L'ultimo concerto dei Black Sabbath e di Ozzy Osbourne
Ozzy Osbourne è morto il 22 luglio. Qui sotto il racconto del suo ultimo concerto. "Back to the beginning" è stato un live di beneficenza dei Black Sabbath, con diversi artisti di supporto. Si è svolto lo scorso 5 luglio al Villa Park di Aston, Birmingham, Inghilterra, molto vicino a dove la band si è formata nel 1968.
Il tempo dello streaming rincorre l’evento, in ritardo di due ore. In rete spuntano già i primi video condivisi dai fortunati presenti al Villa Park di Birmingham. Ma chi non è fisicamente presente, attende ancora che si apra il sipario digitale. Sui social si rincorrono le immagini dei circa 45mila spettatori che prendono posto all’interno dello stadio, seguite dai frammenti video dei primi set. Fin dal suo annuncio, si preannunciava un evento imperdibile e sopratutto irripetibile. Per la prima volta dopo 20 anni - Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward sono pronti per tornare sul palco insieme per riportare in azione la formazione classica dei Black Sabbath, nella loro città natale. È questa la grandezza di “Back to the beginning”, che va in scena il 5 luglio al Villa Park. Nel capoluogo della contea del West Midlands, cuore industriale d’Inghilterra e culla dell’heavy metal, l'atteso evento vuole essere un rito collettivo per i fan di tutto il mondo. Pensato da Tom Morello, in qualità di direttore artistico, come una celebrazione titanica e costruito come una lunga maratona musicale, con numerosi ospiti stellari, “Back to the beginning” non è solo un concerto, non è solo una reunion storica, ma è anche un addio in grande stile per i Sabbath e il loro iconico frontman.
Apoteosi heavy metal a Birmingham
Mentre in Italia sono le due del pomeriggio, chi è riuscito ad accaparrarsi un biglietto per l’evento (con prezzi che andavano dalle 197,50 sterline fino a alle 2.932,50 sterline) vede salire sul palco del Villa Park la prima band della giornata, i Mastodon direttamente da Atlanta, in Georgia. Sono solo i primi di una lunga serie chiamati a onorare i padrini dell’heavy metal e il “Principe delle tenebre” rileggendo alcuni dei loro brani. Dopo di loro sono in cartellone molti altri gruppi metal di primo piano, e tra gli ospiti annunciati più acclamati, oltre alle sorprese, sono attesi soprattutto Metallica, Slayer, Pantera, Guns N' Roses e Tool prima del gran finale.
Dalle nostre parti sono le 15.30 quando si attiva la finestra dello streaming, annunciato come un live, ma trasmesso con una differita di due ore "per consentire ai fan di Ozzy di tutto il mondo di vivere questo evento monumentale” - come giustificato sul sito ufficiale. Sicuramente, il delay non giustifica il costo per assistere all’evento in streaming, non gratuito come succede per altri live, ma disponibile a un prezzo minimo di 36,88 euro. E nemmeno i vari problemi di flusso e audio che si verificano nel corso della trasmissione, al punto che nella chat degli spettatori alcuni vorrebbero chiedere addirittura un rimborso. C’è di buono che, come dichiarato anche sul sito di vendita, tutti i profitti derivanti dai biglietti per assistere in presenza a “Back to the beginning” sono destinati in parti uguali alle seguenti organizzazioni benefiche: Cure Parkinson’s, Birmingham Children’s Hospital e Acorn Children’s Hospice. Dopo una schermata con la locandina dell’evento, una vecchia foto di Ozzy, Tony Iommi, Geezer e Bill, accompagnata da un countdwon, alle 16 italiane anche per gli spettatori dello streaming inizia ufficialmente lo show. Ogni set delle varie band è intervallato da video di fan che condividono il loro amore per la storica band. Al Villa Park quasi tutti gli artisti sfoggiano personali magliette dei Sabbath o di Ozzy, mentre il cambio scena è affidato alla rotazione del palcoscenico pronto così ad accogliere ogni volta momenti diversi.
