Il potere della memoria, secondo Caroline Rose

Caroline Rose ha 33 anni. E' entrata nel circuito discografico nel 2012 con l'album autoprodotto "America religious". Il nuovo "The art of forgetting" è il suo quinto disco e, come accaduto con i precedenti album, Caroline non ha faticato a trovare l'ispirazione per realizzarlo. Si è semplicemente sdraiata sul proprio letto e un flusso di coscienza ininterrotto l'ha condotta a mettere nero su bianco i suoi pensieri. Un album i cui testi sono schietti e diretti, senza filtri, forse non saprebbe comportarsi altrimenti, come dice lei o, essendo queer (la Q di LGBTQ+), loro detto al singolare nella lingua inglese: "Tutto ciò che ho detto in questo disco è esattamente ciò che avrei detto al mio terapista." Tra l'altro, Jill, la terapista in questione, è la fonte di ispirazione della canzone "Jill says". "Miami", invece, riporta le difficoltà del vivere esorcizzate da un dialogo con la madre che consiglia di leggere gli eventi della vita nella giusta prospettiva. Intimo e familiare è anche il motivo per cui ha intitolato l'album, 'l'arte dell'oblio, del dimenticare'. A far riflettere e a suggerire il titolo del disco alla newyorkese residente in Texas, a Austin, sono state le molte e sconclusionate telefonate ricevute dalla nonna in evidente deficit di memoria. Alcune delle quali le si possono ascoltare nel disco, accompagnate da un commento sonoro che comunica la serenità dovuta a chi soffre di queste mancanze. I brani dell'album nascono dalle difficoltà e dalle tristezze portate a galla da una relazione che si è conclusa, ma quello è solo il presupposto da cui partire per . Caroline. Ha interiorizzato il vissuto utilizzando la propria arte che è uno strumento potente, tanto da avere convertito il sentire in canzoni.

Caroline says

Per realizzare "The art of forgetting" Caroline Rose ha quindi scavato a fondo dentro se stessa mettendosi a nudo, credendo fermamente nel salvifico potere della sincerità, innanzitutto verso se stessi. Questa disarmante esposizione dei suoi sentimenti ha dato origine a un disco che, personalmente, mi auguro possa generare un contagioso effetto a catena in quanti avranno la possibilità di ascoltarlo. Il gradevole pop di "The art of forgetting", ora etereo e impalpabile e sussurrato, ora spensierato e solare, ci vuole ricordare di non stivare il passato nel dimenticatoio della memoria, ma, coraggiosamente, di affrontare i propri fantasmi, anche quando questi sono particolarmente mostruosi e a prima vista ingestibili. Caroline ha dichiarato che dopo ogni album ne esce essendo una persona migliore avendo imparato qualcosa in più su di sé, di certo dopo questo album ad essere migliore è anche la sua discografia.