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«LOOK UP - Ringo Starr» la recensione di Rockol

Il ritorno al country di Ringo Starr

Nel suo nuovo album, "Look up", l'ex Beatle abbraccia le sonorità del blues dei 'bianchi'

Recensione del 12 gen 2025 a cura di Paolo Panzeri

Voto 7/10

La recensione

Ringo Starr viaggia verso gli 85 anni, li raggiungerà – a Dio piacendo – il prossimo mese di luglio. Dei quattro Beatles è sempre stato quello visto con grande simpatia, ma di certo il meno celebrato. Un po' perché, confinato dietro la batteria, se ne stava in secondo piano e molto perché nella sua squadra militavano tre fuoriclasse assoluti che con il loro talento e la loro personalità avrebbero oscurato la quasi totalità dei musicisti pop e rock. Detto questo, il buon Ringo non ha campato proprio del tutto sulla gloria e sui crediti racimolati al tempo dei Fab Four, si è messo in gioco come solista (con risultati alterni) e da quel 1970 in cui i ragazzi di Liverpool se ne andarono ognuno per la propria strada ha pubblicato ben ventuno album. La sua nuova impresa, "Look up", è dedicata alla musica country. Un genere musicale made in America, come il blues, che il giovane Richard Starkey, nell'Inghilterra della sua adolescenza, si dilettava a suonare prima di legare a filo doppio il destino a quello di Paul, John e George. Un genere a cui aveva già dedicato il suo secondo album, uscito nel 1970, "Beaucoups of blues".

Nashville, ça va sans dire

Per registrare il suo disco country Ringo Starr non poteva che recarsi nella capitale riconosciuta di tale genere, Nashville. Lì si è fatto guidare dalla produzione e impeccabile regia del sapiente T Bone Burnett (impegnato a pieno servizio anche in sede di scrittura), oltre che dal poco invadente ma fondamentale sostegno, dietro il microfono, di ugole più fresche e giovani, quasi interamente al femminile, quali le Larkin Poe e le Lucius, poi Alison Krauss, Molly Tuttle e, unico uomo a corte, Billy Strings. Ringo ha raccontato in questo modo come "Look up" sia nato grazie all'iniziativa di Burnett: "Mi è sempre piaciuta la musica country. E quando ho chiesto a T Bone di scrivermi una canzone, non pensavo nemmeno che sarebbe stata una canzone country, quando è arrivata era incredibilmente bella. In quel periodo stavo realizzando degli EP, quindi pensavo che avremmo realizzato un EP country, ma quando mi ha portato nove canzoni ho capito che avremmo dovuto pubblicare un intero album!".

Amore, gioioso e disperato

"Look up" è un disco country fin dal primo sguardo dato alla copertina, un'immagine in bianco e nero in cui si può vedere Ringo indossare fieramente un bianco cappello da cowboy. Ed è country fin dalle prime note di "Breathless", la prima delle undici canzoni in scaletta. Un album country di quello più classico nel suono, ma pure nei temi presenti nei brani: l'amore sopra ogni cosa, ma anche l'amicizia. Dalla parabola dell'uomo abbandonato dall'amata che si trova, distrutto, a doversi rifare una vita come in "Time On My Hands" o "Rosetta"; oppure, al contrario, in "Breathless" e "I Live For Your Love" si gioisce e ringrazia il cielo per avere trovato la propria metà che fa risplendere e regala un senso compiuto all'esistenza.

Liverpool e l'America

Il country - sovente imbastardito con il pop - negli ultimi anni sta vivendo un periodo che si potrebbe definire d'oro e molte delle giovani leve che hanno abbracciato questa strada vengono ora apprezzate da critica e pubblico anche fuori dai confini del Nordamerica, dove ha sempre prosperato. Di Ringo tutto si può dire tranne che sia una giovane leva, non per questo "Look up" è da disprezzare. Al contrario, è un ascolto gradevole che scivola via veloce. Un piacevole e, perchè no?, anche nostalgico omaggio – con canzoni nuove - agli anni in cui iniziò a bruciargli dentro la passione e l'amore per la musica: "A Liverpool i ragazzi della città facevano parte della marina mercantile. Andavano in America e tornavano con tutti quei dischi."

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