizia con il cantante con cui aveva già lavorato su “Stanza singola”. “La canzone è nata a casa mia, scritta da me e Franco insieme in mezza giornata”, ha spiegato Tommaso: “Quando ho chiesto a Franco cosa volessimo fare, mi ha detto, un po’ alla Califano: ‘Descriviamo l’Italia’. Così ci siamo immaginati questo viaggio su un auto decappottabile attraverso il nostro Paese ad agosto, partendo da una Roma deserta”.
Parlando di amicizia e amici veri, Paradiso non ha potuto fare a meno di parlare di Calcutta con cui ha registrato il singolo “La luna e la gatta” di Takagi & Ketra insieme a Jovanotti e con cui ha scritto una divertente canzone in diretta su Instagram durante il lockdown del 2020. “I miei amici veri, nel mondo artistico, sono sicuramente Franco126 e Calcutta”, ha raccontato Tommaso: “Da tanto tempo i nostri manager, produttori, editori ci dicono che io e Calcutta dovremmo fare una sorta di Banana Republic del futuro. E io dico: perché no? Ci siamo scambiati i profili Instagram, figuriamoci fare uno Stadio insieme. A Roma poi, molto più semplice”. Ha aggiunto: “Poi ci sono gli amici con cui ho collaborato e con cui mi sento settimanalmente: Elisa, Jovanotti, Salmo, Ultimo, Takagi & Ketra, Faini. Ce ne sono parecchi”.
La differenza fra il Tommaso Paradiso solista e quello con i Thegiornalisti
“Rispetto al passato, in questo album sicuramente c’è un evoluzione, ma non la intendo come miglioramento o peggioramento: semplicemente non essere identici a prima”, ha narrato a Rockol Paradiso pensando a cosa ha scoperto e cosa ha tirato fuori di nuovo di sé attraverso le lavorazioni di “Space cowboy”. Ha continuato: “In questo primo disco solita ho potuto giocare più liberamente su giri di accordi, suoni, arrangiamenti, ai quali sono molto più legato. In questo album ho liberato quella che è la mia vera musica. I germi di tutto questo c’erano anche nei precedenti lavori fatti. Però qui ho proprio detto: ‘Questo è ciò con cui sono cresciuto e che mi piace fare e attraverso cui voglio mostrarmi’”.
A proposito della differenza tra il realizzare una lunga prova sulla lunga distanza in proprio rispetto a registrare un disco con un gruppo, come per Paradiso è stato con i Thegiornalisti, Tommaso ha detto, facendo riferimento alle varie vicissitudini con i suoi ex compagni di band: “Non vorrei che si scatenassero gli avvocati. In sostanza cambia solo il nome. Anche allora, come adesso, i dischi li facevo da solo assieme al produttore”.
Sanremo
Nel corso della presentazione di “Space cowboy”, l'artista ha anche avuto modo di parlare di Sanremo, su cui ha le idee chiare: "Da concorrente non andrò mai in gara al Festival. In generale non farò mai una gara canora e non so come mai quest'anno sia uscito il mio nome”, ha sottolineato Tommaso Paradiso. Come già fatto in passato, il cantautore si è anche detto favorevole all'uso del playback, in particolare per tutelare gli interpreti più "deboli". “Si tratta del festival della canzone italiana”, ha detto Paradiso: “O siamo a The Voice e valutiamo interpretazione o valutiamo il brano. La musica va fatta dal vivo, ma magari arriva il ragazzino e viene ucciso dall'odio dei social perché stona".
Dalla musica al cinema
Oltre a debuttare come solista con il suo primo album “Space cowboy”, Tommaso Paradiso è anche pronto a esordire da regista con il suo primo film, intitolato “Sulle nuvole” e nelle sale cinematografiche dal prossimo 26 aprile. “Ho fatto questo film perché la storia che avevo in testa si prestava più a un lungometraggio che a una canzone, o addirittura a un romanzo”, ha narrato l’artista: “Non è che la musica non mi basta più, ma la sto arricchendo con il cinema, una delle mie vere passioni. So tutto di Kubrick. La musica dentro di me è più forte ma è sempre condizionata dal cinema”.
Raccontando com’è stato intrecciare la carriera da musicista e quella da regista per la realizzazione della sua prima pellicola, e per rispondere alla domanda se “Sulle nuvole” porterà a nuove esperienze di Paradiso nel cinema e, perché no, anche come attore, il cantautore ha fatto sapere: “Non farò mai l’attore perché ho capito di non essere capace di recitare. Però mi piacerebbe, un giorno, replicare l’esperienza da regista. È faticosissima. Fare un disco rispetto a fare un film mi sembra più facile, forse perché è più il mio. Fare un film, invece, è complicatissimo. Ed è un lavoro molto più razionale, si deve controllare ogni minimo dettaglio, dalla location al cast”.
La tracklist e la copertina di “Space cowboy”
1. Guardati Andare Via
2. Amico Vero feat. Franco126
3. Magari No
4. Lupin
5. La Stagione del Cancro e del Leone
6. Space Cowboy
7. É Solo Domenica
8. Silvia
9. Tutte Le Notti
10. Vita
11. Sulle Nuvole
