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«LA GEOGRAFIA DEL BUIO - Michele Bravi» la recensione di Rockol

Come va ascoltato il nuovo album di Michele Bravi?

Difficile, per chi canta, raccontare di un'esperienza personale così forte e prepotente senza sconfinare nel patetismo. Difficile, per chi ascolta, dare un giudizio senza lasciarsi prendere dal dolore raccontato. La recensione.

Recensione del 30 gen 2021 a cura di Mattia Marzi

Voto 7.5/10

La recensione

Questo non è un disco come un altro, perché non racconta una storia come un'altra. E ogni tentativo di parlare di queste canzoni prescindendo dal contesto in cui sono nate si rivela vano. Il buio dentro quale Michele Bravi ha imparato a muoversi, disegnando mappe invisibili, è quello del tunnel nel quale il 26enne cantante umbro, lanciato nel 2013 da "X Factor", riscopertosi qualche crisi dopo youtuber e infine tornato alla musica con nuove consapevolezze (quelle raccontate sul palco dell'Ariston nel 2017 con il suo "Diario degli errori"), si è ritrovato all'improvviso una fredda sera d'autunno, nel 2018, quando una motociclista perse la vita dopo l'impatto con l'auto da lui guidata. Impossibile immaginare come siano stati i dodici mesi di silenzio - interrotto con il ritorno sui palchi nell'ottobre del 2019 - successivi al tragico incidente, quanto grande sia stato il dolore che ha travolto Bravi e quanto abbia faticato per imparare a conviverci. Parla per lui questo album.

I collaboratori

"La geografia del buio" è stato scritto e registrato dal cantante con i pochi collaboratori che hanno avuto accesso al suo stesso buio e lo hanno aiutato a trasformarlo in musica, a partire da Federica Abbate (che duetta con lui in "Un secondo prima"), Cheope, Giuseppe Anastasi (già autori della stessa "Il diario degli errori") e Francesco "Katoo" Catitti (lavora con Bravi da sei anni). È pronto da un anno e la sua pubblicazione è stata più volte rinviata: il cantante e il suo staff aspettavano il momento giusto per farlo arrivare al pubblico e per raccontarlo (nel frattempo la scorsa primavera Bravi ha anche partecipato alla versione "all star" di "Amici", classificandosi secondo dietro Irama).

Canzoni ispirate e struggenti

Da "Maneggiami con cura" a "Quando un desiderio cade", passando per "La vita breve dei coriandoli", "Storia del mio corpo", "Tutte le poesie sono d'amore" e "Senza fiato": le canzoni, talvolta nate da determinate letture ("Mantieni il bacio" è legata all'omonimo libro dello psicanalista milanese Massimo Recalcati), sono ispirate e struggenti. "È come camminare nel labirinto bendato senza trovare l'uscita / cercare di dare una spiegazione a tutto in questa vita", canta Bravi nei versi di "La promessa dell'alba", il pezzo che apre il disco e che segna di fatto il punto di partenza del percorso che ha portato il cantante, brancolando, a uscire fuori dal buio.

Niente patetismo

Difficile, per chi canta, raccontare di un'esperienza personale così forte e prepotente senza sconfinare nel patetismo. Difficile, per chi ascolta, dare un giudizio senza lasciarsi prendere dal dolore raccontato. Canzoni come la stessa "La promessa dell'alba", "Mantieni il bacio", "La vita breve dei coriandoli", "Tutte le poesie sono d'amore" susciterebbero le stesse emozioni, se a cantarle fossero altri, in contesti diversi? Molto probabilmente no. E appare pure difficile confrontare "La geografia del buio" con gli altri dischi di Bravi (questo è ufficialmente il terzo, dopo "A passi piccoli" del 2014, quando l'ex vincitore di "X Factor" incideva ancora sotto l'egida di Tiziano Ferro e del suo staff, prima della crisi post-talent, e dopo "Anime di carta" del 2017, il disco del ritorno all'italiano dopo la parentesi in inglese di "I hate music"): è come se queste canzoni rappresentassero una discografia a sé, un discorso a parte. 
Bravi toglie dall'imbarazzo raccontando la sua crisi senza mai scendere nei dettagli e nei particolari, senza cercare una versione o una verità, limitandosi a suggerire sensazioni e stati d'animo evitando la compassione: vuole solo raccontare la sua storia a chiunque abbia voglia di prendersi una mezz'ora per ascoltare le sue canzoni. È da quelle, d'altronde, che riparte ora la sua carriera.

Tracklist

01. La promessa dell’alba (03:17)
02. Mantieni il bacio (03:37)
03. Maneggiami con cura (03:43)
04. Un secondo prima (feat. Federica Abbate) (03:38)
05. La vita breve dei coriandoli (03:28)
06. Storia del mio corpo (03:39)
07. Tutte le poesie sono d’amore (03:28)
08. Senza fiato (03:30)
09. Quando un desiderio cade (03:40)
10. A sette passi di distanza (02:41)

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