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I Massive Attack, Bristol e la canzone alla base del trip-hop

Storia recente della band britannica, dalle origini a No Music For Genocide
I Massive Attack, Bristol e la canzone alla base del trip-hop

Come altri musicisti prima di loro, anche i Massive Attack hanno ritirato la loro musica da Spotify per protestare contro gli investimenti del fondatore Daniel Ek nella società di intelligenza artificiale militare Helsing. Hanno inoltre annunciato di avere aderito a No Music For Genocide, un gruppo di oltre 400 artisti ed etichette discografiche che hanno bloccato la loro musica dai servizi di streaming in Israele.

Al proposito il gruppo di Bristol ha rilasciato una dichiarazione in cui si legge: "Non essendo collegati a questa iniziativa e alla luce dei significativi investimenti del loro CEO in un'azienda che produce droni militari e tecnologia di intelligenza artificiale integrata in aerei da combattimento, i Massive Attack hanno presentato una richiesta separata alla nostra etichetta affinché la nostra musica venga rimossa dal servizio di streaming Spotify in tutti i territori. A nostro avviso, il precedente storico di un'azione efficace da parte degli artisti durante l'apartheid in Sudafrica e l'apartheid, i crimini di guerra e il genocidio ora commessi dallo Stato di Israele rendono la campagna "No Music for Genocide" un imperativo. Nel caso specifico di Spotify, l'onere economico a lungo gravante sugli artisti è ora aggravato da un onere morale ed etico, per cui il denaro duramente guadagnato dai fan e gli sforzi creativi dei musicisti finiscono per finanziare tecnologie letali e distopiche. Basta così. Un'altra strada è possibile".

Da parte loro, Spotify e Helsing hanno risposto dicendo: "Spotify e Helsing sono due aziende totalmente separate", ha affermato Spotify, aggiungendo che Helsing, di cui Ek è presidente "non è coinvolta a Gaza" e i suoi sforzi erano "concentrati sulla difesa dell'Europa in Ucraina". L'azienda in questione ha dichiarato: "Attualmente stiamo assistendo alla diffusione di informazioni errate secondo cui la tecnologia di Helsing sarebbe impiegata in zone di guerra diverse dall'Ucraina. Questo non è corretto. La nostra tecnologia viene impiegata nei paesi europei solo a scopo di deterrenza e di difesa contro l'aggressione russa in Ucraina".

La presa di posizione dei Massive Attack è significativa in quanto sono il primo gruppo di una major a uscire da Spotify. Ciò significa che non potranno utilizzare Bandcamp, che è riservato agli artisti indipendenti. Hanno tuttavia un proprio sito web. Esistono inoltre altri servizi di streaming che non investono in tecnologia militare.

Quella che segue è la storia di come i Massive Attack sono diventati i Massive Attack, di come "Blue lines" sia uno degli album chiave degli interi anni Novanta e di come una canzone più delle altre abbia contribuito a fare la storia.

Shara Nelson era a metà delle registrazioni vocali ai Coach House Studios di Bristol, quando le vennero in mente la melodia e il testo di quella che sarebbe diventata "Unfinished sympathy". Era l'estate del 1990 e la Nelson era la cantante ospite dell'album d'esordio dei Massive Attack "Blue lines". Il collettivo trip-hop (ma all'epoca non era ancora stata coniata tale definizione) formatosi nel 1988 composto da Robert "3D" Del Naja, Grant "Daddy G" Marshall e Andrew "Mushroom" Vowles.

Il giorno in cui nacque "Unfinished sympathy", avevano faticato a registrare un brano intitolato "Safe From Harm". Shara lo ha ricordato in una intervista concessa alla rivista Uncut nel 2010. "Non riuscivo a concentrarmi molto bene. Così ci dissero di prenderci una pausa e di bere una tazza di tè. Io non bevevo tè, quindi mi misi in un angolo e iniziai a cercare di mettere insieme quest'idea che mi frullava in testa da un po'. Farfugliavo tra me e me, canticchiando qualcosa come ‘I know that I’ve imagined love before'. Melodia e parole iniziarono a prendere forma."