Prima del live dei Rival Sons, è l’attore Jason Momoa, come presentatore dell'evento, a salutare ufficialmente il pubblico del Villa Park, riassumendo in poche parole lo spirito e la portata dell’evento, che ha registrato il sold out solamente sedici minuti dopo l'apertura della vendita generale. "Birmingham, ce l’abbiamo fatta!", esordisce la star hollywoodiana: "Benvenuti a 'Back to the beginning', l’ultimo show in assoluto per Ozzy Osbourne, l’ultimo concerto per i Black Sabbath, figli di questa città. Non vi mentirò: quando è stato annunciato, sapevo che sarebbe stato l'evento musicale più grande di sempre. Sono impazzito, letteralmente. Ho chiamato tutti quelli che conoscevo, da Kirk dei Metallica a Phil dei Pantera, per dirgli: 'Amico, ti prego. Devo esserci. Devo portare i miei figli. Qualcuno può aiutarmi?'. Perché non sono solo un fan, io sono ossessionato dai Sabbath, come i fan che sono qui stasera. Il metal è nel nostro DNA. Ogni personaggio che ho interpretato è stato ispirato da questa musica, costruito su questa musica. È parte di tutto ciò che sono. Quindi, quando Osbourne mi hanno chiamato per chiedermi di presentare la serata, mi sono cagato sotto. Non ho mai fatto una cosa del genere in vita mia. Il mio posto è lì, tra il pubblico, con voi. Ma se questo è il modo in cui riesco a ottenere un biglietto esclusivo per essere il più fortunato tra 40.000 esseri umani nel mondo, allora ho detto: 'Ozzy, scusa il mio inglese… ma andiamo e spacchiamo tutto'. Oggi celebriamo l’heavy metal, un movimento inventato dai Black Sabbath. Il che significa che oggi celebriamo tutti voi, celebriamo Birmingham, perché è questa la città che li ha generati. E vogliamo anche dare il benvenuto a tutti i metalhead collegati da ogni angolo del mondo grazie al live streaming. Quindi fatevi sentire, cazzo! Insieme renderemo questo il giorno più epico della storia dell’heavy metal. Adesso abbattiamo tutto, cazzo!".
Prima parte: le sorprese
“Supernaut”, riletta dai Mastodon, “Electric Funeral” affidata ai Rival Sons, “Into the Void”, portata in scena dagli Anthrax, e “Children of the Grave” nella versione dei Lamb of God, sono tra le prime canzoni dei Black Sabbath che risuonano al Villa Park e che si intrecciano con i brani degli stessi protagonisti sul palco o con canzoni del repertorio solista di Ozzy Osbourne.
Il set di Randy Blythe e soci (mentre sul loro canale YouTube spunta un video non ancora disponibile della cover di "Children of the Grave", come se sia in dirittura d'arrivo) si conclude per lasciare spazio a una delle prime sorprese della giornata, segnato in scaletta come il segmento del “Supergroup A (Tom Morello's All Stars)”. Ora sul palco si alternano gruppi formati da componenti delle varie band in cartellone. La frontwoman degli Halestorm Lzzy Hale guida in “The ultimate sin” una formazione formata da Nuno Bettencourt, David Ellefson, Mike Bordin, Adam Wakeman e Jake E. Lee, quest’ultimo sostituito poi da Scott Ian per “Sweet Leaf” con David Draiman dei Disturbed e una versione di “Believer” di Osbourne. Sugli schermi, dove prima capeggiava il titolo dell’evento, appare quindi il video di Jack Black che intona “Mr. Crowley” con un gruppo di giovani musicisti come nel 2023, prima che sul palco faccia ingresso il primo ospite a sorpresa della serata: Yungblud. Con Jake E. Lee, David Ellefson, Mike Bordin e Adam Wakeman, il 27enne cantautore britannico - elegantissimo in completo nero - si lancia a rileggere “Changes” dei Sabbath.
