Rockol30

«MAIN OFFENDER (DELUXE EDITION) - Keith Richards» la recensione di Rockol

Da Jagger/Richards a Richards/Jordan

Con "Main offender" continua il recupero del Keef solista (con un curioso corto circuito)

Recensione del 22 mar 2022 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7.5/10

La recensione

Gli strani cortocircuiti del rock:  gli Stones annunciano i loro primi concerti europei con Steve Jordan alla batteria, al posto del compianto Charlie Watts, ma negli stessi giorni Keith Richards ripubblica "Main offender", il suo secondo album solista. Per l'occasione ha riportato gli X-Pensive Winos dal vivo per la prima volta in 30 anni: la band che lo accompagnò nel suo periodo solista tra fine anni '80 e primi anni '90 e che nacque proprio dal rapporto con Steve Jordan.

La ristampa di "Main offender" (1992) è la terza in poco più di due anni, dopo quella del debutto "Talk is cheap" (1988) e del "Live at the Hollywood Palladium" (1991). Prima, gli Stones erano rimastu fermi per lungo tempo, soprattutto dal vivo: Jagger era concentrato sulla carriera solista. Richards, quello che aveva giurato fedeltà eterna alla band, si trovò a dover ridefinire tutto e iniziò una carriera solista, quasi controvoglia. In poco tempo si passò dalla coppia Jagger/Richards a quella Richards/Jordan. 

La "Life" solista di Keith Richards è un libro di testo del rock

Keef non è solo dei più grandi chitarristi della storia del rock, è anche uno dei più grandi narratori. (Ri)leggetevi le 60 pagine del capitolo 12 della sua biografia, "Life", uscita una decina di anni fa: raccontano proprio le tensioni della band negli anni '80: secondo Richards, Mick Jagger diventò "la signora", un divo insopportabile percepiva la band come un peso al collo e che pianificò  la carriera solista alle spalle dei colleghi.
Il capitolo è ricco di aneddoti e storie, dalla famosa volta in cui Jagger si prese un pugno in faccia da Watts per averlo chiamato "Il mio batterista", alla LVS ("Lead vocalist syndrome"). Ma, come riassume Richards:

Alla fine né Mick né io abbiamo venduto molti dischi dai nostri album solisti perché la gente voleva i fottuti Rolling Stones, giusto?
Io almeno ne ho ricavato due grandi dischi rock-and-roll e credibilità. Ma Mick è andato là fuori cercando di essere una pop star da solo. È uscito, ha piantato la sua bandiera e ha dovuto ammainarla.

In questo periodo Richards iniziò a lavorare con altri artisti come Aretha Franklin e Chuck Berry. Fu proprio Charlie Watts a suggerire il batterista: "if you ever work outside of this frame, Steve Jordan’s your man". Da quella relazione nacque la nuova band che portò all'esordio solista "Talk is cheap" (1988): una nuova vita da frontman e da autore di canzoni. 

"You Don’t Move Me”, cantava Richards di Jagger. Gli Stones si rimisero comunque in pista tra mille difficoltà  con "Steel wheels" (1989) e il successivo tour. Tutto risolto? Non proprio: i due trovarono un modo di gestire il loro rapporto, ma nel '91-'92 Keef tornò comunque alla sua "carriera" solista.

Main Offender

Nel libro, "Main offender" viene raccontato come un disco difficile: venne inciso tra "Steel wheels", il disco del ritorno degli Stones e "Voodoo lounge", il primo con Don Was alla produzione. Richards ma le registrazioni si svolsero a New York, tra fiumi di alcol (Jack Daniels e vodka avevano ormai preso il posto dei vini costosi che avevano dato il nome agli X-pensive Winos), e richiesero quasi due mesi.  

In formazione ci sono sempre Waddy Watchel, Charley Drayton, Sarah Dash e Ivan Neville. Jordan è co-autore di tutti i brani originali: con la sua batteria definisce il suono tanto qua quanto in "Talk is cheap", di cui "Main offender" è la logica prosecuzione. Ma se "Main offender" fu più faticoso, il risultato è piacevole e apprezzabille quanto il predecessore: un disco di puro amore per il rock e i suoi generi satellite.  Come dicevamo, parlando di un'altra ristampa, il suono è "sgangherato, autentico, coeso, con i riff a farla da padrone e il canto (il suo) solo un accessorio, con un tiro potente e inaspettato in quella fine di decennio che per la musica era stato troppo patinato per i suoi gusti".

"Main Offender" ha almeno due brani capolavoro: il classic rock "Wicked as it seems" e la ballata "Hate it when you leave", con tanto di fiati vintage, da brividi. Il suono secco e potente della batteria fa da contraltare alla chitarra (anzi, alle chitarre perché Waddy Watchel è una spalla di classe). Richards è meno arrabbiato, ha definitivamente trovato la sua strada, la sua band: il sound è più pieno, la voce più davanti. 

L'edizione deluxe

Come per le ristampe precedenti, l'edizione speciale arriva arricchita da molti materiali un libro di 88 pagine con foto inedite, riproduzioni di manoscritti dell'artista, testi e articoli e altro ancora, più una busta dall'archivio di Keith contenente repliche esatte di materiali promozionali e del tour, una stampa numerata a mano dell'artwork originale completo dell'album. All'interno anche un Art-Book e l'album stampato in vinile color fumo. In questa versione, così come sulle piattaforme c'è l'inedito “Winos Live In London '92”, che fotografa la band in un altro periodo, con una scaletta ovviamente diversa rispetto al live precedente. C'è pure una rilettura di "Gimme shelter": Richards non ha mai indugiato nel repertorio degli Stones dal vivo, anzi lo ha rinfacciato al Jagger solista: che senso ha suonare le canzoni della band con un'altra band. Ma in questa versione molto più laid-back, più jam, c'è tutto l'approccio alla musica di Richards e degli X-Pensive Winos

Tracklist

01. 999 - 2021 - Remaster (05:50)
02. Wicked As It Seems - 2021 - Remaster (04:44)
03. Eileen - 2021 - Remaster (04:28)
04. Words of Wonder - 2021 - Remaster (06:35)
05. Yap Yap - 2021 - Remaster (04:42)
06. Bodytalks - 2021 - Remaster (05:19)
07. Hate It When You Leave - 2021 - Remaster (04:59)
08. Runnin' Too Deep - 2021 - Remaster (03:19)
09. Will But You Won't - 2021 - Remaster (05:05)
10. Demon - 2021 - Remaster (04:41)
11. Take It So Hard (Live in London '92) - 2021 - Remaster (04:15)
12. 999 (Live in London '92) - 2021 - Remaster (06:45)
13. Wicked As It Seems (Live in London '92) - 2021 - Remaster (05:14)
14. How I Wish (Live in London '92) - 2021 - Remaster (04:31)
15. Gimme Shelter (Live in London '92) - 2021 - Remaster (06:10)
16. Hate It When You Leave (Live in London '92) - 2021 - Remaster (06:39)
17. Before They Make Me Run (Live in London '92) - 2021 - Remaster (03:31)
18. Eileen (Live in London '92) - 2021 - Remaster (05:42)
19. Will But You Won't (Live in London '92) - 2021 - Remaster (07:30)
20. Body Talks (Live in London '92) - 2021 - Remaster (06:53)
21. Happy (Live in London '92) - 2021 - Remaster (08:28)
22. Whip It Up (Live in London '92) - 2021 - Remaster (08:33)
Schede:
Tags:

Prossimi articoli

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.