In quel momento, in studio con Shara c'erano il produttore Jonathan "Jonny Dollar" Sharp e Andrew "Mushroom" Vowles . Ancora la Nelson ricorda cosa accadde: "Mushroom sentì ciò che stavo facendo e disse: 'Cos'è? Ragazza, canta.' Così iniziai a cantare, Mushroom ha aggiunto un po' di ritmo e Jonny Dollar si mise a suonare archi sintetici, questo è tutto. Era un pezzo davvero ribelle."

La canzone, co-firmata da Nelson, Vowels, Del Naja, Marshall e Dollar, sarebbe stata il secondo singolo dell'album. Il brano era accompagnato da un video all'avanguardia che proiettò i Massive Attack e l'intera scena musicale di Bristol all'attenzione del mondo intero.


Già, la scena musicale di Bristol, una città di poco più di 400.000 abitanti, le radici del cui suono può essere fatto risalire al 2 aprile 1980, quando la polizia fece irruzione al Black and White Cafe nel quartiere di St Pauls. La pressione operata a quel tempo dalla polizia giunse a un punto critico, scatenando una rivolta a causa delle tensioni razziali e dalle controversa legge sus (da "suspected person") che consentiva a un agente di polizia di fermare, perquisire e potenzialmente arrestare persone ritenute sospette. L'ondata di rabbia della comunità di St Pauls colse di sorpresa la polizia, che si ritrovò presto in inferiorità numerica. In seguito alla rivolta, la polizia allentò la morsa su St Pauls creando i presupposti per cui le comunità riuscivano ad organizzare delle feste improvvisate per strada portando degli impianti audio. Questi impianti fornivano il sottofondo musicale al centro di Bristol e sarebbero diventati una forza unificante per i giovani della città, indipendentemente dal colore della loro pelle.


Il produttore e dj di origine giamaicana, cresciuto a Bristol, Roni Size nel documentario della BBC del 2016 'Unfinished: The Making Of Massive Attack' ha spiegato: "La cultura dei sound system era tutta incentrata sul fai da te. Si trattava di imparare come montare gli amplificatori, come caricare correttamente gli altoparlanti sul furgone, persino imparare a guidare un grosso camion nelle strette strade di St. Pauls."

La cultura dei sound system condivideva un'etica fai-da-te con il punk e c'era una band post-punk di Bristol, i Pop Group, che avrebbe avuto un'enorme influenza sullo sviluppo del sound di Bristol. Il suono dei Pop Group era aggressivo e avanguardistico, aveva in sé elementi di funk, free jazz e dub. Recatisi a suonare a New York, rimasero affascinati dalla nascente cultura hip-hop, come ricordato dall'ex cantante e fondatore Mark Stewart in 'Unfinished': "Vivevamo praticamente a New York. All'improvviso, qualcuno dice che c'è un programma radiofonico davvero figo su questa cosa chiamata Kiss FM e WBLS. Allora avevamo dei grandi ghetto blaster con registratori a doppia cassetta. Copiavamo queste cassette e le riportavamo a Bristol. Copiavamo, copiavamo, copiavamo. 3D ne venne ispirato. In un attimo, a Bristol tutti si appassionavano all'hip-hop. Londra non se ne era neppure accorta."

A metà degli anni '80, la scena di Bristol era fiorente e il suo epicentro era il Dugout, dove i Wild Bunch si esibivano regolarmente e dominavano la scena dei club di Bristol. Nel 1988, i Massive Attack nacquero come spin-off dei Wild Bunch e comprendevano Daddy G, Mushroom, 3D e, agli esordi, Tricky. 3D era stato coautore di "Manchild" di Neneh Cherry. Insieme al marito, il compositore e produttore Cameron McVay, la Cherry aiutò i Massive Attack a registrare "Blue Lines", a cui iniziarono a lavorare nel 1990. Sheryl Garratt, ex direttrice di The Face, affermò: "Uno dei motivi che resero i Massive Attack il fenomeno che erano fu l'incontro con Neneh Cherry e Cameron McVay. Li supportarono finanziariamente, diedero loro molte risorse, li incoraggiarono e coltivarono il loro talento."



