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«LA FIGLIA DELL’OCEANO - Dario Salvatori» la recensione di Rockol

Sì, sono una strega

Vita di Yoko Ono

Recensione del 01 mag 2025 a cura di Franco Zanetti

Il Saggiatore, 304 pagine, 19 euro

Voto 7/10

La recensione

Non metto in discussione l’autoinvestitura dell’autore - nella prefazione - a “più grande esperto italiano di Yoko Ono”. Il libro la certifica abbondantemente, in particolar modo per come ricostruisce nel dettaglio gli anni dell’infanzia e della scapestrata giovinezza dell’artista giapponese, diciamo fino all’incontro con John Lennon – senza il quale dubito che le sarebbero stati dedicati dei volumi biografici (nella sola Italia ne sono stati pubblicati altri due di autori italiani: uno di Fabio Alcini, edito nel 2004 e riedito di recente, e recensito qui, e uno di Matteo B. Bianchi, uscito nel 2018 e pure recensito qui). Della competenza di Dario Salvatori, quindi, non dubito. Proprio per questo colgo l’occasione per un ragionamento che riguarda l’editing dei libri di argomento musicale. Quando un autore consegna l’ultima stesura di un suo lavoro, lo ha già scritto (ovviamente) e più volte riletto; cosa che gli impedisce un approccio critico di verifica delle informazioni in essa stesura contenute. Il compito della verifica è affidato solitamente a un editor della casa editrice, che puntigliosamente controlla (o puntigliosamente dovrebbe controllare) dati, date, informazioni nel libro che sta editando. Da una casa editrice prestigiosa come Il Saggiatore, mi sarei aspettato che questa verifica fosse stata compiuta con la massima attenzione. Invece, da semplice lettore (per quanto informato sui fatti) ho trovato nelle pagine più di una inesattezza. Partendo da quelle più grave: Salvatori perpetua – pagina 47 - la leggenda, sostenuta da Lennon (che aveva una fissa per il numero 9) secondo la quale il primo suo incontro con Yoko sarebbe avvenuto il 9 novembre del 1966. Mentre è stato ampiamente dimostrato che la data corretta è in effetti il 7 novembre dello stesso anno. A pagina 103, l’autore scrive che nel 1969 Yoko era insofferente delle invettive di Paul McCartney e di sua moglie Linda, “vegani convinti”. Pura invenzione: la conversione al vegetarianesimo dei coniugi McCartney è del 1975. A pagina 148, a proposito del concerto del 6 giugno 1971 di Frank Zappa al Fillmore East, e del bis che lo chiuse, per il quale salirono sul palco anche John e Yoko, Salvatori chiosa “purtroppo non rimane alcuna documentazione discografica”. Non è vero. Quel bis è incluso nell’album “Some time in New York City” di John Lennon, con il titolo “Live Jam”; nel disco di Zappa “Playground Psychotics” (1992) e nel box di 8 cd di Zappa “Mothers 1971” (2022). A pagina 173, si scrive che Phil Spector aveva fatto sparire i nastri dell’album “Walls and bridges”: non è così, i nastri trafugati da Spector (e poi ritrovati) erano quelli dell’album “Rock’n’roll”. A pagina 217, l’album con la colonna sonora del musical “New York Rock” (maggio 1994) viene definito “disco raro e quotato, preda di pochi collezionisti”. Per la verità, sul sito-mercato Discogs, quel disco è in vendita a prezzi variabili da un minimo di 4 dollari a un massimo di 15 dollari – non propriamente una quotazione da rarità. Chiudo con la nota di pagina 245, in cui è scritto che John Cage partecipò a una puntata speciale di “Lascia o raddoppia” nel 1959; non era una puntata speciale, Cage partecipò da concorrente a ben cinque puntate del quiz di Mike Bongiorno (29 gennaio, 5, 12, 19 e 26 febbraio 1959).

Queste precisazioni non sono finalizzate a sminuire il lavoro di Salvatori: come scrivevo prima, gli autori spesso vanno a memoria, e le verifiche spetterebbero a editor di buone capacità e di buona volontà. Nel caso di questo libro, così non è stato. Peccato, perché il lavoro di Salvatori l’avrebbe meritato.

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