Metallica, il film concerto 'S&M²' arriva al cinema: la recensione

Si è preso una bella responsabilità, Wayne Isham, nell'accettare la regia di "S&M²", remake - o reboot, o ancora celebrazione, in arrivo nei cinema italiani il prossimo 18 ottobre - dello storico "S&M" di vent'anni fa, quando i Metallica alzarono l'asticella della grandeur mainstream rock esibendosi con la San Francisco Orchestra per due serate al Berkeley Community Theatre: la rilettura di una pietra miliare richiede per lo meno cautela e rispetto, anche perché i tempi cambiano e coi tempi cambiano anche il peso dei simboli e il significato dei gesti.
Doverosa, quindi, prima che la parola venga lasciata alla musica e alle canzoni, l'introduzione documentaristica sulla preparazione dello show, funzionale innanzitutto a marcare la distanza tra il lavoro originale sugli arrangiamenti - firmato dallo scomparso Michael Kamen - e il nuovo team assemblato per "S&M²" diretto da Michael Tilson Thomas. E' una fase molto delicata, quella che precede il live vero e proprio, dove Edwin Outwater e Bruce Coughlin - rispettivamente il direttore d'orchestra e l'arrangiatore - lasciano trasparire il rispetto per il lavoro di Kamen, che - più che l'inevitabile benchmark - pare essere rimasta la bussola usata dall'equipaggio per ripetere, vent'anni dopo, l'impresa.
Se nel primo "S&M" la scommessa dei Metallica era quella di calarsi in un contesto a loro del tutto alieno - quello di un teatro, con l'accompagnamento di un'orchestra sinfonica - per "S&M²" la sfida è stata per certi versi ribaltata: il Chase Center di San Francisco - la struttura che lo scorso mese di settembre è stata inaugurata proprio dalla doppia data sinfonica dei Four Horsemen - è né più né meno la più classica delle arene dove James Hetfield e i suoi sono di casa.
Mentre vent'anni fa a stupire fu la dimensione più intima, a tratti cameristica, dello show imbastito dal gruppo di "Kill'em All", il concerto portato sul grande schermo da Isham non nasconde il piglio smaccatamente celebrativo, e per certi versi va bene così: laddove a risentirne, in quanto a resa finale, è l'atmosfera - le insegne degli sponsor che fanno da sfondo al primo piano del frontman non sono esattamente il massimo - a recuperare punti è la potenza dell'impianto scenico e dell'audio, che nonostante i tempi di lavorazioni piuttosto stretti (due settimane, nello specifico) restituisce fedelmente l'autentico muro di suono scaricato dall'impianto nelle orecchie degli spettatori. .
Restano le inevitabili modifiche nella setlist, con l'incipit e la chiusura identiche al concerto del '99 integrati agli aggiornamenti al repertorio più recente, scelta sacrosanta che valorizza l'intera operazione smarcandola dalla cifra di autoreferenzialità che le due ore e mezza della pellicola avrebbe reso poco sostenibile, soprattutto ai fan meno devoti del gruppo.
Due ore e mezza di show e un’energia sprigionata in tale quantità sia dal palco che dalla platea sono più uniche che rare da trovare, nei rockumentary degli ultimi anni: più che una celebrazione o un'operazione discografico commerciale, “S&M2" – per l'impegno in termini sia economici che emotivi profuso nella realizzazione dello stesso dalla band e dal suo entourage – pare più una quadratura del cerchio, un passaggio obbligato nella carriera di una band che è sempre stata capace di avere ragione del proprio destino, anche quando questi – come si è messo a fare ultimamente – decide di iniziare a giocare sporco. I fan non se ne privino, gli altri provino ad accettare la sfida: se non è understatement quello che cercate nel rock in tutte le sue declinazioni, questo è il live movie che potrebbe fare al caso vostro…
Setlist:
1 The Ecstasy of Gold (Ennio Morricone)
2 The Call of Ktulu
3 For Whom the Bell Tolls
4 The Day That Never Comes
5 The Memory Remains
6 Confusion
7 Moth Into Flame
8 The Outlaw Torn
9 No Leaf Clover
10 Halo On Fire
11 Scythian Suite, Op. 20, Second Movement (Sergej Sergeevič Prokof'ev)
12 Iron Foundry
13 The Unforgiven III
14 All Within My Hands
15 (Anesthesia) - Pulling Teeth (con assolo di Scott Pingel al contrabbasso elettrico)
16 Wherever I May Roam
17 One
18 Master of Puppets
19 Nothing Else Matters
20 Enter Sandman