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«ALESSANDRO ALESSANDRONI, UN FISCHIO DA LEONE - Francesco Bracci» la recensione di Rockol

Francesco Bracci - ALESSANDRO ALESSANDRONI, UN FISCHIO DA LEONE - la recensione

Recensione del 11 dic 2017 a cura di Franco Zanetti

Tsunami, 190 pagine, 18 euro

Voto 8/10

La recensione

Scritta quando il protagonista era ancora in vita (è scomparso nel marzo scorso) e pubblicata postuma, questa biografia del musicista Alessandro Alessandroni è un omaggio a uno di quei personaggi che la gente conosce spesso senza saperne il nome: nel caso specifico, Alessandroni era il “fischiatore” che ha caratterizzato le colonne sonore degli western all’italiana di Sergio Leone, ma anche di molti altri film; ma è stato molto di più, come polistrumentista, arrangiatore, compositore, direttore di cori (i celebri Cantori Moderni). Ma è stato anche la voce della famosa “Mah-nà mah-nà” di Piero Umiliani, e il suo fischio si sente anche in “Spaghetti western” dei Baustelle e in “Quando sarò vecchio” di Jovanotti. A raccontare la storia – “dalla Dolce Vita al western all’Africa” – di Alessandro Alessandroni è un giovane musicologo che, dalla frequentazione con il Maestro, ha tratto non solo le informazioni su cui ha costruito questo suo libro, ma anche l’ammirata riverenza con cui lo ha (ben) scritto: che fa del volume non solo una (accurata, completa, esaustiva) biografia, ma anche un affettuoso tributo, e gli fa meritare quattro stelle.

 

Rimanendo nell’ambito della musica da film segnalo anche l’uscita di “Le chiamavano colonne sonore”, pubblicato da Viola Editrice (15 euro, 156 pagine): un’autobiografia di Franco Micalizzi – anch’egli nome di spicco del genere, autore di temi musicali molto famosi come “Lo chiamavano Trinità”, “L’ultima neve di primavera” e molti poliziotteschi all’italiana – che, come spesso accade alle autobiografie, risente di un impianto narrativo un po’ disordinato, in cui si mescolano narrazioni, considerazioni e ricordi personali, che se meglio organizzati e sistematizzati avrebbero potuto risultare più piacevolmente leggibili. A dispetto di ciò, il libro (tre stelle) contribuisce a ricostruire un periodo della nostra musica italiana del quale ancora molto ci sarebbe da scoprire o riscoprire.

 

Franco Zanetti

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