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«75 YEARS OF ATLANTIC RECORDS - Vari autori» la recensione di Rockol

Leggere, guardare, custodire con cura

La storia per parole e immagini di un’etichetta discografica prestigiosa

Recensione del 17 giu 2025 a cura di Franco Zanetti

Taschen, 456 pagine, 150 euro

Voto 8.5/10

La recensione

Il primo dubbio, avendo per le mani questo bellissimo volume sulla storia di 75 anni della Atlantic Records, è dove custodirlo: se nello scaffale dei libri o in quello degli album in vinile. Le dimensioni suggerirebbero il secondo, anche perché il libro, secondo la migliore tradizione Taschen, è un coffee table book, cioè uno dei quei libri che si tengono in bella vista sul tavolino del salotto. Il problema è che lasciarlo sul tavolino del salotto fa correre il rischio che qualche visitatore poco accorto lo maneggi senza la necessaria cura, o che faccia cadere qualche goccia di bevanda su una pagina. E allora, forse meglio tenerlo insieme ai 33 giri, per prenderlo in mano ogni tanto e sfogliare le sue 456 pagine racchiuse in cofanetto per leggere i testi di accompagnamento che introducono i vari capitoli – scritti da autori come David Ritz, Ben Ratliff, Elizabeth Nelson, Barney Hoskyns, Alan Light, Lily Moayeri, Elliot Wilson. Ma questo è, oltre che un libro da leggere per come racconta la storia dell’etichetta statunitense, soprattutto un libro da guardare, per le fantastiche fotografie – saranno un migliaio - scattate da Annie Leibovitz, Jim Marshall, Lee Friedlander, Walter Iooss Jr., Anton Corbijn, Chuck Stewart, Albert Watson, David LaChapelle e molti altri (ne abbiamo pubblicate alcune qui), accompagnate dalle puntuali didascalie di Richie Unterberger, Herb Powell e Alexi Alario (ma diciamo anche i nomi dell’autore del progetto grafico, Andy Disl, e dell’editor, Reuel Golden).

La Atlantic, etichetta discografica fondata nel 1947 da Ahmet Ertegun e Herb Abramson, ha visto passare nei suoi cataloghi alcuni dei nomi più eclatanti della scena musicale internazionale, e nel tempo ha spaziato fra tutti i generi, dalla black music degli inizi al soul, al jazz, all’hip-hop, al rock, alla dance, al pop. La selezione (dei nomi e delle immagini) è costata quattro anni di lavoro, e il risultato è eccellente (le parole difficilmente possono descriverlo, ma chi conosce la tradizionale qualità di stampa della Taschen lo può immaginare). Quest’opera, lo ha già scritto qualcuno e lo ripeto volentieri, è una hall of fame della musica internazionale. Certo, il costo è abbastanza impegnativo; ma se volete farvi un regalo – o farlo a qualcuno che vi sta a cuore – non vi pentirete della spesa.

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