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«TYLA - Tyla» la recensione di Rockol

Con il disco di Tyla la musica sudafricana conquista il mondo

Dopo il tormentone "Water", esce l'album d'esordio della popstar: è una rivelazione. La recensione.

Recensione del 28 mar 2024 a cura di Mattia Marzi

Voto 7/10

La recensione

Che qualcosa si stesse muovendo lo si era intuito già nel 2020: il mondo intero era in lockdown, sulle piattaforme spopolava “Jerusalema” di Master KG. Una canzone tra disco, house e gospel partita da Sudafrica e arrivata a totalizzare circa 400 milioni di streams a livello planetario su Spotify. Quattro anni dopo, l’afrobeats (con la “s” finale per distinguerlo dall’afrobeat di Fela Kuti), ovvero il nuovo pop africano, punta a istituzionalizzarsi. A mostrare una volta per tutte al mondo intero le potenzialità del movimento, che raggruppa quella serie di generi nati in West Africa che all’inizio degli Anni Duemila si sono fusi con L’urban delle seconde generazioni a Londra, ci pensa Tyla. A 22 anni la cantautrice sudafricana è stata già investita del titolo di reginetta della scena. “Tyla” è il suo eponimo album d’esordio: arriva dopo la hit “Water”, che negli scorsi mesi ha scalato le classifiche mondiali raggiungendo quota mezzo miliardo di streams su Spotify.

Nata a Johannesburg, la capitale sudafricana, origini irlandesi, olandesi e zulu, Tyla Laura Seethal - questo il vero nome della cantautrice - ha lavorato alle tredici tracce incluse nel disco negli ultimi ventiquattro mesi, con l’obiettivo esplicitamente dichiarato di “diventare la più grande popstar e difendere la musica africana ovunque”. Da “Safer” a “To last”, passando per la stessa “Water”, “Truth or dare”, “Breathe me”, “Butterflies”, “On and on”: “Tyla” ha tutte le carte in regola per diventare uno dei bestseller del 2024. In poco più di mezz’ora di musica la giovane cantautrice sudafricana spazia dall’elettronica al soul, dall’r&b al pop, dalla dance alle sue radici afro, in un flusso di musica dove è essenzialmente il ritmo a farla da padrone.

Spesso i testi sono dei mantra, come se le lyrics rappresentassero un aspetto secondario rispetto alla musica, quasi accessorio (in “Water”, del resto, non fa che ripetere: “Make me Sweat, make me hotter / make me lose my breath, make me water”, e va’ a capire cosa voglia dire). “Mi piacciono canzoni che non sono esplicite. Penso a ‘Rock the boat’ di Aaliyah. Non ho mai capito cosa volesse dire con ‘rock the boat’. Ma amo quel tipo di scrittura”, spiega lei. A febbraio Tyla è diventata la prima artista della storia a conquistare il “Best African Music Performance” ai Grammy Awards, gli “Oscar della musica”: il premio è stato istituito dagli organizzatori quest’anno per sottolineare l’impegno a rendere sempre più inclusivi i Grammy. “La musica africana sta diventando globale e sono così felice di essere uno degli artisti che traina il mercato”, esulta la cantautrice. Ma se già quest’anno la categoria “Best African Music Performance” le andava stretta, c’è da scommettere che il prossimo Tyla farà incetta di nomination anche nelle categorie fino ad oggi riservate alle superstar del pop statunitense e britannico.

La nuova musica africana sta vivendo un momento senza precedenti, un’ondata di creatività, con il continente intero che cerca un riscatto attraverso la musica. “Tyla” sintetizza in musica le ambizioni del movimento. L'album offre un'interpretazione innovativa del pop e dell'r&b arricchita dall'energia dell'amapiano sudafricano - un sottogenere della musica house emerso in Sud Africa a metà degli anni 2010, un ibrido di deep house, jazz e musica lounge caratterizzato da sintetizzatori e linee di basso ampie e percussive - e da un approccio interessante alla produzione. Il disco esce per una multinazionale della discografia come Sony Music, tramite la controllata Epic Records. E dentro ci sono ospiti che in genere popolano i dischi delle grandi popstar americane: da Travis Scott (che duetta con Tyla nel remix di “Water”) alla star latina Becky G (compare in “On my body”), mentre tra i produttori e gli autori dei brani spuntano Ariowa Irosogie, Sir Nolan, Tricki Stewart, già al fianco di Beyoncé, Britney Spears, Rihanna, Pitbull, Justin Bieber e Doja Cat. Con queste tredici tracce, Tyla si conferma come uno dei nomi più importanti di una scena che offre sempre più repertorio di qualità, prodotto da una nuova generazione di artisti che ormai pensa e agisce su scala globale.

Tracklist

01. Intro (00:41)
02. Safer (02:39)
03. Water (03:20)
04. Truth or Dare (03:10)
05. No.1 (feat. Tems) (02:27)
06. Breathe Me (03:21)
07. Butterflies (02:42)
08. On and On (02:47)
09. Jump (02:27)
10. ART (02:28)
11. On My Body (02:37)
12. Priorities (03:14)
13. To Last (02:56)
14. Water - Remix (03:20)
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