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«BENEFIT CONCERT (CD+DVD) - Warren Haynes» la recensione di Rockol

La 'Christmas Jam' di Warren Haynes

E' uscito “The Benefit Concert Volume 20”. Gov't Mule, ma anche Dave Grohl, Joe Bonamassa e altri.

Recensione del 19 dic 2023 a cura di Paolo Panzeri

Voto 8/10

La recensione

Nel dicembre del 2018 la annuale 'Christmas Jam' di beneficenza organizzata da Warren Haynes nella natia Asheville, cittadina sita nello stato della North Carolina, celebrò i trenta anni. Ora il suo resoconto musicale giunge a noi sotto forma di 2CD/DVD – ma anche in digitale e vinile - con il titolo “The Benefit Concert Volume 20”. Quel concerto, anzi quei due concerti ebbero luogo in due serate differenti all'U.S. Cellular Center di Asheville il 7 e l'8 dicembre 2018. Come detto (e come suggerisce il titolo dell'album) la jam natalizia patrocinata dal leader dei Gov't Mule ha scopo benefico, i proventi sono infatti destinati alla Asheville Area Habitat for Humanity, un ente che ha quale obiettivo quello di costruire case più confortevoli e sicure per le famiglie meno abbienti di quella zona. L'operazione promossa da Haynes riscuote un certo successo se, come è vero, sono stati ad oggi raccolti e donati a favore della sua comunità circa tre milioni di dollari.

Jam, forever... forever jam

Che si trova in “The Benefit Concert Volume 20”? La parola d'ordine è jam, e viene rispettata in tutto e per tutto. La musica e le canzoni beneficiano dell'improvvisazione e dell'estro degli artisti che hanno risposto all'appello a fin di bene di Warren Haynes. Procediamo all'ascolto, passo passo. Il compito di rompere il ghiaccio è affidato al pianista Marco Benevento, cui fa seguito il convincente country man dell'Alabama Jamey Johnson. La temperatura si alza ulteriormente nel quarto d'ora concesso a Grace Potter e i suoi Nocturnals che roccheggiando si spingono fino a citare la "Good times bad times" di zeppeliniana memoria. Sin qui è la chitarra a dettare legge, almeno sino a quando la Potter non lascia spazio alla perizia e alla fantasia del sassofonista di estrazione jazz Ron Holloway. Le note del sax lasciano spazio alla inesorabile cover di "Sweet emotion" degli Aerosmith proposta dal bassista dei Phish (a proposito di jam band) Mike Gordon. Il palco viene poi catturato dal frontman dei My Morning Jacket Jim James, seguito dal campione del country, e altro figlio della Carolina del Nord, Eric Church che gioca decisamente in casa anche a giudicare dalle urla di approvazione che si sentono levare dal pubblico presente corroborate dalle cover di due classici come "Ain’t Wastin’ Time No More" della Allman Brothers Band e di "The weight" della Band.

Jam in Asheville

Il segreto del successo di questi 'benefit concert' risiede nella qualità degli ospiti che vi partecipano e credo che ad Asheville nessuno si sia lamentato della presenza sul palco di Joe Bonamassa e della sua fiammeggiante chitarra che ricama ad arte tanto il blues quanto il rock. Dopo di che, per chi ama le lunghe session strumentali in cui alla fantasia viene sciolta la briglia, giunge una parentesi di semplice, pura e goduriosa magia. Dave Grohl (alla batteria), accompagnato da Greg Kurstin (tastiere), dai chitarristi Jason Falkner, Alain Johannes e Barrett Jones, Chris Chaney (basso) e Drew Hester (percussione) più l'artista di strada locale Abby the Spoon Lady al cucchiaio (ebbene sì) dilatano la sua "Play" fino a 36 minuti. Ce ne sarebbe quasi abbastanza per chiudere bottega e tornarsene a casa sotto le coperte, ma è tempo che i padroni di casa Gov't Mule prendano possesso del palco per una mezz'oretta e tre canzoni, l'ultima delle quali, l'immarcescibile "Rockin' In The Free World" di Neil Young qui suonata insieme a Dave Grohl.

Questo è quanto, questo è tanto

L'ultima parte dell'album si apre acustica e vede protagonisti Warren Haynes, Jim James e Grace Potter. Poi una fantomatica Christmas Jam Band accompagna il rocker Kevn Kinney e Jamie Johnson in una scorribanda dall'intenso profumo southern. Il volume scende di watt per "1000 black birds" - un gioiellino regalatoci dall'ex Band of Horses Tyler Ramsey (anch'egli nativo di Asheville) – e "I've seen a love" di Edwin McCain. L'elettricità torna a farsi intensa con i Planet of the Abts, ovvero la sezione ritmica dei Gov't Mule. Dave Grohl riguadagna la scena e l'attenzione generale proponendo due versioni acustiche delle hit dei Foo Fighters "Time like these" (insieme a Warren Haynes) e "Everlong". A chiudere i giochi e la festa non potevano che essere i Gov't Mule. Questi scelgono di proporre tre cover dei Pink Floyd (il repertorio della band inglese il gruppo lo frequenta con soddisfazione sin dal 2008): "Us And Them", "Any Color You Like" e "Comfortably Numb". Sarebbe stato davvero molto bello essere ad Asheville quei due giorni del dicembre 2018. Questo è quanto. Questo è tanto.

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