Nelly Furtado - THE BEST OF NELLY FURTADO - la recensione

Il primo album di Nelly Furtado vide la luce nell'ormai lontano duemila, quando la cantante canadese di origini portoghesi venne lanciata nel mondo della musica pop dal singolo “I'm like a bird” e dall'album “Whoa, Nelly!”. Da allora è passata parecchia acqua sotto i ponti, nonché milioni di copie vendute con altri tre dischi come “Folklore” (2003), “Loose” (2006) e “Mi plan” (2009).
Ora per Nelly è ora di fare il punto della situazione con il primo greatest hits “The best of Nelly Furtado”, una raccolta che comprende grandi successi come “Maneater”, “Turn off the light”, “Manos al aire” e “Promiscuos” (con Timbaland), due collaborazioni (apparse nei rispettivi album) con il colombiano Juanes (“Fotografia”) e con l'inglese James Morrison (“Broken strings”), oltre a tre brani inediti come “Night is young”, “Girlfriend in the city” e “Stars”. A proposito di questi tre episodi l'artista ha dichiarato: “Le prime due qualche tempo fa sono finite su internet in versioni davvero orribili e così ho deciso di completarle e pubblicarle su questa raccolta, mentre la terza è una canzone che avevo composto con Lester Mendez per le sessioni di “Loose” e che ho deciso di recuperare per l'occasione”. La pubblicazione è disponibile anche in versione deluxe con un secondo CD contenente le collaborazioni con Michael Bublè (“Quando, quando, quando”), Juanes (“Te busque”), il remix di Asha (“I'm like a bird”), Tiesto (“Who wants to be alone”), The Roots (“Sacrifice”) e Keith Urban (“In God's hands”).