Ernia, Mecna e Charlie Charles: nuove consapevolezze rap
Da produttore che ha contributo a forgiare il suono e l’estetica della trap italiana, prima di firmare tormentoni come “Soldi” e “Calipso”, a musicista intenzionato a gettare il cuore oltre l’ostacolo e ad alzare la sua personalissima asticella. È una svolta emblematica quella che Charlie Charles, vero nome Paolo Alberto Monachetti, milanese, 31 anni, hitmaker per una vita al servizio di Izi, Rkomi, Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang e Ghali, ha deciso di affidare all’album che ha segnato il suo ritorno sulle scene dopo un lungo silenzio, “La bella confusione”. Per anni, Charlie ha cucito la musica su altri. Poi è arrivato un momento in cui si è chiesto cosa significasse fare un disco per se stesso. Non un producer album tradizionale, non una raccolta di featuring, ma un racconto intimo, un percorso che attraversa paura, panico, sopravvivenza, pericolo, amore e accettazione. E che arriva in un momento cruciale, per il rap della sua generazione. Prendete il caso di Ernia: con “Per soldi e per amore” il rapper milanese, classe 1993, ha inciso il lavoro più intimo e introspettivo della sua carriera, riflettendo sul passato, sulle figure chiave della sua vita e su tematiche come il lavoro, l’amore, il rapporto con i genitori. Così si è fermato a osservare il proprio percorso nel delicato passaggio dei 30 anni, un’età di transizione in cui le prospettive cambiano e ci si confronta le nuove consapevolezze. A certe consapevolezze Mecna, pseudonimo di Corrado Grilli, ci era arrivato già nel 2020 con “Mentre nessuno guarda” e ora con “Discordia, armonia e altri stati d’animo” porta a compimento il percorso di scrittura, analisi e autoanalisi che ha contraddistinto la sua carriera fino ad oggi. A fotografare questo momento di questa generazione rap ci pensa una playlist, “Rap Italiano Game Over”, che potete ascoltare proprio qui sotto cliccando su “play”.
La bellezza della confusione di Charlie Charles
Il cuore de “La bella confusione”, l’album di Charlie Charles, è un dialogo tra il Charlie adulto e il suo sé bambino, nel brano “Paolo”: un momento di introspezione e di verità, fragile e sincero. Qui, come in tutto il disco, non c’è ostentazione, non ci sono trucchi: solo la vita, la musica e la bellezza della confusione che diventa esperienza condivisa. Tra gli ospiti del disco ci sono lo stesso Ernia, Madame, Mahmood, Blanco, Sfera Ebbasta, che hanno sposato il progetto del produttore milanese. L’album si è costruito così, un brano dopo l’altro, attraverso le voci degli altri e ogni artista è diventato un frammento di Charlie Charles, con il quale il producer milanese ha composto la storia che voleva raccontare, quella di un musicista in fuga dalla gabbia dei numeri.
Il giro di boa di Ernia
Un giro di boa, insomma. E non a caso Ernia, presentando il suo album “Per soldi e per amore”, ha usato proprio questa espressione: “Questo disco per me rappresenta un giro di boa nella mia carriera. È il primo dopo i 30 anni ed era il momento di tirare le somme sulla mia vita finora”. A firmare la produzione e la direzione artistica delle 12 tracce che compongono l’album è stato, guarda caso, proprio Charlie Charles. “Per soldi e per amore” è un viaggio nella maturità, un tentativo di sciogliere le dicotomie che da giovani possono diventare conflitti interiori, alla ricerca di una convivenza pacifica tra contrasti e fragilità. Un disco che avvicina e mette in dialogo le due anime dell’artista, Ernia e Matteo, completando un percorso che da sempre caratterizza la sua scrittura.
Mecna contro i cliché del rap
Con “Discordia, armonia e altri stati d’animo” Mecna ha scritto canzoni intense e raffinate, utilizzando il rap come linguaggio e come strumento capace di arrivare dritto al cuore di chi sa ascoltare. “È un album a cui ho lavorato con calma e passione, un disco che ha vissuto tante vite e che si è trasformato molto durante il processo creativo. Ho cercato di mettere in primo piano la scrittura, come ho fatto nell’EP ‘Introspezione’, senza tralasciare la parte più melodica: meno presente rispetto ai miei lavori precedenti, ma capace, quando c’è, di rafforzare il racconto. Nel sound ho ricercato quella componente grezza e sporca che ho ritrovato nei progetti che più mi hanno colpito tra le uscite degli ultimi anni (Dominic Fike, Dijon, Mk.Gee, Bon Iver, Kevin Abstract, Rex Orange County). Non ho inseguito la perfezione, ma mi sono lasciato guidare dall’istinto e dall’immediatezza”, dice lui a proposito dell’album. In un genere dove spesso domina il cliché dell’uomo vincente e invulnerabile, ammettere fragilità e delicatezza non è un esercizio semplice. In questo album c’è una chiara progressione in questa direzione: un approfondimento mai banale, attento ai dettagli, alle riflessioni e alle visioni di un artista che ha raggiunto la maturità senza perdere leggerezza e innocenza.
