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«LA CANZONE IN CUI VIVIAMO - Vincenzo Incenso» la recensione di Rockol

Vincenzo Incenso - LA CANZONE IN CUI VIVIAMO - la recensione

Recensione del 27 dic 2011

(No Reply, 266 pagine, 12 euro)

Voto 6/10

La recensione

“La canzone in cui viviamo” è una gradevole lettura che lungo la descrizione di cento canzoni prese idealmente a simbolo e modello - per i più svariati, personali e validi motivi - ci porta a fare un viaggio nella storia della canzone italiana partendo dalle arie di Giuseppe Verdi – la canzone pop prima che venisse coniato questo termine – per arrivare fino alle recenti rime di Fabri Fibra.

Un viaggio istruttivo che ribadisce una volta di più quanto la canzone pare necessaria all’uomo quasi al pari dell’aria che respira. Un viaggio che viene corredato da una contestualizzazione del momento storico in cui nascono queste canzoni, sottolineando l’importanza delle stesse per il valore innovativo che sia lessicale oppure musicale. Un libro ben scritto da Vincenzo Incenzo che prima di essere un addetto ai lavori – avendo collaborato con personaggi di primissimo piano come Michele Zarrillo, Renato Zero, Pfm, Antonello Venditti, Sergio Endrigo e moltissimi altri interpreti e autori di pari lignaggio - è un appassionato della parola e delle sette note che nella forma canzone ha trovato il modo e la maniera di realizzarsi completamente. Un libro onesto e sincero che ha nelle pagine finali il valore aggiunto di qualche nota autobiografica che denota la “folle” passione dell’autore per la musica spingendolo, giustamente, a denunciare lo sfacelo e la poca cultura musicale (e dell’arte in generale) presente in Italia. E a scagliarsi in primis contro l’ordinamento scolastico che considera la striminzita ora di musica al pari della ricreazione di metà mattina. Non mancano, in queste ultime pagine, gustosi aneddoti che riguardano alcuni dei grandi sopra citati. In particolar modo è commovente l’incontro dell’autore con Sergio Endrigo con il quale ha scritto la sua ultima canzone prima della scomparsa. “La canzone in cui viviamo” è una buona occasione per pensare a quanto la canzone sia indissolubile parte di noi. E poco importa che sia colta e riflessiva piuttosto che leggera e volatile, sempre ci accompagna e sempre ci accompagnerà dispensandoci emozioni a piene mani.

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