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«DALLA TERRA A MARTE - rovere» la recensione di Rockol

“Dalla terra a Marte”, il viaggio dei Rovere tra dubbi e nuove consapevolezze

Le canzoni del secondo disco della band bolognese ripropongono la semplicità dei testi e i toni accattivanti con cui Nelson Venceslai e soci si sono fatti conoscere, ma racchiudono anche la voglia - e la necessità - di spingersi oltre nella produzione

Recensione del 03 mar 2022 a cura di Elena Palmieri

Voto 7/10

La recensione

A distanza di tre anni dal loro primo album, “Disponibile anche in mogano”, i Rovere hanno affrontato quella che comunemente viene considerata tra le prove più difficili per una band: Nelson Venceslai, oltre che cantante della formazione bolognese anche noto youtuber come uno dei volti del canale “Space Valley”, e compagni hanno pubblicato la loro seconda prova sulla lunga distanza.

Per questo nuovo progetto, intitolato “Dalla Terra a Marte” e che ha visto i componenti dei Rovere lavorare a distanza a causa della pandemia da Coronavirus, il gruppo ha voluto compiere un vero e proprio viaggio che lo portasse oltre ciò che aveva fatto in passato. Il risultato è un disco di quattordici canzoni che ripropongono la semplicità dei testi e i toni accattivanti con cui la band si è fatta conoscere, ma che suggerisce anche le domande che i Rovere si sono posti, non sempre trovando risposta, nel lavorare sul nuovo album e i dubbi contro cui si sono scontrati.

Il nuovo viaggio dei Rovere

I brani di “Dalla Terra a Marte” racchiudono la voglia e la necessità dei Rovere, guidati da Marco Paganelli e Matteo Cantaluppi per produzione mix e master, di superarsi nella produzione musicale e nel sperimentare diverse atmosfere e situazioni, influenzati - più nell’idea che nella musica - dalle citazioni che hanno deciso di racchiudere nel disco, tra cui anche David Bowie. Concepito come un concept album, con una narrazione che si sviluppa attraverso le tracce del disco e con riferimenti ripetuti, il nuovo disco della band bolognese prende il via con una traccia strumentale dalle tenue atmosfere e dal sapore cinematografico intitolata “321… Major Tom”, citando direttamente il personaggio introdotto da Bowie - ripreso anche nella traccia finale del disco, “Precipitare” - nei suoi lavori a partire da "Space Oddity”. Qui prende il via il viaggio di Nelson Venceslai (voce), Luca Lambertini (chitarra), Lorenzo "Stiva" Stivani (tastiere, synth e percussioni), Davide "Frank" Franceschelli (basso) e Marco "Paga" Paganelli (batteria). Questa avventura, che visivamente viene presentata come una missione spaziale - a partire dalla copertina che ricorda la locandina di un film o un videogame di fantascienza -, coincide con le avventure affrontate negli ultimi anni dalla band e raccontate dai Rovere a loro modo, con semplicità e toni diretti, nei testi delle canzoni di “Dalla Terra a Marte”.

Un tentativo di andare oltre (la loro generazione)

Nel nuovo disco dei Rovere, inoltre, viene suggerito il percorso che la formazione di Bologna ha portato avanti a livello sonoro e musicale. Da brani come la seconda traccia “Astronauta”, che suggerisce un tentativo di andare oltre la propria zona di conforto e generazione, si passa a tracce come “La libertà” in cui i Rovere esplorano ciò che li circonda e si confrontano con altri colleghi viaggiando su terreni morbidi. L’album accoglie poi altri momenti - tra cui “Looney” o “Mappamondo” “Martedì” - in cui la band decide di giocare in casa su percorsi relativamente sicuri, avvicinandosi al suo noto singolo “Tadb”. Nella prima vera e propria canzone dell’album, dopo l’introduzione strumentale, la band bolognese prova a fare qualcosa che si ispira più all’indie rock che alle tendenze pop e ai gusti di un pubblico molto giovane, grazie alle chitarre con il chorus un po’ anni Ottanta e quegli inserti elettronici in equilibrio con la batteria secca che fanno funzionare il brano. “Sentirsi vuoti in mezzo ai ‘mai’ / Ricordati a volte non è facile / Porti sicuri siamo noi / E ad aspettarmi lo so che ci sarai”, recitano alcuni versi del testo, con un racconto fatto di immagini e sensazioni sia fantastiche che quotidiane per una maggior maturità.

Nella terza traccia di “Dalla Terra a Marte” si riconosce, invece, la mano di Riccardo Zanotti, che ha collaborato alla stesura di questo brano e ad altri inclusi nel disco, come “Bim bum bam" e “Lupo”. L’influenza dei Pinguini Tattici Nucleari, amici ma anche tra le influenze della band bolognese, si percepisce anche negli stati d’animo di questi pezzi, dalle sonorità pop accattivanti, con una solida drum machine per rendere ancora di più l’idea dello stato d’animo del pezzo.

Con Mameli, poi, i Rovere hanno realizzato “Freddo cane”, una collaborazione nata un po’ per accontentare i fan, in cui attraverso immagini fugaci dolcemente agrodolci tornano a parlare delle relazioni alla loro età. “Corrono su di me, su di te / Maratone di pensieri / E ti sembra facile / Ma a me sembra ieri”, recita un passaggio del brano, marcatamente pop con una forte componente d’elettronica.

Tra nuove sonorità e nuovi dubbi

"Dalla Terra a Marte” segue il precedente album “Disponibile anche in mogano” e l'Ep "Ultima stagione” nel vedere i Rovere raccontare i vent’anni negli anni ’20, facendosi portavoce della propria generazione e del suo pubblico, in bilico tra le persone cresciute con “Bim bum bam” e gli adolescenti odierni alle prese con smartphone e notifiche che non arrivano. Nel suo secondo album, il gruppo è tornato a raccontare di situazioni e sentimenti condivisibili dai suoi coetanei, da tematiche legate ai giovani amori come in “Alveare” (“Poi parlami delle sere in cui il silenzio non ti conviene / In cui vorresti accarezzarmi ma hai le mani piene di ricordi”, recita un passaggio), a domande sul quale siano i propri obiettivi o la felicità.

Oltre la semplicità dei loro testi e i loro toni accattivanti, tra i migliori momenti dell’album, come la succitata “Astronauta” o “Sentiero ripido, che inizia come una ballad prima di aprirsi a un momento musicale elettronico con spunti nuovi interessanti, i Rovere hanno gettato i semi per una direzione più matura da intraprendere anche nella scrittura, più concentrata sulla musica ma capace di parlare a un pubblico più aperto. La band, oltre a dimostrare di essere in grado di spingersi oltre, ha anche fatto vedere di non saper deludere le aspettative dei fan, che presto ritroveranno in tour, e con cui la crescita è condivisa. Ora sta ai Rovere, dopo un secondo album grazie al quale sono cresciuti sperimentando ma per cui sono nate nuove domande e dubbi sulla prossima direzione da prendere, capire come tentare di spingersi davvero oltre e superarsi per non restare in equilibrio con loro stessi e ancorarsi.

Tracklist

01. 321... major tom (00:59)
02. astronauta (04:04)
03. la libertà (03:31)
04. freddo cane (03:08)
05. looney (03:25)
06. lupo (03:00)
07. dalla terra a marte (03:40)
08. alveare (03:20)
09. martedì (03:42)
10. sentiero ripido (04:14)
11. bim bum bam (03:18)
12. mappamondo (03:37)
13. crescere (03:46)
14. precipitare (05:13)
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