Caitlin Rose trova l'ispirazione avvicinandosi al sole

Caitlin Rose è una ragazza che viene da Nashville, città celeberrima per essere la culla della musica country, anche se da qualche tempo questa è una definizione che calza piuttosto stretta alla cittadina del Tennessee. Sarebbe infatti più corretto considerarla il cuore di buona parte dell'industria musicale statunitense. In realtà, ad essere precisi, Caitlin è nata 35 anni fa in Texas, approda alla carriera solista dopo essere stata per qualche anno la frontwoman dei Save Macaulay. Il suo esordio su disco risale al 2008 con l'EP "Dead flowers", cui fa seguito il primo album "Own side now" nel 2010 e poi il secondo, "The stand-in", nel 2013. Questa prova la porta a raggiungere le posizioni di retrovia delle classifiche di vendita dedicate alla country music. A questo punto della storia più di qualcuno, oltre Atlantico, pensa che questa figlia d'arte – la madre è la cantautrice country Liz Rose (già al lavoro con Taylor Swift), mentre il padre è dirigente in una etichetta discografica - abbia in mano buone carte per giocarsi un futuro di sempre maggiore successo, ed invece cala un silenzio discografico lungo nove anni interrotto, finalmente, dalla recente pubblicazione di "Cazimi", un termine che si ricollega all'astrologia medievale riferito a quei pianeti che si trovano così vicini al sole che non solo non vengono distrutti, ma ne sono fortificati. Un titolo, dice lei, metaforicamente scelto perché è "un luogo in cui una persona può essere potenziata dalla propria luce piuttosto che fatta a pezzi".

Nove anni dopo

Ci sono voluti quasi dieci anni a Caitlin Rose per pubblicare un nuovo album, un decennio in cui in alcuni momenti è arrivata persino a mettere in dubbio le proprie capacità di autrice di canzoni. Poi, forse anche alzando gli occhi verso il cielo – come la si vede immortalata nella fotografia della copertina del disco - ha ritrovato l'ispirazione e la confidenza in se stessa e nelle sue qualità. Certo country oramai da tempo ha imbastardito le proprie prerogative originarie inserendo al suo interno elementi pop oppure rock, le canzoni di Caitlin scivolano con decisione e volutamente verso una produzione che occhieggia al pop. Scelta senza dubbio utile alla causa di una maggiore fruibilità radiofonica e che ben si adatta alle caratteristiche della sua voce – sulla quale c'è davvero poco da eccepire – ma che a volte porta le sue canzoni a risultare un po' troppo piatte, senza quei graffi e quel minimo di sporcizia, magari anche solo musicale, necessaria a regalare un quid di personalità e nerbo suppletivo che non avrebbe certo guastato. Detto questo, l'ascolto di "Cazimi" è gradevole. Mi auguro non debbano trascorrere altri nove anni prima di ritrovarmi ad ascoltare nuove canzoni di Caitlin Rose.