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«EX MACHINA - Valerio Mattioli» la recensione di Rockol

Tre artisti della scena elettronica, ritratti splendidamente

Aphex Twin, Autechre e Boards of Canada: per saperne di più

Recensione del 17 mar 2022 a cura di Franco Zanetti

minimumfax, 335 pagine, 17 euro

Voto 10/10

La recensione

Cinque anni fa, dopo aver letto "Superonda" di Valerio Mattioli, avevo scritto questa recensione che giustificava e spiegava la ragione del voto massimo che avevo dato al libro. Naturalmente, le mie aspettative su questa nuova opera di Mattioli erano molto alte; e sono contento di poter scrivere che sono state non solo confortate, ma addirittura superate.

Di solito non esagero con i superlativi, ma credetemi: "Ex Machina" è un libro bellissimo, che per quanto mi riguarda è al momento il mio candidato per l'assegnazione dell'annuale premio CartaCanta.

Di cosa parla questo libro, sottotitolato "Storia musicale della nostra estinzione"? In sé, inquadra storicamente ed artisticamente ed esamina la produzione musicale di tre protagonisti della scena genericamente definibile "elettronica" degli ultimi trent'anni: Aphex Twin, Autechre e Boards of Canada. Nomi che non suonano molto familiari (tranne forse, un po', il primo) a chi frequenta il pop-rock, è vero: ma è un'occasione per conoscerli meglio, come lo è stata per me.

Però, capitemi, Mattioli non si limita ad analizzare la produzione musicale di questi tre nomi. Lo fa, certo, ma con una competenza, con una profondità, con una completezza davvero eccezionali. E mentre leggi, la tentazione di andare ad ascoltare ciò di cui stai leggendo è pressoché irresistibile (ne sono testimone). E questo è già un pregio raro, per un libro che parla di argomenti musicali - “La misura assoluta di un libro musicale è quanto ti fa venir voglia di ascoltare i dischi di cui parla”, scrive giustamente Simon Reynolds in “Futuromania” (minimum fax).

Quel che mi ha entusiasmato, tuttavia, non è solo il contenuto del libro (che pure, lo ripeto, è densissimo di argomentazioni, riflessioni, citazioni di esempi e di passi da opere non musicali - sociologiche, filosofiche, letterarie). Quel che fa la differenza fra "Ex Machina" e la maggior parte dei libri che leggo per recensirli è che Mattioli scrive benissimo, proprio dal punto di vista della capacità lessicale e narrativa: tanto che a volte ti dimentichi che quello che hai fra le mani è un'opera di saggistica e ti trovi in una dimensione quasi romanzesca, e di una densità di contenuti che non permette una lettura distratta o superficiale ma richiede attenzione e partecipazione.

Non so se ho motivato a sufficienza il voto massimo che assegno a "Ex Machina": ripeto soltanto che è un libro bellissimo, del quale raccomando vivamente la lettura.

Franco Zanetti

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