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«MONTERO - Lil Nas X» la recensione di Rockol

C'è vita oltre TikTok? Il caso di Lil Nas X

Come si sopravvive a una hit-meme rimasta al primo posto della classifica americana per 19 settimane consecutive? Lo dimostra Lil Nas X, che spazza via la mascolinità tossica del rap americano e ne ribalta i luoghi comuni. La recensione di "Montero".

Recensione del 20 set 2021 a cura di Mattia Marzi

Voto 7.5/10

La recensione

C’è vita oltre a TikTok? Come si sopravvive a una hit-meme su cavalli e trattori scritta su un beat preso da YouTube e registrata con 50 dollari, rimasta al primo posto della classifica americana per 19 settimane consecutive, capace di totalizzare quasi 2 miliardi di stream su Spotify tra la versione originale e il remix (in duetto con Billy Ray Cyrus, il papà di Miley) e di aggiudicarsi 14 Dischi di platino solo negli Usa (e una cinquantina nel resto del mondo)? La risposta sta tutta in “Montero”, l’atteso album d’esordio di Lil Nas X. Arriva tre anni dopo “Old town road”, la hit che fece del rapper statunitense – all’epoca 19enne – un fenomeno a livello mondiale, soprattutto grazie alla spinta del social network. Dai lati oscuri del successo, tra cattivi pensieri (“Death right now”), gossip (“Scoop”), solitudine (“Dont want it”) e aspettative (“One of me”), al rapporto con la propria sessualità (“Sun goes down”): puntando su introspezione e autoanalisi, nei quattordici pezzi – e una skit – che compongono l’album Lil Nas X affronta almeno due sfide. La prima: provare di non essere solamente una meteora. La seconda: dimostrare di non essere uno di quei trapper d’oltreoceano dai nomi impronunciabili che fanno dischi in cui le tracce sono una uguale all’altra, dall’inizio alla fine.

Disagio e sessualità

Al racconto della scalata al successo, dal disagio alla conquista di un posto di rilievo del music biz, Lil Nas X affianca un’altra narrazione. Incentrata soprattutto sulla sua omosessualità. Non è un mistero: fece coming out su Instagram nel 2019 e sui social, nei testi delle canzoni uscite in questi tre anni e nei videoclip ha sempre inserito un qualche riferimento alla sua sessualità. Sul palco dei BET Awards, lo scorso giugno, mentre DaBaby si esibiva con un testo pieno di immagini legate machismo violento (quello di “Ball if I want to”: “Tonight I wanna fuck a Rapunzel”, “when she throw that ass back I say ‘Yeah’”), Lil Nas X si scambiava un bacio gay con uno dei suoi ballerini sulle note di “Montero (Call me by your name)” a sostegno delle battaglie della comunità LGBTQ+.

Contro la mascolinità tossica del rap

“Non voglio vivere il resto della mia vita facendo ciò che non voglio fare. Ho capito di essere stato per tante persone una testa d’ariete: le ho aiutate a sentirsi a loro agio”, disse un paio d’anni fa in un’intervista. È questo il suo messaggio e Lil Nas X – che deve la passione per la musica a suo padre, cantante gospel – lo ribadisce nelle tracce di “Montero”, un disco personale che non a caso ha voluto intitolare come il suo vero nome, prendendo le distanze dalla mascolinità tossica del rap americano e ribaltandone i luoghi comuni.

Grandi beat e guizzi pop

Quanto a sonorità e atmosfere l’album è vario ed eterogeneo, colorato tanto quanto la copertina, che ritrae il rapper sospeso – nudo – in un’ambientazione quasi fantasy. Ci sono buone prove rap come “Industry baby”, con lo zampino di Kanye West (Lil Nas X ha detto che non intende rivelare come ha convinto il rapper a cedergli il beat), già 350 milioni di ascolti su Spotify. Ci sono ottimi guizzi pop, come “Thats what I want” (prodotta da Ryan Tedder degli OneRepublic) o il duetto con Elton John su “One of me”. E ci sono pure esperimenti pop-punk, come in “Lost in the citadel”: la produzione, qui, è di John Cunningham, già al fianco di Halsey e dell’astro nascente dell’indie rock statunitense Maggie Lindemann. “Old town road”? No, non c’è. Ma in compenso a chiudere il disco è il duetto con Miley Cyrus su “Am I dreaming”, che suona quasi come una chiusura del cerchio. Da oggi il rap americano è un po’ meno grigio.

Tracklist

01. MONTERO (Call Me By Your Name) (02:17)
02. DEAD RIGHT NOW (03:41)
03. INDUSTRY BABY (feat. Jack Harlow) (03:32)
04. THATS WHAT I WANT (02:23)
05. THE ART OF REALIZATION (00:24)
06. SCOOP (feat. Doja Cat) (02:54)
07. ONE OF ME (feat. Elton John) (02:41)
08. LOST IN THE CITADEL (02:50)
09. DOLLA SIGN SLIME (feat. Megan Thee Stallion) (02:25)
10. TALES OF DOMINICA (02:26)
11. SUN GOES DOWN (02:48)
12. VOID (04:08)
13. DONT WANT IT (02:10)
14. LIFE AFTER SALEM (03:30)
15. AM I DREAMING (feat. Miley Cyrus) (03:03)
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