È poi la volta degli Alice in Chains al completo, che tornano sul palco dopo aver annullato il tour a seguito dell’”emergenza medica non letale” che ha colpito il batterista Sean Kinney lo scorso maggio, e della band metal francese dei Gojira che - tra le altre cose - ripropongono l'esecuzione di "Mea culpa (Ah! Ça ira!)" con la cantante lirica Marina Viotti vista lo scorso anno alla Cerimonia d'Apertura dei Giochi Olimpici di Parigi. Segue subito un'altra sorpresa con il momento "Drum off" e la cover strumentale di "Symptom of the Universe" dei Black Sabbath proposta da Tom Morello, Nuno Bettencourt e Rudy Sarzo con uno schieramento di tre batteristi formato da Travis Barker, Chad Smith (non precedentemente annunciati) e Danny Carey. Il chitarrista di Rage Against The Machine e Audioslave si trattiene quindi sul palco per guidare una serie di supergruppi composti da alcuni degli artisti più attesi della serata e altri a sorpresa. Si sono ascoltati "Breaking the Law" e "Snowblind" con Billy Corgan degli Smashing Pumpkins, "Flying High Again" e "Rock Candy" con Sammy Hagar, ma anche "Bark at the Moon" con Tobias Forge dei Ghost nelle sembianze di Papa V Perpetua. Il microfono passa poi al presentatore della serata Jason Momoa, che chiama sul palco Ron Wood dei Rolling Stones, che accompagna Steven Tyler degli Aerosmith, con Nuno Bettencourt, Tom Morello, Andrew Watt, Rudy Sarzo e Travis Barker, nel brano "The Train Kept A-Rollin'". Wood lascia quindi il palco, Barker cede il posto alla batteria a Chad Smith, mentre Tyler e gli altri si lanciato in "Walk This Way" e "Whole Lotta Love".
Seconda parte: Pantera, Tool, Slayer, Guns N' Roses e Metallica
Conclusa la seconda parentesi "supergruppi", tra i momenti migliori della giornata, "Back to the beginning" si avvia verso i set principali dell'evento, pronto per culminare con l'addio alle scene di Ozzy Osbourne e Black Sabbath. Per tutta la giornata il motto, che come un mantra si sente ripetere tanto dai video dei fan che dagli artisti in scena, è "grazie", più che "addio". I Pantera, i primi ad andare in scena quando si fa ormai sera, propongono due loro classici ("Cowboys From Hell" e "Walk") prima di altrettanti cover dei Sabbath ("Planet Caravan" e "Electric Funeral"), mentre Jason Momoa si lancia nel moshpit. Arriva anche il turno dei Tool, che nella loro tipica compostezza e precisione tecnica propongono i loro brani "Forty Six & 2" ed "Ænema", intervallati da una rilettura di "Hand of Doom". L'atmosfera si fa sempre più calda e frenetica con gli Slayer che per un set di sette canzoni, oltre alla cover di "Wicked World", regalano le esecuzioni di "Disciple", "War Ensemble" e le immancabili "South of Heaven", "Raining Blood" e "Angel of Death". Sul cambio set, agli spettatori dello streaming viene proposto un video pre-registrato di Fred Durst dei Limp Bizkit che offre una versione acustica di "Changes" da "Black Sabbath, Vol. 4" del 1972. Il palcoscenico allestito nella casa dell'Aston Villa accoglie ora i Guns N' Roses, che decidono di dedicare il loro momento quasi interamente ai padrini dell'heavy metal. Inizialmente Axl Rose sembra avere problemi tecnici al microfono, con la voce quasi impercettibile, ma fortunatamente sembra scaldarsi in fretta. La band statunintese, con Slash e Duff McKagan che accendono subito la miccia, si mette alla prova con "It's Alright", "Never Say Die", "Junior's Eyes" e "Sabbath Bloody Sabbath", che aveva provato durante un soundcheck di qualche giorno fa. Dal proprio repertorio, i Guns pescano poi "Welcome to the Jungle" e "Paradise City". Si fa sempre più vicino l'apice dell'evento, quando sul palcoscenico è il turno dei Metallica. I Four Horsemen attaccano con la cover di "Hole in the sky" dei Black Sabbath, di cui propongono poi "Johnny Blade" dopo aver fatto ascoltare le loro "Creeping Death" e "For Whom the Bell Tolls". La conclusione del set di James Hetfield e soci arriva quindi con "Battery" e uno dei loro cavalli di battaglia, "Master of Puppets". Villa Park è pronto per Ozzy Osbourne e i Black Sabbath.
