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«IL LIBRO DELLE DONNE NEL ROCK DI ROLLING STONE VOL.1 - Autori Vari» la recensione di Rockol

Autori Vari - IL LIBRO DELLE DONNE NEL ROCK DI ROLLING STONE VOL.1 - la recensione

Recensione del 16 dic 1998

ArcanaEditrice, pagg. 256, £. 28.000

La recensione

Dallo sterminato archivio della rivista Rolling Stone, sotto la cui egida è stato realizzato questo assemblaggio italiano, ecco arrivare un volume (il primo di due) dedicato a ripercorrere le origini della musica al femminile, in questo caso soffermandosi a sviscerare storie, aneddoti e notizie relative all’arco di tempo che va dal 1920 al 1976. Se le distinzioni tipo "la musica al femminile" da sempre trovano delle opportune riserve, spesso e in primo luogo proprio da parte delle artiste stesse, che vorrebbero essere comprese, apprezzate ed eventualmente analizzate a prescindere dal loro sesso, è anche vero che c’è uno specifico femminile a cui le artiste raccontate in questo volume si rifanno, o meglio, è proprio dalla lettura dei loro ritratti che se ne può comporre uno sufficientemente vasto e completo. Il volume si articola in tre parti: la prima si intitola "Le pioniere del rock’n’roll: blues, jazz, gospel, rhythm’n’blues e country", e traccia la vicenda artistica e umana di personaggi come Ma Rainey, Bessie Smith, Billie Holiday, Mahalia Jackson ed Etta James: in una parola, le genitrici della odierna musica rock, in qualunque modo la si affronti. Il secondo capitolo è intitolato "Passerotti e virago: il pop, il folk e il rock negli anni ’50 e ‘60" e lascia scorrere la storia di Petula Clark, Nanci Sinatra, Cher, Dusty Springfield, Carole King, Aretha Franklin, Diana Ross, Joan Baez e tante altre. Già dai nomi ci si rende conto della diversità delle proposte musicali, che rispecchia uno scenario quanto mai eterogeneo se abbracciato nel suo complesso. Il terzo e ultimo capitolo si intitola "Electric Ladyland: il rock negli anni ’60 e ‘70" e si dedica a personaggi come Tina Turner, Joni Mitchell, Janis Joplin, Bette Midler - tra gli altri. Insomma, una buona raccolta di storie, raccontate nel tipico stile giornalistico statunitense, l’unico che è riuscito a fare della sua versione ‘musicale’ qualcosa di molto vicino alla letteratura. Sono in effetti dei veri e propri racconti, che non mancheranno di intrigarvi se soltanto avrete la voglia di dedicarvi ad un viaggio a ritroso nel tempo.


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