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«PER UN BACIO D’AMOR - Ranieri Polese» la recensione di Rockol

Ranieri Polese - PER UN BACIO D’AMOR - la recensione

Recensione del 22 feb 2017 a cura di Franco Zanetti

(Archinto, 128 pagine, 14 euro)

Voto 8/10

La recensione

Si può ancora usare la parola “delizioso” senza risultare stucchevoli? Ma sì, la scrivo: è davvero delizioso, questo libretto di Ranieri Polese che ha per sottotitolo “i baci nella canzone italiana”. E che però, in realtà, non parla sempre o solo di baci: racconta e commenta, con il pretesto dei baci, l’evoluzione del modo in cui nella canzonetta italiana si descrivono i gesti d’amore.

L’ho ricevuto, l’ho iniziato a leggere e non sono più riuscito a metterlo giù, tanto è affollato di frasi memorabili per chi, come me, di canzonette – sia detto senza il minimo intento diminutivo - è un sincero appassionato. Un bacio, insomma, ha tirato l’altro, pagina dopo pagina; e mentre leggevo mi venivano in mente anche altre canzoni di cui Polese avrebbe potuto citare il titolo (per esempio l’altrettanto deliziosa “Briciole di baci”, Mina, 1960), o una frase: per esempio “Amore, baciami: siamo soli, amore, baciami”, dall’ingiustamente qui dimenticata “Amore fermati”, cantata dall’ancor più ingiustamente - e purtroppo non solo qui - dimenticato Fred Bongusto nel 1963 (gli autori del testo sono Italo Terzoli e Bernardino Zapponi, l’autore della musica Gorni Kramer).

Ecco, a proposito: capisco perfettamente, come no, che aggiungere sistematicamente gli autori per tutte le centinaia di canzoni citate da Polese avrebbe eccessivamente appesantito la lettura; ma forse, anzi senza forse, qualche pagina di appendice con un elenco delle canzoni e dei loro autori ci sarebbe stata bene, in un libro che dai testi delle canzoni trae la sua ragion d’essere. E sempre a proposito, ma stavolta di appendici: molto opportuna, quasi doverosa l’intervista a Giuseppe Antonelli, linguista e studioso della canzone italiana; ma insomma, l’intervista a Federico Moccia proprio indispensabile non sarebbe stata.

Due soli appunti, da quel puntiglioso che sono. Uno per un peccato veniale: a pagina 70, “Proposta” - la canzone dei Giganti - viene citata come “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” (sì, lo so che tutti la chiamano così: ma non si intitola così).

L’altro appunto riguarda un peccato più grave: a pagina 56 Polese scrive che “...nello stesso 45 giri di ‘Azzurro’... c’è un bacio pieno di sensualità (‘Storia d’amore’, 1969)”.

Eh, no. E’ verissimo, come precisa una nota, che “Azzurro” era stato pensato come lato B, ma il successo immediato della canzone lo promosse a lato A. Però a venire retrocessa a lato B fu la meno epocale, e tuttavia meravigliosa “Una carezza in un pugno”. E questo avvenne nel 1968. Nel 1969, sul lato B di “Storia d’amore” c’era “Straordinariamente”.

Auguro a Polese che la segnalazione di un pignolo torni buona per la prima, meritatissima ristampa.

(Franco Zanetti)

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