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«AUTOBIOGRAFIA ALLA BATTERIA – YES, KING CRIMSON, EARTHWORKS E NON SOLO - Bill Bruford» la recensione di Rockol

Bill Bruford - AUTOBIOGRAFIA ALLA BATTERIA – YES, KING CRIMSON, EARTHWORKS E NON SOLO - la recensione

Recensione del 20 apr 2010

(Aereostella, 395 pagine, 25 euro)

La recensione

Sarà proprio vero, come scrive Bill Bruford a pagina 57 di questa bellissima autobiografia, che “i batteristi possono essere assai miopi”? A giudicare dalle memorie del “padrino del progressive drumming” che suonò con Yes, King Crimson e Genesis e da quelle pubblicate qualche anno fa da Nick Mason dei Pink Floyd (“Inside out”, Rizzoli Libri Illustrati, 2004), si direbbe piuttosto che abbiano la vista lunga. Poco avvezzi ai microfoni e alle luci della ribalta (fanno eccezione Phil Collins, Franz Di Cioccio e pochi altri), da dietro i loro piatti e i loro rullanti svelano ottime capacità d’osservazione. E Bruford, forse addirittura più di Mason, si mostra a suo agio con la penna quanto con le bacchette: intelligente, colto, ironico, divertente e con pochi peli sulla lingua, in queste filanti 395 pagine alterna acute riflessioni sui massimi sistemi ai dietro le quinte di album classici come “Close to the edge” e “Red”, considerazioni tecniche sull’arte del “drumming” a esilaranti aneddoti e ritrattini al pepe (Robert Fripp viene definito “un po’ Stalin, un po’ Gandhi e un po’ marchese De Sade”; Chris Squire degli Yes un “bradipo” perennemente in ritardo, e non mancano gustosi ricordi sul fare musica nell’Italia degli anni Settanta). Rispondendo alle domande più ricorrenti che gli sono state poste nell’arco della carriera (a ognuna è spiritosamente dedicato un capitolo), Bruford confessa il suo amore per il jazz e l’improvvisazione, il suo terrore dei colpi di sonno in autostrada, i rapporti controversi con manager, promoter e discografici e la voglia di esperienze sempre nuove, descrivendosi come un uomo dal carattere non facile ma sempre “al servizio della musica”, che ha trascorso quarant’anni a inseguire un ideale rigoroso piuttosto che il successo commerciale (le sue scelte artistiche e di vita lo confermano). Che lo faccia con uno stile così sciolto e vivace rende la lettura avvincente anche a chi non ne conosca a menadito la carriera. E se il libro non è a prezzo di discount e un po’ troppo spartano dal punto di vista iconografico, bastano e avanzano la brillantezza del contenuto e l’accurata traduzione a consigliarlo caldamente.

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