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«SCIUSTEN FESTE N.1965 - Vinicio Capossela» la recensione di Rockol

Conciati per le feste, con la musica di Vinicio Capossela

“Sciusten feste n.1965", un album di Natale che non è di Natale, tra malinconia e baldoria

Recensione del 24 ott 2024 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7.5/10

La recensione

La musica di Natale ha una brutta tradizione, almeno in Italia: si fanno pochi dischi per le feste, e si scade spesso nel kitsch. Per questo, spiega Capossela, è pericolosa - nel senso che è facile fare brutte figure, suonandola. 
Se c'è uno che la sa maneggiare è proprio lui: non solo perché questo album arriva dopo 25 anni di concerti natalizi al Fuori Orario di Gattatico ("Natale Fuori orario" è anche un film presentato alla Festa del Cinema di Roma), non solo perché il suo amore per il genere era già evidente quando incluse una “Christmas song” nel suo disco di debutto. Ma proprio perché la sua musica è fatta di quel misto di festa, baldoria e malinconia che è la ricetta delle canzoni di Natale.

Un disco di Natale, ma non solo

Lo confesso: le canzoni e gli album di Natale mi affascinano da tempo, nelle sue manifestazioni più "alte" e anche in quelle più kitsch. Ho provato a chiedermi perché in Italia non funzionassero, perché gli artisti nazionali le evitassero quasi come la peste - la risposta è proprio in quella pericolosità di cui parla Capossela, nell'intervista che pubblicheremo nei prossimi giorni. E nella percezione che siano come lo yogurt: dopo qualche giorno scadono e vanno a male.

Non è il caso di “Sciusten feste n.1965", che è un gran disco a prescindere. Arriva dopo lungo tempo: Capossela ne aveva scritto su Rockol 4 anni fa, poco prima di inciderlo. Era uno dei Natali più tristi di sempre, quello del lockdown, una festa senza feste e senza baldoria. Finalmente eccolo qua: le premesse e le promesse sono state mantenute e superate.

In 15 canzoni c'è di tutto: ci sono originali agrodolci come "Sciusten feste n.1965" : "lo ha scritto a penna Vito, mio padre, anni fa su un foglio di carta arancione, spiega Capossela, "È un ricordo a orecchio della festa con luna park più smisurata vista nella sua gioventù ad Hannover, dove è tradizione ospitare i più estesi accampamenti di Schützenfest, questo chiassoso raduno in cui si tira al bersaglio, si elegge un campione, si beve moltissimo e la musica non è un granché". Ma anche "Il guastafeste": “Mi molesta il buonumore, mi rallegra il dissapore”, quella figura che rovina le baldorie altrui. Ci sono rivisitazioni di classici in versione "strana", alla Capossela: "Bianco Natale" ha una chitarra in sottofondo che dà un tono minaccioso ad una canzone che dovrebbe parlare di serenità, poi esplode in un brano rock che resuscita i Pogues. In "Santa Claus is coming to town" alla fine Babbo Natale si suicida perché non può competere con le consegne di Amazon mentre "Jingle bells" diventa un "Campanelle" swing.
Ci sono pezzi festivi in senso lato: c'è la "Christmas card from a hooker in Minneapolis" di Tom Waits che diventa "Charlie", con la protagonista che vive tra Scandiano e Minneapolis, c'è "Voglio essere come te (I wanna be like you)" dal "Libro della giungla" perché non c'è nulla di più natalizio di un cartone animato della Disney; c'è "La danza della fata confetto" che arriva da "Lo Schiaccianoci" di Čajkovskij. C'è un "Vodoo Mambo" con la presenza di Marc Ribot e ti immagini di essere ad un veglione di capodanno con i Cubano Postizos (la band del chitarrista americano che rifà brani della tradizione sudamericana) che suonano.

Un grande serbatoio di storie

Alla fine, “Sciusten feste n.1965", più che un disco di Natale, è un disco sul cosa significa far festa, che è uno dei temi della musica di Capossela e della musica in generale. Funziona, è suonato da Dio (la band vede Alessandro “Asso” Stefana, Giancarlo Bianchetti, Mirco Mariani, Teo Ciavarella, Glauco Zuppiroli, Michele Vignali, Achille Succi più vari ospiti). Le canzoni di Natale sono un grande serbatoio di storie, spesso strane, (quasi) sempre avvincenti, che “Sciusten feste n.1965" celebra degnamente, e in un modo unico per la musica italiana.

TRACKLIST

Sopporta con me (Abide with me)
Sciusten feste n.1965
Voodoo Mambo
Bianco Natale (White Christmas)
Campanelle (Jingle Bells)
Charlie (Christmas card from a hooker in Minneapolis)
Agita (Aggita)
Danza della Fata Confetto
Conforto e gioia (God rest you merry gentlemen)
Santa Claus is coming to town (Santa Claus è arrivato in città)
Voglio essere come te (I wanna be like you)
Come e più di te
Il friscaletto (Eh cumpari)
Dankeschoen (Grazieschoen)
Il guastafeste

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