
Gigi D’Alessio è sicuramente il fenomeno musicale dell’anno. Un successo inaspettato che, dall’ultimo Festival di Sanremo, l’ha definitivamente imposto all’attenzione del grande pubblico, un disco ai vertici delle classifiche da più di quindici settimane con circa 300 mila copie vendute, un tour che registra il tutto esaurito da Palermo a Milano…
Una gran curiosità ci ha spinti ad incontrarlo per scoprire qualcosa in più su questo artista che con le sue canzoni rappresenta e racconta la Napoli di oggi …e l’immagine che, dalla nostra breve chiacchierata, ne è emersa, è piuttosto lontana da quella che ci si potrebbe aspettare...
Gigi, Napoli fa da sfondo alla maggior parte delle tue canzoni. La Napoli che canti tu è però una Napoli popolare, la Napoli dei quartieri, non credi che sia un’immagine troppo stereotipata, forse sorpassata, della tua città?
No, affatto. Io canto Napoli come la vedo io. Scrivo di realtà che conosco, musico storie che vivo, emozioni che provo. E’ vero, a volte canto di realtà molto precise, ma la mia Napoli non è una bella cartolina, è una città viva e colorita, a volte dolorosa, comunque unica, che io voglio mettere sotto gli occhi del mondo. Per me essere di Napoli è come avere una targa. Io non mi allontanerò mai dalle mie radici. Voglio essere la voce di Napoli nel mondo, sempre… Quando mi avvicinavano e mi chiedevano del Napoli in serie A…era una grande emozione!!
E non credi invece che questo blocchi la tua definitiva affermazione a livello nazionale? Che sia cioè una delle ragioni dello scetticismo che ancora aleggia nei confronti della tua musica?
Il fatto è che i critici giudicano senza ascoltare. Io uso parole semplici che però toccano il cuore, le mie canzoni regalano emozioni… Per amarle bisogna viverle, ricercare pezzi della proprio vita fra le righe del testo, immergervisi…con semplicità!
I critici…tasto dolente! La critica e i giornali continuano a snobbarti e, a tuo dire, non ti danno lo spazio che meriti… Ne è nata una polemica che si trascina da mesi… Non credi che tutto questo lamentarti possa giocare a tuo sfavore?
Guarda che io non mi sto piangendo addosso, cerco solo di far sentire la mia voce…, voglio che la gente sappia la mia verità! Vedi, è vero che i giornali non fanno vendere i dischi, ma è innegabile che contribuiscano a creare l’immagine di un personaggio. Quella che continuano a proporre di me è così lontana da come sono veramente che mi sembra giusto rivendicare uno spazio per dire al mondo chi è Gigi D’Alessio, dove vuole arrivare, cosa cerca di dire con le sue canzoni… Le mie canzoni sono semplici ed è per questo che piacciono alla gente. Invece ai critici piacciono le cose che capiscono solo loro. Grazie, non mi interessa!
Parliamo ancora di Napoli…una città che sembra essersi risvegliata artisticamente. Un nuovo inizio dopo i fasti degli anni ’70 che vedevano le sperimentazioni di Sorrenti e Tony Esposito, il blues drammatico del primo Pino Daniele, la vena sarcastica di Bennato fino al rock progressivo degli Osanna. Oggi in classifica troviamo i 99 Posse, gli Almamegretta, i Bisca…. Non trovi che la tua musica sia un po’ estranea a questa nuova realtà?
Ti faccio notare che avanti a tutti questi nomi, in classifica, ci sono io! Voglio dire, credo che ci sia posto per tutti. Napoli è in questo senso una città in grande fermento, una città fortunata. E’ come una grande torta e c’è una fetta per tutti… Stimo gli artisti che hai citato e non mi sono mai precluso nessuna possibilità di collaborazione, anzi. Nel mio ultimo disco ho voluto Lina Sastri e Peppe Barra e lavorare insieme è stata una bellissima esperienza. Se qualcuno vuole confrontarsi e collaborare con me, io sono qui!
Quest’estate ti vede grande protagonista… Per incontrarti abbiamo fatto i salti mortali! Quanto è cambiata la tua vita negli ultimi mesi?