Ozzy Osbourne e i Black Sabbath
L’oscurità della sera inizia ad avvolgere Birmingham, sui megaschermi passanno immagini d’archivio, e gli altoparlanti iniziano a trasmettere “Carmina Burana” di Carl Orff. Ozzy Osbourne emerge da una botola per prendersi finalmente il centro della scena sul suo imponente trono nero, scolpito con un’enorme sagoma di pipistrello, simbolo eterno del suo regno oscuro. Sul palco il “principe delle tenebre” dà il suo meglio, la sua voce c'è (grazie anche allo spray per la gola a portata di mano), e arriva forte al pubblico con la sua statura leggendaria e le sue canzoni. Oggi 76enne, combattente coraggioso contro il Parkinson e vecchie ferite, Ozzy è ancora un'icona. A supportarlo ci sono il batterista Tommy Clufetos, il chitarrista Zakk Wylde, il tastierista Adam Wakeman e il bassita Mike Inez.
Si parte con il brano che nel 1980 contribuì al lancio della carriera solista di Ozzy, “I Don't Know”, per poi passare a “Mr. Crowley”, un altro brano dall’album d’esordio “Blizzard of Ozz”, come anche il successivo “Suicide Solution”. Al suo pubblico, a cui dedica continui "I love you all, you're fucking beautiful", Osbourne sceglie di proporre poi il proprio brano preferito dal suo repertorio, la ballad del 1991 “Mama, I'm Coming Home”, e la hit “Crazy Train”. “Tu sei leggenda, voi siete leggenda”, riassume in modo esaustivo Elton John, in un video trasmesso durante lo streaming in attesa del set conclusivo.
Avviene quindi la magia quando non è più solo Ozzy con la sua band, ma sul palcoscenico salgono il chitarrista Tony Iommi, il bassista Geezer Butler e Bill Ward prende posto alla batteria. Quest’ultimo non si era più ritrovato con gli altri membri della formazione storica dei Black Sabbath dal 2005, ovvero dalla fine del “Ozzfest tour”. Tra il 2016 e il 2017 Tony Iommi, Geezer Butler e Ozzy Osbourne, seppur senza Bill Ward, decisero poi di mettere una prima fine all’avventura quasi cinquantennale della band britannica con il tour e l’Ep “The end”. Ora i Black Sabbath vogliono sigillare in grande stile la propria storia. L’attacco del concerto finale è potente con “War pigs”.
Niente nostalgia, nessun artificio. Solo il peso della fine, la forza del principio, la potenza che circonda ogni rito. Si manifesta così l’importanza del passato, mentre i volti mostrano le rughe del tempo e della realtà, con la verità scarna dell’essenziale, mentre Ward decide di rimanere a torso nudo senza maglietta. Con “N.I.B.” (qui un video) come secondo pezzo in scaletta si viaggia indietro all’eponimo primo album dei Black Sabbath del 1970, per poi tornare di nuovo al successivo disco “Paranoid” con due classici, “Iron Man” e la title track. Una pioggia di coriandoli, fuochi d'artificio, e la storia si chiude.
E se è stato davvero come un mantra per tutta la serata, alla conclusione di “Back to the beginning” nasce quindi spontaneo un “Grazie!”.
