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«IVAN GRAZIANI - PER GLI AMICI - CD JUKEBOX - Ivan Graziani» la recensione di Rockol

Ivan Graziani: un inedito ritorno

Esce “Per gli amici” un disco con otto tracce recuperate e riproposte dai figli. Dentro c’è Ivan.

Recensione del 25 gen 2024 a cura di Luca Trambusti

Voto 7.5/10

La recensione

Nel loro ultimo album Colapesce Dimartino avevano anticipato, sebbene in una forma diversa, un brano inedito di Ivan Graziani, dal titolo “La canzone dei marinai” dove appariva la voce “virtuale” del cantautore di origini abruzzesi (e sarde per metà). Ora a qualche mese di distanza quel brano, insieme ad altri sette, trova spazio in un nuovo disco (disponibile dal 26 gennaio) di inediti di Ivan Graziani dal titolo “Per gli amici”. Prima di queste nuove otto tracce bisogna risalire a 30 anni fa esatti per avere gli ultimi inediti di Ivan, quelli del disco “Malelingue”.

Un’operazione di recupero, senza nessun artificio tecnologico, effettuata dai figli di Ivan, Tommaso e Filippo, che hanno ritrovato dei nastri contenenti vecchi provini registrati dal padre. “Erano nastri oggi inutilizzabili - spiega Filippo - Tommaso ha fatto un grande lavoro di digitalizzazione e li ha resi disponibili per una nuova produzione discografica.”

Sono brani che hanno una loro completezza, come spiega sempre Filippo. “Erano registrazioni di brani in fase di costruzione avanzata, con una precisa idea di arrangiamento e strutturati, già a fuoco.” La data esatta a cui risalgono è però sconosciuta. “Mio padre non era molto ordinato per cui non aveva segnato le date delle registrazioni. Ascoltandoli pensiamo possano collocarsi tra la metà degli anni ’80 e i primi ’90”.

Sono otto brani chiaramente riconducibili a Graziani, sia per sonorità sia per scrittura, brani che per diversi motivi non hanno trovato collocazione in qualche disco ma che hanno una loro dignità. “Sono registrazioni in libertà - dice Anna, la moglie di Ivan - fatte senza nessuna previsione, libero da ogni vincolo, esprimendo la sua creatività e una sorta di sperimentazione.”

A tutto vantaggio dell’opera va detto, come conferma il figlio Filippo, che tutto quello che si sente nelle otto tracce è realmente suonato in studio, non c’è nessun arricchimento o utilizzo “creativo” di strumenti tecnologici, se non quelli necessari per riversare i vecchi nastri.

Otto tracce, dunque, in cui si riconoscono la mano di Ivan, la sua ironia, il suo tocco che lo porta verso una visione rock della canzone d’autore. Ballate ora graffianti ora più delicate, con qualche “escursione” verso un aspetto sociale osservato con uno sguardo critico/ironico.

Il disco si apre sull’ironia e la chitarra di “Una donna” che racconta quasi divertito di un certo tipo di rapporto affettivo tra uomo e donna: “Ti ha girato e rigirato come un vecchio pedalino/ ormai il tuo destino è segnato”. Una divertente ballata con la chitarra in evidenza.

Più delicato è l’arpeggio che introduce “La rabbia” uno dei brani più intensi e, a dispetto del titolo, lenti del disco, dove viene citato anche il figlio Filippo: “Filippo è un bambino con le lacrime in tasca / e ha come un velo leggero di tristezza nel cuore / Adesso non sa ma imparerà che cos’è quella rabbia che ha dentro di sé.” Frase che lo stesso Filippo conferma: “È vero - dice il figlio che oggi ha 42 anni - da ragazzo ero così.”

La terza traccia “L’italianina” è la più misteriosa del lotto. Un testo che può parlare metaforicamente del nostro Paese o di una donna “oppure anche di una nave” suggerisce Filippo. Anche questo brano è di grande intensità, con tanto di violino a colorarlo delicatamente. L’origine del brano è di matrice folk, mutuata, come spiega Anna, da una vecchia canzone abruzzese.

Introdotta dal rumore della risacca arriva “La canzone dei marinai”, anticipata da Colapesce Dimartino, ispirata e dedicata, come svelano moglie e figlio, ai suoi amici pescatori di Marotta. Un brano di chiara ispirazione marinara, una ballata con chitarra (molto bello il solo centrale) e piano. Uno dei momenti migliori del disco. La traccia si chiude con una parte in cui appare il parlato di Ivan che scherza con i musicisti in sala di registrazione. “Lavorare a questo disco - spiega Filippo - ha avuto anche implicazioni emotive proprio perché i nastri erano pieni di dialoghi e risentire la sua voce è stato per me un vero colpo.”

Cambio di registro con “TV” dove Graziani analizza, con una graffiante ballata rock, il rapporto, il peso e il significato sociale della televisione. Ironico pur senza essere politico, ma sicuramente con uno sguardo lucido e lungo. “Il grande circo dei mostri visti alla Tv solo e sempre in Tv / Che ti ipnotizzeranno e tu/ Vedrai, vedrai, vedrai gente che non sai”

Ancora una delicata chitarra, quasi blues, accompagna “Miley” ispirata da e dedicata a una ragazza napoletana. Altro bel momento, con un cantato tipico alla Graziani.

Ancora una bella chitarra apre “Ti sorprenderò”, una rock ballad interessante e di grande forza. Ancora una volta la performance vocale di Ivan lascia il segno (con le sue melodie). Voce e chitarra: il magico intreccio di Graziani. Anche qui una leggera linea di piano arricchisce il brano.

La chiusura è affidata alla title track “Per gli amici”, il momento più rock del lotto, un trionfo del concetto di amicizia: “Una Gibson solid body per gli amici suonerò”. È l’anima rock, scanzonata e divertente di Graziani, che si autocita con il “po po po” che arriva da “Lugano addio” (1977).

Sebbene le otto tracce siano state registrate in momenti differenti il risultato è “solido”, univoco, non ci sono grandi sbalzi stilistici, c’è una buona unità di fondo. Anche se i brani non sono tra i migliori della produzione del cantautore, qualche buono spunto non manca certo.

Con questo album si chiude la discografia di Graziani perché, come afferma Filippo, altro materiale inedito non c’è. La parola fine sulla discografia di Graziani corrisponde anche alla chiusura di un cerchio. “Per gli amici” è infatti rilasciato dalla rinata etichetta Numero Uno (ora in casa Sony), che è stata quella dei primi anni di carriera di Graziani, con gli Anonima Sound, il suo ultimo gruppo, e poi (fino al 1980) ha pubblicato i suoi primi dischi da solista.

TRACKLIST
01 Una donna
02 La rabbia
03 L'Italianina
04 La canzone dei marinai
05 Tv
06 Miley
07 Ti sorprenderò
08 Per gli amici

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