Per la serie "a volte ritornano", ecco i Jonas Brothers, i tre fratelli saliti alla ribalta intorno alla metà degli anni Duemila grazie alle serie tv di Disney Channel: il trio, che si era sciolto nel 2013, si ricompone per un nuovo album, questo "Happiness begins", a cui si legano il documentario "Chasing happiness" e il tour mondiale che nel febbraio del 2020 porterà i Jonas ad esibirsi dal vivo anche in Italia, per una data al Mediolanum Forum di Assago, a Milano.
"Happiness begins" segna il ritorno della band dopo una pausa di sei anni: Kevin, Joe e Nick riprendono il discorso lì dove lo avevano interrotto nel 2013, quando - dopo aver pubblicato quattro album di inediti e qualche disco dal vivo vendendo circa 20 milioni di copie in tutto il mondo - decisero di mettere in pausa il progetto dei Jonas Brothers. L'album rappresenta l'inizio di una nuova era per il trio, che per le nuove canzoni si è avvalso della produzione di Ryan Tedder, mente degli OneRepublic, e delle collaborazioni di Shellback e Greg Kurstin: praticamente gli autori e i produttori di riferimento del pop internazionale.
"Per noi questo album è il culmine degli ultimi dieci anni della nostra storia come fratelli", fanno sapere loro, che hanno stemperato l'attesa dei fan negli scorsi mesi con il singolo "Sucker", che li ha portati dritti al primo posto della Billboard Hot 100, la principale classifica musicale dell'industria discografica statunitense, che elenca i singoli di maggiore successo (basandosi sui passaggi in radio, sulle riproduzioni in streaming, sulle vendite dei dischi e sulle visualizzazioni su YouTube).
È stata la prima volta, in questo secolo, che una band ha tagliato quel traguardo (prima di loro c'erano stati gli Aerosmith, nel 1998, con "I don't want to miss a thing"). A conferma che da parte del loro pubblico c'è ancora dell'interesse nei confronti dei Jonas Brothers: anche se le ragazzine che li seguivano ai tempi di Disney Channel ora sono cresciute e hanno rinchiuso in soffitta i poster e i vecchi cd del trio. Magari questo album gli farà venire voglia di tirarli giù e riascoltarli, tornando per tre quarti d'ora le brufolose liceali di una decina di anni fa.
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