Courtney Love torna a parlare della polemica con Brad Pitt

Qualche giorno fa Courtney Love, nel corso di un episodio del podcast WTF With Marc Maron, ha sollevato più di una polemica accusando l'attore Brad Pitt di averla estromessa dal film 'Fight Club', diretto nel 1999 dal regista David Fincher, dopo avere avuto una discussione piuttosto accesa con lui. I due litigarono perché Pitt aveva in animo di realizzare un lungometraggio sulla vita di Kurt Cobain, per cui aveva bisogno del beneplacito dell'ex moglie del musicista morto nel 1994, beneplacito che Courtney non era, e ancora oggi non è, disposta a dare.
Ora la 58enne musicista e attrice nata a San Francisco è tornata a parlare di quanto accadde oltre venti anni fa con Brad Pitt, fornendo ulteriori spiegazioni, con un lungo messaggio pubblicato sul suo canale Instagram.
"A proposito di una storia che ho raccontato nel podcast di Marc Maron. Una storia che non avrei mai raccontato. Brad mi ha spinto troppo oltre. Non mi piace il modo in cui fa affari o esercita il suo potere. È un dato di fatto, ed è iniziato durante la produzione di Fight Club. Capisco quanto un casting sia come giocare alla roulette. Non sono qui 22 anni dopo a lamentarmi di aver perso una parte per un ruolo secondario in un film. Nel podcast, racconto del giorno in cui Brad e Gus Van Sant mi hanno chiamato a pranzo e hanno cercato di ricattarmi per il mio ruolo, per i diritti per un film su Kurt. Con loro persi la pazienza e alle 19.00 venni licenziata da Fight Club. Ogni parola è fattuale. Questo è sempre stato un segreto. È un film. In verità, ho rifiutato ruoli migliori di quello. Che importa? Il punto è che Brad ha continuato a perseguitarmi per Kurt. Con tutto questo rancore nella nostra storia, ci si potrebbe chiedere perché ho rigettato l'ennesima proposta per il film su Kurt da Brad dopo tutti questi anni? È perché mi sto curando. Il rancore è come bere veleno e sperare che l'altra persona muoia. Ero troppo arrabbiata per questa cosa. Inoltre, ho sentito che Pitt aveva a che fare con gli stessi demoni. Quindi, entrambi potremmo aver cambiato la nostra visione del mondo spirituale. Non è solo lo Zoom che ho fatto con Brad nel 2020 in cui ho detto di no alla Plan B Films (casa di produzione cinematografica fondata da Brad Pitt nel 2001, ndr) e a Brad che lo produceva. Il fatto che abbia detto NO su Zoom non è bastato, non sono stata ascoltata. Sono stata ignorata. Non avevo intenzione di parlarne con Marc Maron, ma mi è uscito. Ho raccontato la storia perché sentivo che Pitt non avrebbe smesso di inseguire Kurt, a meno che non l'avessi detto in pubblico. Non voglio che Brad sia incazzato con me e che io diventi il suo cruccio. Voglio che faccia di meglio. Il mio non è un attacco. Andiamo fratello Pitt. Ti voglio bene, davvero. Se si è arrabbiato con me, è un suo problema. Mi piace immensamente come star del cinema. Non tanto come produttore di film biografici. Spero che questo chiarisca le cose e grazie per il vostro tempo. Sono sicura che Helena Bonham Carter doveva assolutamente essere Marla Singer (il personaggio che avrebbe dovuto interpretare Courtney Love in 'Fight Club', ndr) e non serbo alcun malanimo per lei o Edward Norton o David Fincher o Art Linson, tutte persone di cui rispetto immensamente il lavoro e il genio."