Nonostante il loro talento, i Massive Attack non erano guidati dall'ambizione o dal desiderio di diventare famosi. "Eravamo dei pigroni di Bristol", riportò Daddy G al The Observer nel 2004. "Fu Neneh Cherry a prenderci a calci nel culo e a farci entrare in studio. Registrammo molto a casa sua, nella stanza del suo bambino... quello che cercavamo di fare era creare musica dance per la testa, piuttosto che per i piedi. Penso che sia il nostro album più fresco, eravamo al massimo della nostra forza in quel momento."

A quel tempo, il sound che il giornalista musicale Andy Pemberton avrebbe definito "trip-hop" nel numero di giugno 1994 della rivista Mixmag stava prendendo forma, una fusione di hip-hop newyorkese con dub, soul, funk, jazz ed elettronica, il tutto intriso di un'atmosfera malinconica e rilassata. Questo era il sound che avrebbe contraddistinto "Blue Lines" e che sarebbe emerso per la prima volta in "Unfinished Sympathy" , pubblicato come singolo due mesi prima dell'uscita dell'album nell'aprile del 1991. "'Blue Lines' ebbe un impatto tale che riconobbero il sound di Bristol", ricorda ancora
Roni Size in 'Unfinished' . "Era quel sub-basso di fondo del dub. Erano i break dell'hip-hop e i due si fondevano perfettamente. Credo che i Massive Attack vi abbiano davvero attinto."

Una volta che Mushroom, Nelson e il produttore Dollar ebbero elaborato le basi della melodia vocale e del testo della Nelson, i Massive Attack lavorarono al brano durante una jam session. Il titolo "Unfinished Sympathy" venne deciso quello stesso giorno. "Odio dare un titolo a qualsiasi cosa senza un tema", disse Robert Del Naja alla rivista Select nel 1992. "All'inizio il titolo è venuto fuori per scherzo, ma si adattava perfettamente alla canzone e agli arrangiamenti che non potevamo far altro che usarlo."

Una delle decisioni principali prese nelle prime fasi del brano fu quella di utilizzare una vera orchestra. "Il synth suonava troppo pacchiano", disse Mushroom a Sounds nel 1991. "Così abbiamo pensato di usare degli archi veri". Dollar contattò il produttore musicale Wil Malone per arrangiare e dirigere gli archi, che furono registrati nello Studio Two degli Abbey Road Studios di Londra. Un'orchestra di 42 elementi fu ingaggiata per eseguire l'arrangiamento d'archi. Dollar aveva detto a Malone di fare quello che voleva con l'arrangiamento d'archi. "Il mio approccio per "Unfinished Sympathy" è stato quello di creare un brano davvero aperto", disse Malone alla rivista Uncut. "In pratica è solo un groove, tastiere e la splendida voce di Shara Nelson. Nella maggior parte degli arrangiamenti d'archi che realizzo, gli archi vengono 'rimessi' nel mix. In altre parole, sono così silenziosi che non li senti davvero, o sono mixati, così che puoi sentire solo le linee principali. Ma in "Unfinished Sympathy", gli archi sono esposti. Si sentono davvero e penso che questo crei qualcosa di diverso." I Massive Attack non avevano mai pensato di utilizzare un'orchestra completa per l'album, non avevano previsto un budget per questa operazione. Mushroom dovette vendere la sua auto per coprire tutti i costi di ingaggio dell'orchestra.

"Unfinished Sympathy" uscì l'11 febbraio 1991, nel pieno della Guerra del Golfo. Su consiglio della loro casa discografica e del management, il gruppo eliminò la parola "Attack" dal nome, presumibilmente per evitare che il brano venisse bandito dalla BBC, pubblicando il brano semplicemente come "Massive". Ebbe un buon successo, raggiungendo il tredicesimo posto nella classifica dei singoli in Gran Bretagna. La critica lo incensò, era nato il trip hop.

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