(Ride) Vedi, la maggior parte della gente è convinta che io abbia avuto successo a Sanremo…, e invece sono anni che a Napoli mi considerano Maradona! Voglio dire, non è cambiata la mia vita ma il mio modo di vivere perché tutto si è amplificato… Sono stato travolto dagli impegni e negli ultimi mesi sono più le notti che ho passato in giro per l’Italia a lavorare che quelle che sono rientrato a casa mia. Certo, questo mi porta a sacrificare molto tempo alla mia famiglia…, ma adesso ho una famiglia più grande di cui devo occuparmi: il mio pubblico…
Il tuo pubblico.. Ne parli sempre con grande entusiasmo. Ho visto il tuo concerto e anche durante lo spettacolo tu lasci molto spazio ai tuoi fan…, parli con loro, li rendi partecipi dell’evento… E’ come se un filo di energia vi unisse…
Ti ho detto, sono la mia famiglia. Loro mi considerano un fratello famoso e spesso mi capita che mi chiedano consigli…è molto tenero. E’ un rapporto molto diretto. Io non faccio il divo, non creo barriere fra me e i miei fan. Dirti che il successo non mi ha cambiato suona retorico ma io non mi dimentico mai che tutto quello che ho lo devo a loro, che se non ci fossero io non esisterei. Io sono il primo ad amarli…
Parliamo delle tue canzoni… Quanto di te c’è in quello che canti?
Nei testi delle mie canzoni c’è tutta la mia vita… La mia vita vissuta e quella solo immaginata, ma possibile, e spesso ci sono fantasmi di donne che tornano nei miei sogni e nelle mie parole…
Te l’avranno chiesto un milione di volte …ma chi è Annarè? E’ anche lei uno dei tuoi “fantasmi”?
(Ride) E’ vero, mi chiedono tutti se questa Annarella esiste o no. Ma che importanza ha se è una storia vera…o se invece l’ho resa vera nella mia fantasia? E’ una figura che mi accompagna da sempre…un grande amore abortito, una ferita sempre aperta, la donna ideale con cui costantemente misuriamo la realtà….un sogno. C’è un’Annarella nella vita di tutti.
“Annarè” è anche il titolo del tuo primo film… “D’Alessio batte Di Caprio” titolarono i giornali, ricordi? Quella cinematografica è stata solo una parentesi o un’esperienza che intendi ripetere?
Lascia stare, per favore! Io non sono un attore. Quella del film è stata un’esperienza chiusa in sé, legata a un altro momento della mia vita. Adesso sono concentrato sulla mia musica ed è tutto quello che mi interessa, assorbe tutte le mie energie… No, il cinema è fuori dai miei progetti.
Di fatto tu sei un musicista a tutti gli effetti… Sei diplomato in pianoforte al conservatorio, vero?
In pianoforte e organo al conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli… Scrivo la mia musica, arrangio le mie canzoni… Studiare al conservatorio è stato fondamentale per la mia formazione, ed io mi sono preso solo il meglio dell’esperienza perché facevo gli esami da privatista! L’atmosfera rigida che si respira nell’ambiente della scuola, la fredda tecnica imposta sulla creatività di cui tutti si lamentano, io non ne ho risentito….
Quali musicisti hanno contribuito alla tua crescita artistica?
Claudio Baglioni è il mio modello e mito di sempre… Ti dico solo che il mio primo figlio l’ho chiamato Claudio! Ma tutti i grandi cantautori mi hanno sempre fortemente influenzato…Dalla, Battisti, Pino Daniele…
Che musica ascolta Gigi D’Alessio?
Di tutto. Sono molto curioso e mi piace ascoltare le cose più diverse. Anche se per me le parole di una canzone sono una parte fondamentale per vivermela emotivamente, e quindi amo soprattutto la musica italiana…
Qual è la tua canzone preferita?
Delle mie?… Quella che sto scrivendo adesso….
Hai iniziato la promozione del tuo disco all’estero… Già l’ultimo singolo estratto da “Quando la mia vita cambierà”, “Como suena el corazon” ripropone ritmi e atmosfere latine… Ti sentiremo cantare in Spagnolo come Neck e Ramazzotti?
Sto traducendo il disco… La Spagna è sicuramente il paese più vicino al mio temperamento, sono sicuro che piacerà.
Diciamo che ultimamente hai realizzato parecchi sogni…. Ne hai ancora qualcuno nel cassetto?
Ogni mattina mi sveglio ed è un sogno realizzato. La vita che sto vivendo è un sogno. Ho tanti progetti, ma il sogno è quello che sto vivendo ad occhi aperti.
Se potessi tornare indietro, c’è qualcosa della tua vita che cambieresti? Qualche scelta che non rifaresti o un’opportunità che non ti lasceresti scappare…?
No, assolutamente. Ho vissuto ogni istante della mia vita mettendoci l’anima. Ho pagato i miei sbagli e mi godo le mie vittorie… Rivivrei tutto, esattamente come ho fatto!