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«ÁTTA - Sigur Ros» la recensione di Rockol

Lasciatevi catturare l’anima dai Sigur Ros

A sorpresa, la band islandese pubblica un nuovo album

Recensione del 17 giu 2023 a cura di Luca Trambusti

Voto 8/10

La recensione

Con una doppietta i Sigur Rós, in contemporanea alla partenza del tour europeo, sorprendono i fan. Pochi giorni fa hanno pubblicato un singolo con un video (“Blóðberg”) e ora arriva a sorpresa “Átta” un nuovo album assolutamente inatteso e insperato (disponibile da domani 16 giugno).

“Atta” è una raccolta di 10 tracce (per un’ora circa di musica) che arriva 10 anni dopo “Kveikur” e sancisce il ritorno nella band del polistrumentista Kjartan Sveinsson che aveva abbandonato il gruppo nel 2012.

Il nuovo album ci riconsegna i più tipici Sigur Rós, quelli minimalisti e intensi che avevamo un po’ perso di vista nel precedente album dove le canzoni erano più “piene”, robuste, con una batteria e un impianto che si avvicinava al rock.

Qui torniamo dalle parti di “Valtari”, con l’esasperazione del suo minimalismo sonoro e di volume, con una visione concettuale più che “fisica” della musica.

Anche se parlare di minimalismo sonoro non è proprio corretto dal punto di vista almeno fisico, visto che nelle tracce c’è una costante ed evidente presenza della London Contemporary Orchestra diretta da Robert Ames, insieme agli ottoni eseguiti dai collaboratori islandesi di lunga data Brassgat í bala. L’intreccio orchestra, elettronica, fiati e voci, usate come strumento, sono la formula vincente di questo disco che solo in alcuni rari momenti dispiega le ali mostrandosi più potente.

Non esiste batteria sostituita in alcuni episodi da un tamburo percosso più o meno in maniera robusta seguendo le dinamiche sonore delle composizioni.

“Átta” è un disco avvolgente, immaginifico, lento e celebrale il tutto in un’accezione altamente positiva, in quella che è la caratteristica del mondo artistico della band islandese, in quest’occasione ancor più accentuata. Sembra quasi che quell’aspra, selvaggia dolcezza e solitudine della loro terra si intrecci con la loro musica. 

Le dieci canzoni ti rapiscono, ti portano in una dimensione irreale, lontana dal clamore di questi momenti. La musica (e gli intrecci vocali) ti sospende in un’atmosfera onirica, ti culla e ti chiede ascolto. Non è certo un disco da ascoltare su un telefonino o distrattamente facendo altro. “Atta” richiede attenzione, propensione all’ascolto ma ti sa anche premiare con le sue atmosfere e la sua delicatezza che non significa noia (a meno che non si ami il trash metal... in questo caso astenersi dai Sigur Rós). Tutto sussurra, ma non è un indistinto bisbiglio ma concetti, idee ed immagini raccontati con un tono di voce che pare anacronistico, eppure così concreto e amato (non dimentichiamo che gli islandesi hanno venduto oltre 13 milioni di dischi e riempiono i palasport).  

Il concetto di fondo lo spiega il frontman Jónsi quando dice che per questo nuovo disco voleva “solo una batteria minima e che la musica fosse davvero scarna, fluttuante e bella". E prosegue “Stiamo invecchiando e diventando più cinici, quindi volevo solo che ci commuovessimo in modo che provassimo qualcosa!” E in effetti a tratti “Átta” è commovente. E il rientrato Sveinsson concorda e precisa: “Volevamo permetterci di essere un po' drammatici e andare lontano con questi arrangiamenti. Il mondo ne ha bisogno in questo momento. È difficile da descrivere, ma per me tutto è sempre aperto ad interpretazione. le persone possono pensare e sentire come vogliono.” E infine rivela Hólm "“Questo disco suona come un album dei Sigur Rós, ma è più introverso di prima. È molto espansivo con questo suono di archi, ma guarda più dentro che fuori”.

Affascinante, caldo ed emozionante “Átta” ci riporta dopo dieci anni un trio in grande forma, figlio del suo tempo, capace di affascinare. Accendete lo stereo, mettetevi comodi, abbassate le luci e lasciatevi catturare l’anima per farla viaggiare con una colonna sonora sognante e atmosferica. Sarà un buon viaggio. Góða ferð.

 

Tracklist

01. Glóð (03:39)
02. Blóðberg (07:16)
03. Skel (04:58)
04. Klettur (06:31)
05. Mór (05:47)
06. Andrá (04:07)
07. Gold (05:13)
08. Ylur (05:55)
09. Fall (03:27)
10. 8 (09:41)
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