"Rumours Live", i Fleetwood Mac così umani così vitali

Nell'estate del 1975 i Fleetwood Mac pubblicano il loro omonimo decimo album. Quel disco è il primo della band a raggiungere la vetta della classifica di vendita statunitense, quel disco è il primo che include in formazione la cantante Stevie Nicks e il cantante e chitarrista Lindsey Buckingham. I due aggiungendosi a Christine McVie, John McVie e Mick Fleetwood vanno a creare una delle lineup di maggiore successo della seconda parte degli anni Settanta. All'inizio del febbraio 1977 la magia che li ha portati in cima alle charts non si è per nulla esaurita, al contrario, esplode in tutto il suo fragore con l'album "Rumours", un disco tra i più venduti della storia della musica pop-rock che viene concepito mentre le relazioni tra le due coppie del gruppo – i coniugi McVie e Buckingham con la Nicks – stanno andando a rotoli, tanto che almeno tre canzoni, "Dreams" (scritta da Stevie Nicks), "Go your own way" (scritta da Lindsey Buckingham) e "Don't stop" (scritta da Christine McVie), paiono proprio parlare delle difficoltà di rimanere in coppia.

In quel 1977, oltre cento concerti

Una ventina di giorni dopo avere pubblicato "Rumours" i Fleetwood Mac vanno in tour. Un tour de force che li vedrà esibirsi, in quel 1977, in oltre cento concerti. "Rumours Live" è la testimonianza dal vivo del periodo dorato della band anglo-americana che stava vivendo un travolgente successo, condito oltre che dai burrascosi vissuti di coppia anche da un uso smodato di droga, cocaina in primis. La serata riportata nel live è quella del primo dei tre spettacoli che il gruppo tiene al Forum di Los Angeles, il 29 agosto. Diciassette dei diciotto brani proposti dalla band provengono dalle tracklist di "Rumours" (incredibilmente manca all'appello "Don't stop", una delle loro canzoni più note e secondo singolo dell'album, oltre a "I don't want to know") e del precedente "Fleetwood Mac", unica eccezione la bluesata "Oh well pt.1" composizione del fondatore della band Peter Green risalente al terzo album "Then play on" (l'ultimo con Green in formazione), quando il gruppo era ancora di stanza in Gran Bretagna e tra le proprie fila aveva i soli altri membri fondatori Mick Fleetwood e John McVie (fuoriusciti insieme a Green dai Bluesbreakers di John Mayall, gran fucina del blues rock inglese degli anni Sessanta) dei musicisti saliti sul palco del Forum quella sera del 1977.

Un live umano e vitale

Nel privato volavano insulti, ma per i Fleetwood Mac il 1977 fu un periodo di convivenza forzata a causa del lungo tour a supporto del loro capolavoro. Lasciati i problemi giù dal palco la band, davanti al pubblico, grazie anche a una scaletta che è una sorta di greatest hits, mostrava tutto il talento di cui era capace proponendo un set molto più suonato e sudato (come è giusto che sia) rispetto agli album esenti dalle umane e vitali imperfezioni realizzati in studio di registrazione, vestendo di nuovi colori e di nuova passione un canzoniere di prim'ordine. "Rumours Live" è l'istantanea di una grande band al vertice della propria grandezza. Tanto basta.