Opus 3000: leggi qui la recensione di "Benevolence"
Album d'esordio per il progetto ambient neoclassico formato dalla pianista Gloria Campaner, dal produttore e percussionista Francesco Leali e dal violoncellista e bassista Alessandro Branca.
Gli Opus 3000 sono Gloria Campaner, pianista, Francesco Leali, produttore e percussionista, e Alessandro Branca, violoncellista e bassista; un progetto nato dalla voglia di sperimentale unendo le capacità di tre artisti dalla formazione classica e mettendoli alla prova con sonorità tipicamente ambient ed elettroniche. Una commistione perfettamente riuscita che ha dato origine a “Benevolence” primo album del trio, registrato a Milano nel corso del 2017. Otto i pezzi in scaletta, trenta minuti di un flusso costante e riflessivo di suoni perfettamente calibrati e lavorati in sottrazione, mutuati da ripetuti ascolti di artisti quali Sakamoto, Nyman, Johansson e Frahm.
Un’esplorazione cosmica tra suono e immagini che trasporta l’ascoltatore-spettatore dal classico e soffice accostamento tra pianoforte e violoncello all’aggressività e dinamicità delle tecniche di produzione e strumentazione moderne che variano da sentimenti di amore e serenità ad ambienti scuri ed ostili.
Ambient, neoclassica, elettronica: tre mondi che per esperienza sappiamo andare perfettamente d’accordo (Jon Hopkins non lo scopriamo certo oggi) e che qui confluiscono abilmente in un unico paesaggio sonoro fondendosi ripetutamente a supporto di melodie dal tocco delicato e dal sapore fortemente cinematografico (“Lowland wonderer”, “Karowe AK6”), fino a sfociare in momenti più esplicitamente dilatati ed acustici (“Unfreeze”, che comunque ha un legame diretto con il mondo del cinema, più precisamente con “They sell”, corto presentato alla Biennale di Venezia) o addirittura quasi sperimentali e dai risvolti quasi dark (“Evolver”, “Benevolence I”).
“Benevolence” è tutto questo, l’opera di confine di un trio dalle basi formali solidissime. Un disco da ascoltare con cognizione di causa e prendendosi il giusto tempo per poterlo vivere, o meglio, per esplorarlo fino in fondo. Un lavoro soffuso, dilatato, quasi sfuggevole, che necessariamente doveva funzionare ed effettivamente funziona molto bene in cuffia grazie al grande lavoro fatto in termini di produzione e post (registrato da Giuseppe Albrizio al SAE Studios di Milano, mixato e masterizzato da Thomas Feriero al The Hidden Mountain sempre a Milano). Ce ne fossero di .esperimenti così. Realizzato con il supporto del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” (Ed. 2016), “Benevolence” è stato presentato all’interno del calendario della Milano Music Week con un listening party presso Serendeepity, lo storico record store di Porta Ticinese. Un disco vero in un vero negozio di dischi. Non un caso.
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