Non è sbagliato dire che nelle vene di Ol' Blue Eyes, uno dei miti americani più americani che ci siano, scorresse sangue italiano al 100%: benché nato a Hoboken, nel New Jersey - per la precisione, al piano rialzato dell'edificio un tempo sito al 415 di Monroe Street - Francis Albert Sinatra, Frank per gli amici e per la Storia, è figlio di due immigrati di prima generazione, Natalina Garaventa e Antonino Martino Sinatra. Dolly e Marty - questi i nomi coi quali si presentavano nella vita nel nuovo mondo - si erano sposati dopo una la più classica delle fuitine, attuata il giorno di San Valentino del 1913, alla quale erano seguite le nozze - con rito civile - nel municipio di Jersey City.
Entrambi cattolici, Natalina e Antonino sono espressioni di due aree geografiche molto differenti: lei è figlia di un litografo, nata a Genova e portata negli Stati Uniti alla tenera età di due anni. Piccola - narrano le cronache che fosse alta poco meno di un metro e cinquanta - ma energica, tanto da essere ricordata molto attiva nei circoli locali del partito democratico, Dolly era una vera e propria militante: nel 1919, per esempio, si incatenò al cancello del municipio della sua città per sostenere la causa dell'allargamento del suffragio anche alle donne.
Antonino - nato a Lercara Friddi, in Sicilia, stesso paese che diede i natali al leggendario gangster Lucky Luciano - non era da meno: figlio di viticoltori, arrivato a Ellis Island, New York, insieme alla madre e alle sorelle nel 1903 per raggiungere il padre Francesco, negli USA già da tre anni, Marty inizia a lavorare a diciassette anni presso una fabbrica di pennarelli. Non è uno studioso, Marty - alcuni biografi ritengono che fosse morto analfabeta, ma è un duro: coi guantoni papà Sinatra ci sa fare, e riesce a mettersi in mostra nella categoria dei pesi gallo, almeno fino al 1926, quando una frattura a entrambi i polsi lo costringerà ad rinventarsi stagnaio e trovare lavoro al porto. Per 24 anni capitano volontario nei Vigili del Fuoco di Hoboken, Marty - insieme alla moglie Dolly - durante gli anni del proibizionismo gestirono un locale clandestino dove venivano a servirsi i tutori dell'ordine segretamente contrari alla disposizione. Secondo alcuni, a rifornire gli scaffali del bar clandestino erano alcuni paisà legati a cosche emigrate a inizio del Novecento dall'altra parte dell'oceano. Accuse di supposte contiguità, quella agli ambienti mafiosi, che perseguiteranno Frank Sinatra per la quasi totalità della sua vita...
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