Mastodon
Black Tongue
Blood and Thunder
Supernaut - Cover di Black Sabbath (con Mario Duplantier)
Rival Sons
Do Your Worst
Electric Funeral - Cover di Black Sabbath
Secret
Anthrax
Indians
Into the Void - Cover di Black Sabbath
Halestorm
Love Bites (So Do I)
Rain Your Blood on Me
Perry Mason - Cover di Ozzy Osbourne
Lamb of God
Laid to Rest
Redneck
Children of the Grave - Cover di Black Sabbath
Supergroup A (Tom Morello's All Stars)
The Ultimate Sin - Cover di Ozzy Osbourne (con Lzzy Hale, Jake E. Lee, Nuno Bettencourt, David Ellefson, Mike Bordin, Adam Wakeman)
Shot in the Dark - Cover di Ozzy Osbourne (con David Draiman, Jake E. Lee, David Ellefson, Mike Bordin and Adam Wakeman)
Sweet Leaf - Cover di Black Sabbath (con David Draiman, Scott Ian, Nuno Bettencourt, David Ellefson, Mike Bordin, Adam Wakeman)
Believer - Cover di Ozzy Osbourne (con David Draiman, Scott Ian, Nuno Bettencourt, David Ellefson, Mike Bordin, Adam Wakeman)
Changes - Cover di Black Sabbath (con Yungblud, Jake E. Lee, David Ellefson, II, Adam Wakeman
Mr. Crowley (video registrato di Jack Black) - di Ozzy Osbourne
Alice in Chains
Man in the Box
Would?
Fairies Wear Boots - Cover di Black Sabbath
Gojira
Stranded
Silvera
Mea culpa (Ah! Ça ira!) - (con Marina Viotti)
Under the Sun - Cover di Black Sabbath
Drum Off
Symptom of the Universe - Cover di Black Sabbath (con Tom Morello, Nuno Bettencourt, Rudy Sarzo, Travis Barker, Chad Smith, Danny Carey)
Supergroup B
Breaking the Law - Cover di Judas Priest (con Billy Corgan, Tom Morello, K.K. Downing, Adam Jones, Rudy Sarzo and Danny Carey)
Snowblind - Cover di Black Sabbath (con Billy Corgan, Tom Morello, K.K. Downing, Adam Jones, Rudy Sarzo and Danny Carey)
Flying High Again - Cover di Ozzy Osbourne (con Sammy Hagar, Nuno Bettencourt, Adam Wakeman, Rudy Sarzo, Chad Smith and Vernon Reid)
Rock Candy - Cover di Montrose (con Sammy Hagar, Nuno Bettencourt, Adam Wakeman, Rudy Sarzo, Chad Smith and Tom Morello
Bark at the Moon - Cover di Ozzy Osbourne (con Papa V Perpetua, Vernon Reid, Nuno Bettencourt, Adam Wakeman, Rudy Sarzo and Travis Barker
The Train Kept A-Rollin' - Cover di Tiny Bradshaw (con Steven Tyler, Ron Wood, Nuno Bettencourt, Tom Morello, Andrew Watt, Rudy Sarzo and Travis Barker
Walk This Way / Whole Lotta Love (con Steven Tyler, Nuno Bettencourt, Tom Morello, Andrew Watt, Rudy Sarzo and Chad Smith)
Pantera
Cowboys From Hell
Walk
Planet Caravan - Cover di Black Sabbath
Electric Funeral - Cover di Black Sabbath
Tool
Forty Six & 2
Hand of Doom - Cover di Black Sabbath
Ænema
Slayer
Disciple
War Ensemble
Wicked World - Cover di Black Sabbath
South of Heaven
Raining Blood
Angel of Death
Fred Durst
Changes - Cover di Black Sabbath (video registrato trasmesso in streaming)
Guns N' Roses
It's Alright - Cover di Black Sabbath
Never Say Die - Cover di Black Sabbath
Junior's Eyes - Cover di Black Sabbath
Sabbath Bloody Sabbath - Cover di Black Sabbath
Welcome to the Jungle
Paradise City
Metallica
Hole in the Sky - Cover di Black Sabbath
Creeping Death
For Whom the Bell Tolls
Johnny Blade - Cover di Black Sabbath
Battery
Master of Puppets
Ozzy Osbourne
I Don't Know
Mr. Crowley
Suicide Solution
Mama, I'm Coming Home
Crazy Train
Black Sabbath
War Pigs
N.I.B.
Iron Man
Paranoid