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«POSSESSION - Ty Segall» la recensione di Rockol

Ty Segall, nel segno di Beatles e David Bowie

Il nuovo album del musicista statunitense si chiama "Possession"

Recensione del 08 giu 2025 a cura di Paolo Panzeri

Voto 7.5/10

La recensione

Una consolidata caratteristica del 38enne Ty Segall è quella di non avere mai avuto difficoltà di sorta a scrivere canzoni in grande quantità, sperimentando, di album in album, generi e soluzioni musicali differenti. Una incontinenza e iperattività che lo hanno portato a pubblicare praticamente un disco all'anno, per rimanere alla sola attività solista, senza riportare nel conto totale della sua produzione il nutrito numero di EP e collaborazioni varie. "Possession" è il suo disco solista numero sedici. Segue a stretto giro i precedenti "Love rudiments" e "Three bells", usciti non più tardi dello scorso anno. Per il suo continuo cercare Ty, in principio salutato come campione del garage rock, è diventato via via di sempre più difficile collocazione, sempre alla ricerca di stimoli e spunti sempre nuovi, figli di una testarda volontà di mettersi continuamente alla prova e della curiosità di esplorare nuove sonorità per non rischiare di cadere nella spirale della noia.

Classic rock, ma moderno

Data la premessa, da Segall, quindi, non si sa mai cosa attendersi, ed è anche parte del suo bello. Senza girarci troppo intorno, venendo al nuovo album, le canzoni di "Possession" rimandano alla lezione dei Beatles sin da primi secondi del primo brano in scaletta, "Shoplifter", e si hanno rimandi più o meno evidenti in tutti i brani. Un altro artista che lo ha indubbiamente influenzato è David Bowie, vedi "The big day", ma non solo. Sicché a comandare il gioco nelle dieci canzoni dell'album è la melodia, un campo in cui Ty si trova perfettamente a suo agio. Quello di "Possession" è un pop rock come veniva inteso tempo addietro, dove trovano cittadinanza spruzzate di psichedelia e dove il cantare del musicista californiano non crea dissonanza alcuna adeguandosi di buon ordine all'equilibrio dei brani. In ogni canzone è possibile trovare richiami alla storia di quello che oggi definiamo classic rock, ma nulla è forzato, tutto si incastra magicamente come accade alle tessere di un puzzle.

Da ascoltare e riascoltare

E' quasi sicuro che non trascorreranno molti mesi prima che Ty Segall tornerà a noi con un nuovo album in cui, con tutta probabilità, cambierà ancora una volta le carte in tavola seguendo il suo inesauribile ingegno e la sua naturale irrequietezza, trasportandoci curiosi e felici in un nuovo campo di gioco. Prima di allora è però consigliabile ascoltare e riascoltare "Possession", un album che non ha bisogno di effetti speciali per farsi apprezzare e farci apprezzare il talento di Segall. Questo è un disco fatto di belle canzoni (non banali) che regala piacere e divertimento. Sarebbe un piccolo errore ignorarlo.

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